Comunitá
Rio Içá 18-26 giugno 2026
(don Gabriele Burani)
Partiamo
da S.Antonio domenica 18 giugno 2023, alle 12:30. Io, Moises, Moacir e Mariana.
Arriviamo a Santa Maria alle 17. Qui ci accoglie una coppia di sposi, Valdi e
Maria Joana, con i loro figli e nipoti, una famiglia grande con varie famiglie.
Verrá ad abitare qui anche una figlia che ora è in cittá con una figlia che ha
problemi di cuore. La cappella, gialla,
è nuova, costruita in aprile, con il loro lavoro ( e aiuti dall’Italia). Li
ricordo perché, con alcuni bambini, hanno partecipato pochi giorni fa alla
assemblea parrocchiale. Non hanno la
corrente elettrica, il generatore è rotto da tre mesi. Celebriamo la messa alle 18, quando ancora ci
si vede con la luce naturale: 12 persone, la coppia piú adulta e figli e
nipoti. Con Mariana la missionaria facciamo una prova di canti, e loro cantano
bene. Ancora non si incontrano per celebrare la domenica, ma il sig. Valdi mi
dice che ora, con la cappella, intendono fare la celebrazione domenicale. Un
dei figli è professore, insegna nella sua casa perché non hanno un
edificio-scuola; d’altra parte ci sono solo 10 alunni.
Mariana si fermerà con loro un giorno, poi la porteranno alla comunità vicina. Virginia la raggiungerà e faranno il loro
percorso fermandosi un paio di giorni nelle comunità. Veniamo assaliti dalle zanzare e cerchiamo
rifugio sulla barca! ( Per la prossima
messa ci saranno due bambini da battezzare).
19-06-23
Partiamo alle 7:30 e arriviamo a União da boa fé alle 9:15. Poche case ( ne
vedo 4), si nota la cappella che quando arriviamo sta funzionando come Scuola
materna, e davanti una costruzione aperta che per ora è la scuola per i piú
grandi. Ci accoglie il cacique quando approdiamo e alcune giovani donne;
riconosco il gruppo che ha partecipato alla Assemblea parrocchiale. Ci fermiamo
a chiacchierare e alle 10 celebriamo la eucaristia. Arrivano i bambini davanti
all’altare; un giovane, Thailon e una ragazza, Luciana, scelgono i canti e fanno
le letture. Hanno il libretto dei canti e tutti cantano durante la
celebrazione; loro si incontrano sempre la domenica per la celebrazione. Li
invito a pensare alla catechesi e mi dicono che hanno un po’ iniziato, anche se
non in modo continuativo.
Alla messa partecipano 5 adulti, 7 giovani, 14 bambini; le famiglie qui sono
tutte cattoliche e mi dicono che avrebbero intenzione di ampliare la cappella;
alla fine della celebrazione i bambini condividono i biscotti che abbiamo
portato e guardano le fotografie che ho scattato. Mi sembra una buona comunità,
si respira un clima di famiglia e simpatia.
Anche per loro l’handicap della mancanza di energia elettrica; avevano
un generatore ma è rotto da anni ( possibile che non ci sia modo di
aggiustarlo, mi chiedo).
Alle
16 messa a Manacapuru. Ci sono 3 adulti e 7 bambini piccoli; non sanno i canti
della liturgia e facciamo qualche prova prima; nemmeno qui arriva la elettricità
e per mantenere in fresco le cose, come il pesce che pescano, ( in questo clima
caldissimo) vanno a Santo Antonio, comprano sacchi di ghiaccio per metterlo
nelle casse di polistirolo dove si conserva il pesce per un po’.
Partiamo
per Nova Esperança I, messa alle 19.
Partecipano 17 persone ( adulti, giovani, bambini); ancora non sanno scegliere
i canti per la liturgia così io e Moises li aiutiamo con i canti e le
letture. Sono poche le famiglie,
comunque mi dicono che alla domenica si incontrano per celebrare. L’orario
serale è il piú affollato per zanzare e altri insetti, siamo assaliti….
Martedì
20 partiamo alle 7:30 e arriviamo a S.Lazzaro alle 16; vedo 8 case e la cappella, dal tipico colore
giallo di quelle costruite negli ultimi anni. Chiacchieriamo con Valdeci e la
sposa che hanno partecipato alla assemblea delle comunità; una bella famiglia,
ci sono 5 bambini e una ragazzina ( 13 anni) sta studiando a Santo
Antonio. Ci raccontano di un incidente
accaduto ieri: tagliavano legna nella foresta un anziano e un giovane della città
venuto ad aiutare nel lavoro e un albero è caduto sul giovane, ferendolo, che è
rimasto privo di sensi perdendo sangue. Erano a una ora di cammino dal
villaggio e l’anziano non sapeva proprio cosa fare; non sapeva come
soccorrerlo, si è incamminato per avvisare nel villaggio, dove sono riusciti a
telefonare i responsabili della assistenza medica, che hanno inviato una barca
per il soccorso. Ora è in ospedale, non sappiamo quali siano le condizioni.
Nel
pomeriggio parliamo anche con la signora che ci ha ospitati in casa, ci
comunica il desiderio di avere qualche lezioni per continuare gli studi; ha
frequentato i primi anni di scuola poi si è fermata; i suoi genitori non
permettevano di uscire dalla comunità così è sempre rimasta lí e ora
desidererebbe ( e anche altri adulti) studiare ancora un po’. Penso che l’Ufficio
Scuola potrebbe nominare un professore per il gruppo di giovani-adulti che
vorrebbero continuare gli studi. Mi
sembra una bella esigenza da parte sua. Ci ritroviamo nella cappella alle 19 e
facciamo prove di canto con i bambini, poi celebriamo la eucaristia con 8
adulti e 11 bambini, ancora piccoli, ma partecipano; mi sembrano buone
famiglie. Un giovane che suona la
tastiera nelle celebrazioni festeggia il compleanno oggi; per ora la tastiera
rimane ferma, il trasformatore è bruciato, dovrà cercare a Santo Antonio uno
nuovo.
21
giugno, mercoledì. Partiamo alle 6:30, arrivando a Apaparí alle 9:15. Comunità
che è solo una famiglia e il capofamiglia con gli altri é in questi giorni a
Santo Antonio. A casa un figlio e alcune persone che lavorano per la famiglia.
Per coincidenza quando noi arriviamo arrivano anche loro su due barche, dopo un
giorno di pesca; hanno tre pirarucu di circa 1 metro e due sui 2 metri; hanno i
fucili, hanno cacciato e hanno preso una paca ( grosso roditore) e un uccello
grande come un gallo. Con destrezza, usando grossi coltelli, squamano e
puliscono i pesci, mettendoli nel ghiaccio per poi venderli a S.Antonio ( e da
Santo Antonio, una parte per Manaus e Leticia in Colombia). Chiedo se posso
comprare il tambaqui ( un pesce) e ce lo regalano per il pranzo. Dato che la
famiglia non è presente, continuiamo il viaggio.
Alle
16,40 arriviamo al Sitio Nova Esperança, luogo molto bello; abita una sola
famiglia, allevano mucche, pecore, galline. Erano a Santo Antonio per la assemblea delle
comunitá e ancora non sono tornati, è rimasto solo uno dei figli come custode
della casa ( anche qui, quando la casa è vuota, arrivano i ladri) e prendersi cura degli animali. Quando scendiamo dalla barca ci accoglie un
cinghiale nero, addomesticato e affettuoso, che si ferma accanto a noi per
ricevere carezze. Molto simpatico! Rimaniamo a parlare con il ragazzo, poi si
riparte per la vicina comunità di Itu.
Alle 19 celebriamo con la coppia che ci ospita nella loro casa ( donna
Helena e il marito), una figlia e 8 nipoti dai 14 a un anno di età. Prima della messa con i bambini faccio prove
di canto; sono tutti battezzati, tranne la bambina piú piccola. Sarebbe cosa buona organizzare una catechesi
per i piú grandi, ancora non siamo riusciti.
22
giugno 2023, giovedì. Partenza da Itu
verso le 8. Alle 10 arriviamo a Mamuriá; ci accolgono sulla riva, con un canto
di benvenuto. Gli alunni della scuola interrompono la lezione quando arriviamo;
chiacchieriamo, ci aggiornano sull’intervento della polizia per distruggere
alcune delle draghe illegali che cercano oro
sul Juí e Purité, affluenti del rio Içá. Pensiamo che sia stata fatta
una azione in grande stile, ma tornando a casa apprendiamo che i garimpeiros
hanno saputo in anticipo della azione e hanno nascosto le loro draghe, così che
la azione non è stata tanto efficace.
Nella comunità abbiamo un gruppo di adolescenti così li invito per un
piccolo incontro biblico; tutti vengono con la bibbia e il libro dei canti;
faccio un ripasso sulla ricerca dei testi biblici ( libro, capitolo, versetto)
e cerchiamo qualche testo sulle caratteristiche di Gesù: un miracolo di
guarigione, una parabola, la scena della morte in croce. Celebriamo la messa, 20 persone presenti,
qui abbiamo anche un ministro della Parola e uno della Comunione. Tutti cantano
alla celebrazione, è una liturgia partecipata.
Ci invitano a pranzo nella casa di Assis ( 10 figli, solo uno
maggiorenne), mangiamo insieme pirarucu, riso e uova. Una loro difficoltà è la scuola: sono in una stanza
ormai vecchia, con il legno deteriorato; hanno chiesto al municipio di
costruire una scuola nuova, ma non è stata fatta. In realtà gli alunni non sono
molti, forse stanno programmando di unirli ad una altra comunità.
Alle
14:30 ripartiamo, alle 17 arriviamo a Barro Alto, una comunità nuova che ancora
non conosco. Sulla riva ci accolgono due simpatiche bambine, Alexandra e Maria
Vittoria. Poi conversiamo con gli adulti. È la quarta volta che si visita questa piccola comunità, un
gruppetto di famiglie. Stanno sistemando una area per coltivare manioca, vedo
due case con le pareti di legno e altre che hanno solo il pavimento e teloni di
plastica come pareti. Seduti sul
pavimento di legno impariamo qualche canto poi celebriamo la messa * prima del
tramonto, perché non hanno elettricitá): sono 5 bambini e 7 adulti. Vorrebbero
costruire una cappella e dare il nome alla comunità, quando tutto sarà pronto:
San Giuseppe. Comincia la notte e
scendiamo alla nostra barca; ci regalano
un pezzo di carne di cinghiale per la cena.
23
giugno 2023. Venerdì Partenza alle
7,45. Alle 9:30 arrivo a Ipiranga. I
militari impegnati a tagliare erba; entriamo nella cappella per
pulire e la troviamo in ordine. Vorrei
visitare la prima città colombiana, Tarapacá, ma non abbiamo con noi la
bandiera della Colobia, quindi Moises mi dice che non possiamo andare. La messa
alle 20.00; un giovane suona qualche canto con la chitarra; è ancora alle prime
armi, conosce solo pochi canti ma riusciamo a organizzare la liturgia. Pochi partecipano:
questo giovane e il fratello, una coppia di anziani ( di cui il marito non
vedente), una signora e qualche ragazzino, 11 persone in tutto. Mi dicono che
ora non si incontrano la domenica per celebrare, e dei soldati e ufficiali
dell’esercito nessuno viene. In questa
situazione non sappiamo a chi affidare le comunità.
24
giugno 2023. Sabato, festa della Nativitá di S.Giovanni battista. Siamo a Nova
Esperança II, celebriamo nella scuola con 17 persone. Il cacique Cristovão e
coppie giovani con figli piccoli. Mi dicono che sono della Cruzada ( e una
famiglia protestante); il cacique è stato per 40 anni tra i responsabili della
Cruzada e dato che abbiamo un unico Dio mi dice che è bene dialogare con tutti,
accogliersi e si impara qualcosa da tutti. La sua volontà, come cacique è anche
mantenere pace e armonia nella comunità. IAccolgono il prete cattolico quando
va per celebrare. Alle 11:30 ripartiamo.
Alle 17:30 arriviamo a Santa Clara, è una sola famiglia: una coppia con figli e
i loro figli. Facciamo solo un momento di preghiera e canti. Ci sono 8 bambini
e 4 giovani-adulti, oltre al padre; hanno intenzione di costruire una piccola
cappella. In futuro potremmo fermarci con loro con calma, e anche iniziare a
celebrare la messa.
Nova
Canaan. Celebriamo alle 19:30 nella scuola, al buio. Hanno il pannello solare
nuovo ma oggi non sta funzionando, forse
non lo sanno gestire bene. Compaiono due candele, e con le nostre torce a pila
possiamo celebrare. In 25 della comunità,
4 adulti e il resto bambini e qualche giovane.
Si dovrebbe tentare di farli radunare la domenica e iniziare una forma
di catechesi se si riesce a responsabilizzare qualcuno.
25
giugno 2023, domenica. Partiamo alle 8 e arriviamo alle 10:30 a S.Pedro. C’è la scuola nuova ma oggi è chiusa e il
professore e la professoressa sono usciti essendo giorno di festa. Ci fermiamo davanti alla scuola, dove
troviamo ombra, in cerchio; ci sono 15 bambini 2 giovani e 3 adulti. I bambini sono molto timidi, è
difficile farli esprimere; mi dicono che quasi nessuno sa leggere e scrivere
perché stanno ancora imparando. Facciamo
insieme qualche canto, insegno a fare il segno della croce: la maggioranza è
incerta sul come farlo. Preghiamo il Padre Nostro, leggiamo un brano del
vangelo e condividiamo i biscotti e alle 11:40 ripartiamo. Arriviamo dopo una ora a Apaparí, è ora di
pranzo. Ci sono solo giovani coppie che lavorano e pranzano e la famiglia che
di solito ci ospita è fuori. Ci dicono
che è meglio se celebriamo la messa il prossimo mese quando passiamo e ci
saranno tutti. Alle 14 ripartiamo e
arriviamo a Vista Alegre alle 18:30; comunità
tikuna, cattolica. Facciamo un giro per parlare con Moises, il ministro: è
nella cappella con il cacique e un altro giovane, stanno facendo le pulizie e
preparando la cappella per la liturgia. Una chiesa grande ancora da ultimare,
la più grande tra quelle che ho visto e in muratura, con il pavimento in
ceramica ( per ora metá); è coperta ma mancano porta e finestre. È su una
altura, qui non arriva acqua del rio Içá anche quando è in piena. Vicino un campo da calcio, ci sono molti
giovani anche di altre comunità, fanno spesso tornei sportivi. Alle 19:30 celebriamo la eucaristia, prima
arrivano i bambini che si mettono davanti, poi giovani e adulti, circa 60 persone: canti e preghiere
in tikuna, e il ministro traduce le mie parole dal portoghese. Si radunano sempre la domenica per il culto,
ma anche altri giorni della settimana.
Per quel che ho visto è la comunità maggiore che abbiamo sul Rio Içá. Mi
chiedono un aiuto per la formazione di catechisti della comunità che possano
fare catechesi a bambini e adolescenti.
Le missionarie potranno dare un aiuto, poi vedremo. ( Il tema della lingua è
sempre problematico, ma dovrebbe esserci materiale di catechesi in lingua
tikuna).
26
giugno 2023 Lunedí. S.Cristovão I.
Arriviamo alle 10, ci sono le missionarie Mariana e Virginia dal giorno
prima. Facciamo giochi con i bambini, un
gruppo grande, con le mamme sedute che guardano contente. È una comunità con alcune famiglie cattoliche
( 5, mi pare) e il resto protestanti. La maggioranza dei bambini presenti sono
di famiglie protestanti. Alle 11
celebriamo la messa, nella prima stanza di una famiglia che ci ospita, siamo
ammassati in 50 ( anche bambini delle famiglie non cattoliche che sono rimasti
con noi); ci fermiamo poi per il pranzo. La professoressa dice che comincerà a
radunare la comunità per la celebrazione della domenica.
Alle
15 arriviamo a S.Vincente e alle 19:30 la eucaristia. Partecipano 12 persone;
la ragazza che di solito anima la liturgia è fuori con il marito, per impegni
scolastici. Il cacique arriva tardi, alle 21, perché ha avuto un guasto nella
barca. Mi dicono che alla domenica si radunano per la liturgia. Dormiamo a S.Vincente e il giorno dopo si
ritorna a Santo Antonio.