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mercoledì 13 luglio 2022

ECOLOGIA INTEGRALE

 



 

Vi scrivo da Ipiranga, oggi 13 luglio, sperando che porti bene e nel prossimo ottobre LULA 13 possa vincere le elezioni presidenziali al primo turno. Davvero la situazione sociale del Brasile è ogni giorno più disastrosa sotto il 'regime fascista' dell'attuale presidente. Dopo le ultime due morti nella valle del fiume Javarí, estremo sud della nostra Diocesi dell'Alto Solimões, tutto tace e chi opera pastoralmente e nella difesa dei diritti umanitari e della foresta (ecologia integrale), continua ad essere minacciato di morte da chi adora il dio-denaro e vuole impossessarsi delle ricchezze di legname, di pesce e di minerali di una terra che non gli appartiene, ma che il Creatore ha dato in usufrutto per la vita di molti. Riconoscere la terra indigena é riconoscere il diritto alla vita che viene da Dio.

Abbiamo ormai terminato la distribuzione delle casse per raccogliere l’acqua della pioggia, mancano solo 4 comunità del fiume Puretê, dove   c'è il garimpo illegale dell'oro. É una rotta un poco fuori mano perché là non ci sono comunità cattoliche, solo della chiesa della croce, purtroppo una forma di setta fondamentalista, che si è formata 60/70 anni fa. Ma le comunità hanno saputo di questa opportunità e stanno venendo in città a prendere le casse per l'acqua, in parrocchia, così è una buona occasione per conoscerci.

Nel prossimo viaggio, dal 31 luglio all'11 agosto, iniziamo ad offrire la Bibbia a tutti coloro che la desiderano, a 5 reais (1 euro), mentre il costo effettivo è di 30 reais (6 euro), un modo di chiedere una piccola partecipazione anche a loro, perché diano più valore al dono della Parola di Dio. In agosto approfitteremo dell'incontro di comunità per aiutare a conoscere la Bibbia e come usarla. Nei mesi di settembre, ottobre e novembre, fino al nuovo Avvento, incentiveremo a fare una lettura continuata di tutto il Vangelo di Matteo, che ci accompagnerà nel prossimo Anno Liturgico. Due capitoli alla settimana, una piccola introduzione per ogni incontro e alcune domande per condividere: una forma semplice di lettura orante della Parola. Speriamo davvero che questo sforzo di offrire "acqua viva" avvicini la fede popolare alla fede biblica, e possa così sostenere il cammino delle comunità nella storia di oggi. Il sogno è che la Parola di Dio ci indichi il cammino della Vita: farci prossimi nel bisogno dei fratelli come luogo di fede per amare il Signore con tutto il cuore e tutta la mente.

Questa settimana stiamo aggiustando un ponte che è pericoloso per i bambini e anche per quanti devono passare. Noi diamo il materiale, legno e chiodi, e invitiamo la comunità a lavorare insieme, gli uomini nella parte di costruzione e le donne preparando il pranzo comunitario. Se il sindaco non fa per questioni politiche partitarie, la gente può e deve preoccuparsi della sicurezza dei piccoli e di tutti.

Nella comunità di San Cristovão II, che appartiene alla chiesa della croce, non c'é la scuola e, per questioni politiche partitarie, il sindaco non la farà.

"Padre come facciamo?"

"Siete disposti a lavorare per tagliare le assi e anche a costruire insieme la scula?"

 "Si padre, siamo quattro fratelli con le nostre famiglie, siamo capaci di lavorare e ben disposti, ma non abbiamo le condizioni economiche per completare l'opera."

 "Cosa vi manca?"

"Benzina e olio per il motosega, chiodi e specialmente lo zinco per la copertura."

"Bene, possiamo aiutarvi come comunità cristiana e, se un giorno faranno una scuola nuova, useremo questa sala grande per riunirci e anche per la preghiera comune..."

 Così ora c'è la scuola e i bambini hanno uno spazio decente per studiare. La fede al servizio della vita.

Oggi 13 luglio siamo arrivati qui ad Ipiranga, dopo cinque giorni di navigazione del rio Içá, molte case chiuse, quasi un paese fantasma. Cerchiamo di capire cosa sta succedendo e scopriamo che l'attuale comando militare è avverso alla popolazione e sta mettendo molte regole di controllo dei civili. Molti se ne sono già andati e altri stanno pensando di lasciare il paese. Vedremo cosa fare, questa sera alla Messa cercheremo di capire se c'è uno spazio di mediazione tra le poche famiglie rimaste, il comando militare e il potere pubblico che qui é molto poco presente, solo di quattro in quattro anni per chiedere voti.

É arrivato un piccolo aiuto di 300 reais per le famiglie che hanno vissuto nella difficoltà dell'acqua alta che ha distrutto le coltivazioni, oltre ad aver allagato le case. Ma bisogna andare in città per firmare, tutti senza eccezione, entro venerdì!

"Padre per andare e tornare di canoa servono due latte di benzina (40 litri), 320 reais, per riceverne 300 quando tutto funziona nelle lunghe code davanti alla banca...".

Anche questo è il nostro Brasile, patria amata, dove si continua a dare le briciole, mantenendo il popolo di Dio in una condizione di dipendenza e sottomissione. Forse anche per questo sono state espulse le suore di Madre Teresa... forse per questo in India è proibito alla Chiesa impegnarsi nell'ambito dell'educazione dei giovani.

Oggi alle 9:30 tutti i ragazzi sono ritornati a casa, la scuola finisce perché non c'è la merenda che lo Stato non ha inviato. Così non si mangia e così non si studia, perpetuando l'analfabetismo personale, sociale e politico.

Davvero il Vangelo è un messaggio pericoloso: ci invita alla libertà e ci aiuta ad organizzarci perché la vita sia rispettata nei suoi diritti e doveri fondamentali. Ringraziamo il Padre perché ha voluto rivelare queste cose ai piccoli. E lo preghiamo perché ci liberi dai pesi che ci opprimono e ci aiuti a scegliere la croce come cammino esigente  dell’amore che ci libera da ogni tipo di oppressione.

Un grande abbraccio e arrivederci a presto.

 

Gabriel Carlotti - missionario dell'Amazzonia.

 

Ipiranga, 13 luglio 2022

venerdì 22 gennaio 2021

PROTESTANTI, EVANGELICI, NEOPENTECOSTALI....CHIESE IN AMAZZONIA

 





Don Gabriele Burani, Santo Antonio do Içá - Amazonas

Arrivando nella cittadina amazzonica dove abito (circa 11.000 abitanti) ritrovo, per certi aspetti, una presenza già ben nota in Bahia: tanti luoghi di culto – chiese grandi, piccole cappelle, negozi adibiti a luogo di celebrazione, spazi all’aperto….. di tutte le forme- e di denominazioni religiose diverse come la Igreja Assembléia de Deus, Igreja Deus è Amor, Igreja do Nome de Jesus, Igreja Universal, Quadrangolar, Adventista do 7°dia....  una serie infinita di denominazioni. Passando per le strade la sera sento il predicatore che sta gridando o canti e musica a volume esagerato; in tutte le celebrazioni – anche cattoliche- non può mancare la amplificazione;  potremmo trovarci in una stanza di 2 metri per 2 ma microfono e cassa di amplificazione devono esserci. Il tono della predicazione è gridato, con molti slogans e inviti ripetitivi a lodare il Signore, dare gloria a Dio….: la modalità è sempre quella di parlare velocemente e a volume alto, senza entrare in ragionamenti complessi. Insomma, una predicazione emotiva più che razionale. 


Le attività delle chiese sono diversificate ma, in generale, la dimensione prevalente è quella dell’incontro di preghiera, con predicazione e canti, alcune curano anche momenti di formazione e attività comunitarie.       Questi gruppi per la maggior parte si dicono cristiani ma confrontando il nostro cristianesimo cattolico con il loro modo di presentare e vivere la fede sembra di avere a che fare con altre religioni. Il legame con la grande tradizione ecclesiale, così come con il protestantesimo storico, è quasi inesistente; qui non abbiamo la chiesa luterana, anglicana… solo la Chiesa Battista ha una impostazione tradizionale; mi pare sia  una chiesa seria, e con loro abbiamo un minimo di dialogo e stima reciproca.

Le altre denominazioni, la grande maggioranza, vengono definite con un termine generale ‘evangelici’ come negli Stati Uniti ma qui le cose sono ben diverse. Gli evangelicals americani cercano di seguire le indicazioni dei 4 evangeli canonici; qui da noi (e in Brasile in generale) prevale una predicazione relativa all’Antico Testamento.   Vengono chiamate anche chiese pentecostali o  ‘neopentecostali’ perché, con il volto del pentecostalismo classico di inizio ‘900, sono di recente nascita; di fatto nella nostra cittadina la maggioranza dei credenti aderisce a queste chiese/sette.   L’uso dei termini oscilla: chiese o sette?  Giungendo dall’Italia usavo la caratterizzazione di ‘protestanti’ ma le chiese protestanti storiche sono poche e le nuove sette hanno uno spirito ben diverso.



Fino agli anni ’70 il brasile era quasi esclusivamente cattolico; i missionari reggiani arrivando in Bahia trovavano una diffusa realtà cattolica; arrivando ora si troverebbero disorientati…..   i  cattolici progressivamente in calo e negli ultimi decenni un grande successo di queste chiese neopentecostali.   
In santo Antonio dove abito, noi cattolici  siamo decisamente una minoranza.

Il mercoledì, ad esempio, vado per la formazione biblica in una comunità dedicata allo Spirito Santo, e partecipano a volte 5 persone, a volte 8, a volte 2….  Sempre un gruppetto.  Circa 500 metri prima della cappella cattolica, una chiesa  neopentecostale del quartiere  ha la formazione biblica, stesso giorno e stesso orario, e quando passo vedo sedute in circolo almeno 40-50 persone.
Le persone che partecipano alle messe festive del sabato e domenica sono certamente molto meno di quelli che partecipano ai culti ‘evangelici’ e simili.  

Cosa caratterizza queste chiese/ sette, e perché molti vi sono entrati uscendo dalla chiesa cattolica?   Me lo chiedo da anni, e assisto a una sorprendente quasi-indifferenza da parte dei cattolici; non viene affrontata la questione, anche i vescovi brasiliani della CNBB, per quel che conosco, non offrono grandi analisi o indicazioni a questo riguardo.

In ogni caso penso sia interessante anche per chi vive in Europa conoscere alcune caratteristiche di questo fenomeno religioso. Si tratta dunque di chiese (che si dicono) cristiane, con centinaia di denominazioni diverse,  le prime tutte giunte dal Nord-America; basta avere uno spazio qualsiasi per fondare una chiesa: molti garages o negozi vengono affittati per diventare luogo di culto. I pastori della comunità non hanno una formazione teologica tradizionale; basta poco tempo per diventare pastori (qualche mese nelle chiese più conosciute, ma qualsiasi persona può aprire una propria chiesa e fare il pastore se ha fedeli che lo seguono e gli danno offerte), non gli 8 anni per diventare presbitero della chiesa cattolica.   Questa fluidità ha limiti e vantaggi: il limite di una formazione fatta di slogan, poco profonda, ma con il vantaggio di facilità nella mobilità, con possibilità di avere chiese e pastori in tutte le vie della città, in tutti i villaggi; mentre si trova solo un prete cattolico in una grande parrocchia, ci sono decine di pastori delle varie chiese neopentecostali.



Si può dialogare con le Chiese storiche protestanti; al contrario,  per la mia esperienza, è molto difficile il dialogo con queste comunità neopentecostali; sono isolati nel loro mondo, non hanno un approccio critico ai testi della Scrittura ma una predicazione fondamentalista sui temi a loro cari; e soprattutto, per difendere la propria identità, hanno parole di condanna contro la chiesa cattolica particolarmente su un tema: siamo idolatri perché adoriamo Maria e i santi! Dio nei comandamenti dice di non fabbricare immagini, e noi cattolici fabbrichiamo le immagini dei santi e le adoriamo. Inutile dire loro che nessun documento cattolico dice di adorare le immagini dei santi! Credo che i leaders di queste sette cerchino di ingannare il popolo, con consapevole falsità e le persone semplici del popolo si fidano delle loro parole.
Nel grande supermarket religioso post-moderno troviamo tantissime possibilità, le forme sono diverse, con la possibilità di scegliere ciò che sembra più utile per il proprio percorso di vita.   Una caratteristica è quella della fluidità/mobilità: continuamente vengono aperte chiese con nuove denominazioni e chiuse altre; e i fedeli anche vagano da una chiesa all’altra.
La mia visione di cattolico europeo rischia di essere eccessivamente critica, anche per la mancanza di relazioni e di conoscenza diretta della vita delle comunità.   Non vorrei essere ingiusto con tanti fedeli sinceri e autenticamente evangelici.  In generale comunque, nella mia visione da esterno, noto modalità e contenuti problematici e cercherò di scrivere il perché.

Contenuto principale delle chiese neopentecostali/evangeliche in Brasile è che Dio dona salute, liberazione dal demonio, ricchezza, successo.
Si predica la Bibbia, ma in realtà, il Dio che viene annunciato assomiglia molto al genio della lampada di Aladino: Dio al servizio dei bisogni dell’uomo, in particolare dei desideri materiali; la fede in Dio è il mezzo per ottenere salute, ricchezza, potere terreno, benessere. L’uomo vive per autoaffermarsi, autorealizzarsi, avere un lavoro che fa guadagnare molto, possedere ville, auto di lusso….. e la volontà di Dio è che l’uomo sia ricco e felice.  Se il fedele segue la via della fede, partecipa al culto, fa la sua offerta al pastore e alla chiesa, Dio lo benedirà con grandi ricchezze.
Si invertono i ruoli: non è l’uomo che cerca di conoscere e seguire la volontà di Dio, ma Dio al servizio degli interessi ( materiali) dell’uomo.
Le chiese più grandi in questa galassia religiosa possiedono radio, canali TV, investono molto nella comunicazione e pubblicità. Religione è marketing!  I leaders religiosi sono principalmente abili comunicatori, abili venditori del ‘prodotto’ religioso, abili nel coinvolgere e affascinare, promettendo soddisfazioni in questa vita. Illusionisti che mentre ti gridano qualche passo della Scrittura, ti rubano il portafogli!

 



  E i programmi delle loro TV sono naturalmente pieni di testimoni; testimoniando che cosa?  Arrivano eleganti, vestiti costosi, auto di lusso, e raccontano la loro storia: erano senza fede, sulla strada, falliti nel lavoro, drogati ecc……  sono entrati nella Chiesa Universal ( la più potente, il cui fondatore è tra gli uomini più ricchi del Brasile) e dopo pochi anni sono diventati ricchissimi, con posti di prestigio, onorati nella società e frequentano regolarmente la chiesa, pagando la decima ( la decima parte dei propri guadagni).  Il contributo del fedele è necessario per fare parte della chiesa; normalmente è richiesto il ‘dizimo’, ossia la decima parte dei guadagni; se, ad esempio, un fedele vende 5 buoi, il pastore della sua comunità  appena lo sa va a riscuotere la decima parte di quanto il fedele ha ricevuto.   Solo se paga, Dio continuerà ad essergli favorevole. 

    L’uomo è nato per essere felice, per realizzarsi nei suoi desideri e la religione risolve i problemi di povertà, malattia, infelicità che affliggono gli uomini. 

  Come già ho scritto, la mia storia di europeo, con una spiritualità ben diversa, mi porta a dare giudizi negativi; e onestamente non sono certo entusiasta di questa corrente religiosa. Eppure, non posso negare che queste chiese toccano problemi reali delle persone, entrano in aspetti di vita importanti; e nel contesto culturale post-moderno hanno una grande presa.  

 Ma tutto ciò si può ancora definire ‘cristiano’? Scriverò in seguito sulla questione politica che non è di poca importanza. Ora concludo con alcune frasi del Consiglio latino-Americano delle Chiese Protestanti, che ha parole dure verso le nuove sette che stanno sorgendo: “ Dobbiamo segnalare, dolorosamente, il ruolo che assumono alcuni gruppi che si autoproclamano ‘evangelici’, che nascono come sette negli Stati Uniti, nutriti di dollari e interessi che non hanno nulla a che vedere con il messaggio di liberazione di Gesù, e stanno penetrando nel nostro continente, creando confusione nella mente delle persone umili, con la loro teologia evasiva, suscitando risentimento e sospetti verso il popolo di Dio e gratificando la ansia di prestigio e potere di alcuni leaders evangelici che si sono prestati per  distruttive manipolazioni.”.  


martedì 29 settembre 2020

LA SACRA SCRITTURA EMARGINATA - RIFLESSIONE DI DON GABRIELE BURANI DALL'AMAZZONIA

 


Santo Antonio do Içá – Amazonas

  29-09-2020  Festa degli Arcangeli e viglia di san Girolamo, dottore della Chiesa

Don Gabriele Burani


In Brasile il mese di settembre é dedicato alla bibbia, con la proposta di studiare, ogni anno, un libro biblico ( Deuteronomio per il 2020); mese scelto ricordando san Girolamo, studioso e traduttore delle Scritture.   Questa occasione mi ha fatto pensare alla presenza della Bibbia nella vita di Chiesa, oggi. 

Uno sguardo alla vita delle comunità di cui ora sono parroco, pensando alla Dei Verbum, al fatto che la vita cristiana deve essere “ nutrita e regolata dalla Sacra Scrittura” ( DV 21), e che la parola di Dio è “ nutrimento dell’anima, sorgente pura e perenne della vita spirituale” ( DV 21).  Una domanda che mi faccio: come la Sacra Scrittura è presente nella vita delle nostre comunità? È fonte della nostra vita spirituale? La grande maggioranza delle persone si dice cristiana ( cattolica o di altre chiese cristiane) e come viene accolta la Sacra Scrittura?

- Il libro della Bibbia è presente in molte famiglie; nei gruppi di catechesi il testo che i ragazzi usano principalmente è la Bibbia e tutti, o quasi, ne possiedono una. Nelle liturgie sempre si proclama la Scrittura.

- Nella catechesi si usa ampiamente la Bibbia….  Si “usa” nel senso che vengono preparati i temi, e si ricerca nella Scrittura un testo utile per dare forma al contenuto che si desidera trasmettere.  Possiamo dire che chi fa tutto il percorso catechetico arriva a conoscere molti testi della Scrittura.

 Abbiamo anche ( per ora sospesa a causa del Covid-19) una esperienza, in parallelo, di studio biblico con i bambini di 6-10 anni  che è  positiva.   



 

Eppure la mia impressione è che dai tempi del Vaticano II, non siamo andati avanti molto, o forse si assiste a una regressione.

A livello giovanile e di adulti l’accoglienza della parola di Dio è ancora, a mio vedere, insufficiente nella quantitá e non pienamente corretta nelle modalitá. Cerco di motivare la mia valutazione.

  Sono diffuse, nel nostro piccolo paese amazzonico,  varie devozioni particolari, dove il centro è un santo, una idea, una esperienza, un aspetto della spiritualità ( il rosario, il Cuore di Gesù, la croce di Gesù, San Sebastiano, Santo Antonio…..) e non il rapporto attuale, docile  e libero con Dio che si rivela nella Sacra Scrittura.  Vedo nella nostra realtà, ad esempio,  una preoccupazione per la festa del patrono, per organizzare gli intrattenimenti vari, per la ricerca di donazioni, per il Bingo, anche per le messe….  Insomma una buona organizzazione (con un occhio particolare  per il guadagno economico finale) e  non la prevalente preoccupazione di mettersi, come comunità, in ascolto del Signore.

A volte le persone sono litigiose, ci sono contese, ( come è normale)  e ognuno cerca di imporre la propria visione di parrocchia, di liturgia ecc… ma non mettendosi prima, con disponibilità e purezza di cuore, in ascolto della Parola di Dio per poi decidere le cose di conseguenza. 

Ciò che prevale è una difesa delle proprie abitudini, interessi, ideali…. Non di ciò che il Signore rivela. Non si sta avverando ciò che vorrebbe la Dei Verbum: la Scrittura come fonte della spiritualità. Mi pare che la spiritualità si sviluppi in modo indipendente e che la Scrittura non sia la fonte ma un appoggio posticcio.

Nella prassi di vita dei battezzati ( me compreso)  normalmente la Scrittura è semplicemente ignorata; riconosco che mi è più facile incontrare persone, leggere un libro che mi interessi, assistere al notiziario televisivo che meditare con attenzione la Scrittura. Mi impongo di leggere ogni giorno la Bibbia,  ma fatico a vedere gli effetti di conversione nella mia vita. E ammetto che ho molto difficoltà nel fare esperienza di ascolto, obbedienza, discernimento comunitario della Parola; le povere esperienze che abbiamo iniziato,  per il momento si risolvono in una conoscenza un pó più approfondita della liturgia della Parola della messa.

Non vedo ( forse perché sono miope) la centralità della Parola e dei Sacramenti nella nostra parrocchia. Il desiderio che lo diventi, questo si.

Noi ci muoviamo, pensiamo, decidiamo, mossi da altro; la ‘ybris’ , l’orgoglio, la autosufficienza,  le idee personali, le abitudini ancora prevalgono.

Bisogna entrare nell’atteggiamento di Maria: eccomi, sono la serva del Signore, si compia in me la tua parola, oggi!



Quando passeremo dall’usare la Scrittura scegliendo i testi che danno appoggio ai nostri piani, ad una autentica e libera ricerca di Dio, lasciando che Dio ci converta grazie all’ascolto della Scrittura? Invece delle politiche ecclesiali animate da gruppi di potere, la lettura libera,  umile e comunitaria della Scrittura per capire e vivere la volontà di Dio, oggi e non per imporre agli altri la mia volontà, la mia visione, i miei valori,  le mie tradizioni?

Solo chi si fa povero  ascolta la Parola di Dio.  Si, è necessario il riconoscimento della nostra povertà, e la volontà di mantenersi vuoti, bisognosi, vergini per non imporre a Dio il nostro pensiero, la nostra volontà. La ascesi è un percorso di povertà, di liberazione dai pensieri inquinanti e dai sentimenti distruttivi, di disponibilità a lasciarsi distruggere e ri-costruire dal Signore.  Siamo pieni delle nostre idee, ideologie, piani di azione, invidie, desideri avidi, volontà di potenza e la Parola di Dio rimane ai margini, presente ma assente: presente come un oggetto decorativo che non incide nella sostanza del nostro essere profondo.  Presente per essere usata come un’arma quando ci serve per imporci, elevarci sugli altri, farci notare.

Anche se conosciuta maggiormente rispetto al passato, la Sacra Scrittura viene messa ai margini perché non accettiamo di lasciarci rigenerare. Quando non è ignorata, è usata, scegliendo in essa ciò che corrisponde all’interesse personale.

Che cosa stiamo facendo nella nostra parrocchia amazzonica? Ho proposto in tutte le comunità della città un incontro settimanale come formazione biblica, leggendo e meditando insieme le letture della messa domenicale,  col metodo della Lectio Divina ma ancora rudimentale. I gruppi sono di poche persone: 3, 4, anche 8, 15, a seconda delle comunità. Per ora è difficile coinvolgere le persone ma la proposta va avanti con continuità, nella speranza di comprendere sempre piú che la vita cristiana non è autogestione e che è essenziale l’ascolto di Dio. Col tempo spero anche che qualche persona, partecipando con costanza,  apprenda a guidare i gruppi biblici e che le comunità abbiano una relativa autonomia ( cioè non dipendano sempre dalla presenza del parroco).   Il percorso è complesso, anche perché non si tratta solo di conoscere un pó la Bibbia, ma lasciarci guidare, formare, convertire dal volere di Dio che si rivela ( anche) nelle Sacre Scritture.

    Un caro saluto, affidando al Signore le nostre Chiese, affinché si lascino costantemente rigenerare dalla Parola del Signore, Parola di salvezza. 

( Qui a santo Antonio do Içá giá da molti giorni la energie elettrica é razionata, arriva per un pó poi se ne va....  e i mezzi di comunicazione, già precari, peggiorano ulteriormente.  Spero che in qualche modo la lettera arrivi).

Cammini di libertà e di liberazione

  "La Parola si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi". 
 Il Verbo continua a parlare nella storia e a servirsi di chi è ch...