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giovedì 20 maggio 2021

EMERGENZA!

 

 Gabriele Carlotti – missionario diocesano in Amazzonia

 

 

                                           Chiesetta della comunità Ipiranga

        Questo secondo viaggio di maggio è stato con un tempo minore, solo cinque giorni, dovuto al ritardo causato dai lavori al nostro mezzo di trasporto. Nell’ultimo viaggio, forse dovuto a un’elica di ferro, molto pesante, la base del motore era andata in frantumi, così c’è voluto del tempo per rimettere tutto in sesto. Grazie a Dio, giovedì 13 maggio, verso sera, siamo riusciti a montare l’elica di alluminio, molto più leggera, a coronazione dei lavori di saldatura e riparazione del blocco macchine. Così il venerdì 14, alle sei del mattino, ci rimettiamo in viaggio. Passeremo in tutte le Comunità, fino ad Ipiranga, che come ormai sapete bene è l’ultima sul confine colombiano, dobbiamo percorrere molta acqua! Ma celebriamo solo in due Comunità: São Lázaro, a metà cammino, dove passiamo la notte e Ipiranga, ultima meta del nostro viaggio. Il tempo è breve e optiamo per non celebrare nelle altre, ma andare un po’ più di fretta per poter visitarle tutte. A Ipiranga troviamo la chiesetta quasi finita, e questo ci riempie di gioia, celebriamo un battesimo e dopo pizza per tutti. Ci sono una decina di militari, rimangono in servizio per due anni, poi verranno trasferiti ad altra zona, che sono davvero persone di fede, con le loro famiglie, e si preoccupano per la nostra gente, anche per sostenere la speranza in questi tempi difficili. Dopo questo viaggio, ho deciso di scrivere una lettera al Sindaco, perché ci sono molte cose che non vanno bene e forse lui non è a conoscenza di tutto, dopo la campagna elettorale non è più andato nelle Comunità ribeirinhe (riva del fiume) e sa le cose solo per bocca dei suoi collaboratori. Una bocca in più, che canta fuori dal coro, potrà aiutare...

 

      “Caro Sindaco, Walder Ribeiro da Costa,

le scrivo perché uno dei suoi uomini di fiducia mi ha consigliato di informarla, perché molte cose non giungono alla sua conoscenza, ma rimangono appena fra i suoi collaboratori. Così, spesso, non sapendo, non può intervenire per risolvere o almeno amenizzare le situazioni più problematiche. Cercherò di essere breve e diretto, per essere abbastanza chiaro e obiettivo, senza giudizio e senza pretesa di avere una risposta su tutto.

1. Già dalla precedente amministrazione nella piazza centrale del paese, dove c’è la chiesa parrocchiale, ci sono tre guardie notturne, tutte pagate dal Comune, con soldi pubblici, ma nessuna delle tre lavora, solo accendono e spengono le luci alle 18 di sera e alle 6 del mattino. Chi lavora sono due giovani, uno abita in casa con noi, che ricevono un compenso dai commercianti della piazza. E non c’è notte che non rischino la vita per la presenza di numerosi ladri e marginali che nelle ore notturne visitano commercio e case della nostra città....

2. Deve sapere che stiamo distribuendo, nelle Comunità lungo il fiume, casse per la raccolta di acqua piovana, visto che l’acqua che la gente beve è fortemente inquinata e non sempre hanno il cloro per il trattamento. Certo l’inquinamento maggiore è dovuto allo scarico delle fogne dalla Colombia, fino alla nostra città, ma sappiamo della presenza dell’estrazione illegale di minerali come oro e diamanti, e sappiamo che le ‘draghe’ inquinano fortemente per l’uso del mercurio. Così ho cominciato a pregare nelle Messe domenicali, per la conversione di quanti inquinano e provocano la morte di pesci e persone. Rogerio detto Negão, si è fatto portavoce di suo figlio Wander per farci sapere di stare attenti perché ci sono ‘pirati’ sul fiume, e qui la vita vale meno di una draga per l’estrazione dell’oro. Non sono preoccupato per questo, piuttosto mi preoccupo di tante persone, pescatori, donne e bambini che si ammalano a causa dell’acqua inquinata che bevono. Ho già parlato con Rogerio, non conosco personalmente suo figlio, per andare con lui nelle cinque Comunità del fiume Purité, dove si trova l’estrazione di minerali, e portare casse per la raccolta di acqua piovana. Quello che ci preoccupa è la vita di queste persone....


                           Consegna delle cisterne per raccolgiere l'cqua piovana 



3. A São Lázaro i professori si sono lamentati che non hanno ricevuto né quaderni, né matite per i bambini, e così è molto difficile poter insegnare. A Ipiranga la scuola non inizia perché i professori non sono stati vaccinati... ma cosa aspettiamo ancora? Ho visto strutture scolastiche fatiscenti e i costosissimi libri di testo dentro sacchi di iuta, quando piove, e lei sa che piove anche dentro e tutto si bagna.... non c’è un armadio, non ci sono banchi, le sedie rotte e arrugginite... Poi la merenda scolare, e lei sa bene che molti bambini vanno a scuola senza neppure aver fatto colazione, non è arrivata in nessuna scuola.... già siamo a fine maggio! Ho saputo da suo fratello, Sabià, che proprio in questi giorni la nave della scuola è partita per portare materiale e merenda nelle scuole sul fiume. Questo mi ha rincuorato e spero davvero che tutti ricevano il necessario per riprendere il cammino dell’educazione, cammino di libertà e di civiltà.

4. A Ipiranga due terzi del paese è invaso dall’acqua alta, i militari hanno aiutato con delle assi, facendo delle passerelle per permettere alla gente di uscire di casa e muoversi senza dover usare una canoa, anche per andare a far compere.... Molti raccolti di mandioca e pure di banane si sono persi perché l’acqua ha sommerso i terreni, così molta gente è in difficoltà. E nessuno interviene! Cosa sta facendo la Protezione Civile? Dovrebbe aiutare in queste situazioni....

5. Anche la salute è precaria. Ci sono le lance (barche veloci) date nel tempo della campagna politica, ma non c’è un litro di benzina. In caso di emergenza il trasporto che dovrebbe servire per raggiungere il posto di salute più vicino, a Villa Alterosa o a Betania, oppure l’ospedale di Santo Antonio per i casi gravi, non serve perché non funziona. Così la gente si deve arrangiare con i propri mezzi, di canoa per non morire! Non ci sono medicinali e spesso manca anche il cloro affinché l’acqua sia potabile. La nave della salute UBS, Unità Basica di Salute, è andata due volte da gennaio a maggio, ma quando una persona si ammala ha bisogno di essere aiutata subito... Poi, mi scusi la franchezza, non possiamo tollerare che ci siano bevande alcooliche e si facciano festini su una struttura pubblica di salute! So che lei e il segretario si sono raccomandati di non portare bevande alcooliche, ma sembra proprio che le vostre parole siano cadute nel nulla... ci sarà pure un responsabile di questa nave! Non possiamo tacere quando le comunità indigene si lamentano perché vengono trascurate, solo perché sono indigeni, e non c’è tempo, bisogna fare in fretta, la nave deve ripartire subito.....

6. Anche sulla discriminazione che sta avvenendo verso la parrocchia ci sarebbe da dire: tutti i bar sono aperti, tutti vendono da mangiare ai tavoli, tutti fanno feste e nessuno interviene... ma alla parrocchia è stato proibito di realizzare la festa di Santo Antonio secondo i canoni tradizionali, con condivisione di cibo e rappresentazioni culturali dopo la celebrazione della Messa. E finora siamo stati gli unici a rispettare completamente il distanziamento sociale e l’uso di maschera e alcool-gel anche durante le celebrazioni realizzate con meno della metà dei posti presenti in chiesa. A volte sembra meglio non chiedere e fare senza preoccuparsi di rispettare le regole sociali...... 

7. Ho trovato alcune Comunità vuote lungo il fiume, l’acqua ha inondato le case e le famiglie hanno dovuto spostarsi chiedendo ospitalità a parenti di altre Comunità o qui in città. L’ultima casa che ho visitato, nella Comunità di Manacapurù, era l’unica rimasta, le altre famiglie se ne erano già andate. Una signora con i suoi otto figli in un’unica stanza che serve da scuola, anche il professore, un ragazzo giovanissimo di Santo Antonio, genero della signora, abita con loro. Nella casa-scuola si studia, si mangia, si dorme la notte tutti insieme... per il bagno non so come facciano, ci deve essere una canoa lasciata a disposizione per chi ha bisogno di appartarsi... Ho chiesto: ‘Avete da mangiare?’ la mamma mi ha risposto: ‘I ragazzi vanno a pescare e Dio è buono, non ci lascia mancare il pesce’. Così sono salito sulla barca e ho preso tutto quello che avevo di cibo, e l’ho lasciato per aiutare. ‘Padre, Dio la benedica!’. Ma in questi tempi di calamità dovuta alla pandemia e all’acqua alta, il Comune, attraverso la Protezione Civile, non dovrebbe intervenire? Non dovrebbe visitare le Comunità lungo il fiume per vedere di cosa hanno necessità? Dov’è il senso di responsabilità di una amministrazione pubblica?

8. Da ultimo vorrei ribadire che non ho scritto per criticare e ancor meno per giudicare, non mi compete. Anzi abbiamo aiutato durante la campagna politica perché crediamo che lei sia il migliore amministratore possibile in questo momento. Vorrei solo essere i suoi occhi per poterla informare sulla vita e la sofferenza della nostra gente. Chi è informato, chi conosce, ha una responsabilità maggiore, ma anche la possibilità di intervenire e di compiere il proprio dovere politico-amministrativo.

La saluto e le rinnovo la mia stima e la mia completa disponibilità a collaborare perché tutti abbiano vita e l’abbiano in abbondanza, come il Signore Gesù, il Buon Pastore ci ha insegnato. Grazie!”      

 

 

 

Giornata di sensibilizzazione contro abuso e traffico di minori, giovedì 20 maggio 2021.

 

Cammini di libertà e di liberazione

  "La Parola si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi". 
 Il Verbo continua a parlare nella storia e a servirsi di chi è ch...