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sabato 29 aprile 2023

Viva i lavoratori onesti: la festa è loro!

 




 

Omilia del 30 aprile, giorno mondiale delle vocazioni: tutti chiamati all’onestà materiale, spirituale e, diciamolo pure, contrattuale. In verità il primo che ci ha preso a servizio per il Regno e per difendere la Casa Comune è proprio Lui, il Buon Pastore. E il salario è oltre al dovuto: affinché abbiamo la vita in abbondanza… davvero Bello questo Pastore!

 

Non è della nostra cultura, né italiana e né brasiliana, ma della Terra di Gesù. Per evitare i pericoli della notte, l’assalto di lupi e ladri, i pastori riunivano le loro greggi in grandi recinti comuni, più facili da sorvegliare e difendere. Poi al mattino, il primo che usciva “chiamava le sue pecore” per nome e loro riconoscevano la voce del pastore, si alzavano e lo seguivano. E così uno dopo l’altro i pastori ricomponevano le loro greggi e uscivano verso i pascoli. Questo verbo “conoscere” è così bello perché comprende l’amare, il prendersi cura dell’altro: il pastore è attento alle sue pecore e loro lo accompagnano con gioia e fiducia. “Le pecore seguono il Pastore perché conoscono la sua voce”. È la nostra chiamata alla fede: seguire il Signore guidati dalla sua Parola di vita e di libertà. Chi riconosce il Pastore, la porta delle pecore, troverà vita piena, entrerà e uscirà nella bellezza di una scelta di libertà, senza paure e senza obblighi, nella libertà dell’amore.

 


Purtroppo ci sono anche molti ladri e assaltanti, questi sono corrotti da interessi economici e di potere, vengono solo per rubare, uccidere e distruggere.

 

Così nell’ultimo viaggio sul fiume abbiamo incontrato ancora delle “draghe” dei cercatori d’oro, e ci siamo chiesti il perché la gente non reagisce e lascia che l’acqua del fiume venga inquinata dal mercurio che porta alla morte dei pesci e alle malattie per chi non ha altra acqua da bere. Perché? Alle prime risposte ci siamo scoraggiati: vedi padre, il cassique, il capo della comunità, ha dato il permesso di lavorare sulla spiaggia in cambio di due grammi di ora la settimana (500 reais, pari a 100 euro), e se lui ha dato il permesso cosa possiamo fare noi? Poi scopri che anche chi alzava la voce e criticava è stato messo a tacere, anche lui riceverà la sua parte. Grazie a Dio c’è sempre qualcuno onesto che si oppone all’illegalità e allo sfruttamento delle risorse come l’oro, il legname e il pesce. Ma quando è uno della tua famiglia, il tuo proprio padre che lascia fare, che si lascia corrompere, allora che cosa puoi fare? La famiglia e il padre devono essere rispettati!

 


Cerchiamo di capire e dialoghiamo sulla possibilità di rivolgersi alle autorità affinché intervengano in difesa del diritto alla vita di tutti. Vedi padre, mi dice Francesco con in braccio l’ultima di cinque figli, abbiamo minacciato di denunciare, come fai tu, e sai che cosa ci hanno risposto: Fate pure, tanto il Delegato della polizia civile lo paghiamo tutte le settimane, direttamente a casa sua in città, la Polizia Federale della città quando viene chiede solo la sua parte, teniamo sempre pronto un poco di oro per l’occorrenza, quindi siamo tranquilli; poi chi compra il nostro oro è la massima autorità presente, il proprio Sindaco del Comune… il Giudice lo conoscono tutti, è la persona più corrotta di tutta la zona, basta offrire soldi e tutto si risolve; anzi, quando c’è una soffiata alla Polizia Federale di Tabatinga, loro ci avvisano in tempo e tutto viene nascosto nei tanti meandri che la foresta offre, così nessuno viene colto in fragrante. Rimango abbastanza perplesso e penso a questa situazione ‘mafiosa’. Ho parlato anche con l’Esercito ad Ipiranga, ma mi hanno detto che loro sono lì per difendere i confini dello Stato, e non possono intervenire se non sono chiamati dalle autorità locali, siamo messi bene!

 


Violenza, corruzione e ingiustizia sono all’ordine del giorno, e le pecore continuano a morire nelle braccia di ladri e assaltanti che solo sanno rubare, uccidere e distruggere!

 

L’apostolo Pietro continua ad esortarci: “Salvatevi da questa gente corrotta”. Lo possiamo fare se riconosciamo la Sua voce e Lo seguiamo con fiducia. Buon 1° maggio, buona festa dei lavoratori onesti!

 

Gabriel Carlotti, missionario dell’Amazzonia

 

Santo Antonio do Içá, 1° maggio 2023 – Festa dei lavoratori.   

 

 

domenica 18 ottobre 2020

CHIESE CHIUSE. Ma non per il Covid19. È la politica, cari amici.

 



don Gabriele Burani

Venerdì sera era il giorno della messa nella nascente comunità di Santa Clara nella casa della coordinatrice, come al solito; ma non vedo nessuno. Spunta dalla casa una ragazzina, e mi dice che la mamma sta ancora lavorando per la inaugurazione di una scuola (per il giorno seguente) e quindi non arriva nessuno per la messa. Trascinando il mio piede ingessato, le dico che avrebbe dovuto avvisare....



Martedì incontro di Lectio Divina in una famiglia della comunità di Nostra Signora della Salute; già due volte rimandato perché veniva a mancare l’elettricità e con il quartiere tutto buio la gente non esce; questa volta entrando nella via sento musica a volume alto, molte moto parcheggiate, molte persone chiacchierando, una festa insomma. E per l’incontro biblico 4 persone della famiglia ma nessun altro.


Giovedì sera incontro nella comunità di San Giuseppe, e quando arrivo con il mio autista, il giovane che stiamo ospitando nella casa parrocchiale (ancora io non posso guidare): la chiesa é chiusa. Arriva un gruppo di persone, che riconosco come i soliti frequentatori della comunità e stanno camminando velocemente, ma non verso la chiesa: hanno un incontro politico di partito. Mi salutano di fretta, io dico anche a loro, stizzito, che avrebbero potuto avvisare che avevano un altro incontro e in chiesa non sarebbe venuto nessuno!




Sabato pomeriggio, catechesi nella comunità di Santo Antonio centro, con il gruppetto di cresimandi; ma quando è il momento di entrare, passano per la strada principale centinaia/ migliaia di persone a piedi, in moto, con auto, cantando, sventolando bandiere...  una confusione incredibile, e catechista e ragazzi si fermano a guardare per mezz’ora, dicendo poi che l’orario di catechesi era passato e arrivederci al prossimo sabato. In effetti il volume della manifestazione non permetteva di ascoltare e dialogare nelle stanze di catechesi.


Domenica invito (con molte fatiche e insistenze) ad una formazione liturgica per chi canta e suona e anima la liturgia, invitando le varie comunità della città; solo 3 arrivano. Non si può far molto. Ho capito che in questo periodo non si può far molto. Cosa sta capitando? Ci stiamo preparando alla elezione del prossimo sindaco del nostro municipio!  Due candidati si contendono questo ruolo; uno è già stato sindaco in passato 12 anni in questa città, l’altro entra nella contesa per la prima volta, è il maggior impresario della città, possiede e gestisce l’unico grande supermercato, forse la persona più ricca del municipio. E che dà lavoro a molte persone.


Si formano due partiti, relativi ai due candidati sindaci; il municipio è diviso in queste due fazioni e due mesi prima delle elezioni cominciano incontri, feste, manifestazioni in piazza, cortei di auto e moto per le strade.  Ogni gruppo fa una ‘convention’, presentando il sindaco e consiglieri, con musiche, canti, animazione, bandiere, colori...  Un municipio di 22.000 abitanti, ma sembra di essere alle presidenziali degli Stati Uniti.

Arrivano le barche dalle comunità che sono lungo il fiume Içá per fare il tifo per il loro candidato sindaco; i due vice-sindaci sono Indios e abitano nelle comunità del fiume Içá. Arrivando al 15 novembre tutti i giorni ci sono incontri nei quartieri, feste, sfilate per le vie della città con suoni e bandiere; i due gruppi si contendono gli elettori cercando di far colpo con il marketing elettorale.  In Italia si vedono manifestazioni del genere solo quando si vince il campionato di calcio o la coppa del mondo! Chiese chiuse, incontri rimandati a dopo le elezioni, quasi tutti sono coinvolti nell’appoggiare un partito. Una grande passione politica anima la città. Eppure ad una prima impressione mi era sembrata una cittadinanza piuttosto passiva, sia dal punto di vista ecclesiale che da altri punti di vista.

La questione è che qui in Brasile, il sindaco ha grandi poteri, soprattutto le decisioni su come gestire i soldi, nell’ambito sanitario, scolastico, urbanistico, dei servizi.   Il nuovo sindaco che arriva può dimettere chi stava lavorando nei vari ambiti per piazzare i fedelissimi del suo partito; ecco da dove nasce la grande passione politica di queste ultime settimane.

Non ci sono problematiche di tipo ideologico ( ad esempio un candidato di idee più socialiste, un altro liberista) e ancora non conosco le concrete proposte dei due ma ho capito – per il momento-  che i criteri di scelta della nostra gente  non sono di tipo ideologico, né programmatico- progettuale, ma semplicemente il vantaggio personale. Poi forse si può ragionare con qualche parrocchiano sulla politica che guarda al bene comune, ma per ora gli animi sono accesi nella contesa. Ci sono parole offensive di membri un partito contro l’altro, gesti di provocazione, ancora non di violenza fisica, ma in passato capitava spesso.  



Che fare?  Sono arrivati libretti della CNBB (vescovi del Brasile) con indicazioni della Chiesa sulla politica e le elezioni dei sindaci: dove sarà possibile cercherò di fare qualche incontro nei quartieri per conversare in modo pacato e rispettoso degli altri, alla luce della Parola di Dio e del magistero della Chiesa. Vedremo!   

Cammini di libertà e di liberazione

  "La Parola si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi". 
 Il Verbo continua a parlare nella storia e a servirsi di chi è ch...