sabato 18 ottobre 2025

TRA MISSIONI E NUOVI CANALI DI EVANGELIZZAZIONE

 

Il Presidente del Brasile Lula ed il vescovo protestante Samuel Ferreira


 

Paolo Bizzocchi

 

Ciao a tutti e tutte.

Oggi vi scrivo da… una stanza d’albergo di Manaus. Mi ero organizzato per ripartire ieri per S. Antonio ed arrivare oggi pomeriggio, con una buona combinazione fra l’aereo per Tabatinga ed il successivo traghetto per S. Antonio. Ma ieri, dopo più di sei ore di ritardo, il volo è stato annullato e tutta la comitiva spedita in albergo…

Nulla di drammatico e molto di edificante, vedendo la straordinaria capacità di questo popolo di far fronte alle difficoltà: nonostante la presenza di anziani e madri con bambini, i sorrisi e le battute hanno abbondantemente prevalso sullo sconforto ed i brontolamenti.

Come scrivevo un’altra volta, se c’è una buca ci si gira attorno, poi la si aggiusterà, se possibile.

Vista la mia impossibilità di arrivare, in parrocchia si organizzeranno con le Liturgie della Parola, perché d. Gabriele è sul fiume: anche in questo sono speciali, capaci di grande flessibilità (poi fanno come possono, senza molte pretese…).

Ciò che mi spiace è che non potrò partecipare alla “Giornata Missionaria” che grazie all’intraprendenza di Mariana si terrà domani. Vivere la “Giornata Missionaria Mondiale” facendo una missione nella città… una grande idea!

In cosa consiste? Ormai nella città abbiamo una cappella in ogni bairro (quartiere, ndr), con comunità più o meno attive. Ne manca uno, il Pantanal; qui abbiamo comprato il terreno, ma non abbiamo costruito nulla. Ma prima di costruire, occorre iniziare a radunare una piccola comunità.

Per questo, domani un gruppo di persone della parrocchia faranno visite alle famiglie, organizzeranno alcuni giochi con i bambini, pranzeranno nel quartiere ed organizzeranno un incontro con gli abitanti.

Possibilità di ottenere risultati? Pochissime, perché la maggior parte delle famiglie del quartiere partecipano alla chiesa evangelica più attiva della città…, però si va’.

Quello che mi ha stupito e che volevo “toccare con mano” è stata la grande risposta delle persone, perché alla missione parteciperanno uomini, donne e giovani provenienti da tutte le nostre comunità; non certamente tantissimi, non servirebbero, ma con una partecipazione che nasce dal cuore.

Non è una cosa da poco, significa esporsi come cattolici davanti a famiglie e persone che non è detto che accoglieranno volentieri e che il giorno dopo si potranno rivedere sul lavoro o a scuola o facendo la spesa… È un segno di vitalità molto bello, che dà coraggio ed interpella!

 

Nel contempo, si muovono altri canali di “evangelizzazione” fatta con altri schemi… Leggevo ieri la notizia che il presidente Lula in vista delle elezioni del 2026 ha stretto un’alleanza con il vescovo Samuel Ferreira, figlio del vescovo Manoel Ferreira, leader della più potente chiesa evangelica del Brasile, che nelle precedenti elezioni era alleato con Bolsonaro.

Vescovi chiaramente non cattolici, con una trasmissione dinastica di una lideranza ecclesiale che ha caratteristiche più manageriali che spirituali.

Di fatto stupisce l’enorme potenza economica e politica che alcune chiese evangeliche hanno assunto in pochi decenni, diventando centri di potere capaci di influenzare in modo notevole la politica e l’economia della nazione. Il nome di Gesù e di Dio è esibito come simbolo di appartenenza e di presenza in edifici sempre più grandi ed in luoghi sempre più visibili, con una miscela fra la fede semplice della gente ed i giochi di potere dei leader che non può lasciare indifferenti.

Dobbiamo scandalizzarci? Credo di no, perché non è molto diverso da quanto è avvenuto nella chiesa cattolica a partire dal IV secolo e fino a ieri l’altro (e qualcuno vorrebbe anche oggi e domani…), con alleanze fra sacro e profano di certo non molto edificanti. Chi ha la mia età, forse ricorda le lotte per distinguere Chiesa Italiana e Democrazia Cristiana che abbiamo vissuto negli anni ’80… Quello che oggi stupisce con le chiese evangeliche, è la rapidità del processo: in pochi decenni sono passate dall’essere fenomeni secondari ad avere altissimi livelli di influenza in diversi settori della vita del paese.

Più che scandalizzarci, credo che dobbiamo rallegrarci.

Rallegrarci del cammino compiuto dalla Chiesa cattolica negli ultimi decenni, dei pontificati che ci hanno aiutato e ci stanno aiutando a riscoprire l’essenza della fede cristiana, di papa Francesco, di papa Leone e del suo primo documento “Dilexit te”, che rimette i poveri e la povertà al centro della vita cristiana.

Rallegrarci perché, attraverso tante prove ed indecisioni, c’è un cammino di rinnovamento che si sta realizzando e ci vede protagonisti.

L’imposizione della fede o della morale cristiana attraverso alleanze politiche ed economiche, possiamo tranquillamente lasciarle ad altri…

 

Il Signore ci accompagni!

d. Paolo

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