mercoledì 28 giugno 2023

DON GABRIELE BURANI CI SCRIVE DA SANTO ANTONIO DO ICA

 



Comunitá Rio Içá  18-26 giugno 2026
(don Gabriele Burani)

Partiamo da S.Antonio domenica 18 giugno 2023, alle 12:30. Io, Moises, Moacir e Mariana.  Arriviamo a Santa Maria alle 17.  Qui ci accoglie una coppia di sposi, Valdi e Maria Joana, con i loro figli e nipoti, una famiglia grande con varie famiglie. Verrá ad abitare qui anche una figlia che ora è in cittá con una figlia che ha problemi di cuore.  La cappella, gialla, è nuova, costruita in aprile, con il loro lavoro ( e aiuti dall’Italia). Li ricordo perché, con alcuni bambini, hanno partecipato pochi giorni fa alla assemblea parrocchiale.  Non hanno la corrente elettrica, il generatore è rotto da tre mesi.  Celebriamo la messa alle 18, quando ancora ci si vede con la luce naturale: 12 persone, la coppia piú adulta e figli e nipoti. Con Mariana la missionaria facciamo una prova di canti, e loro cantano bene. Ancora non si incontrano per celebrare la domenica, ma il sig. Valdi mi dice che ora, con la cappella, intendono fare la celebrazione domenicale. Un dei figli è professore, insegna nella sua casa perché non hanno un edificio-scuola; d’altra parte ci sono solo 10 alunni.
Mariana si fermerà con loro un giorno, poi la porteranno alla comunità vicina.  Virginia la raggiungerà e faranno il loro percorso fermandosi un paio di giorni nelle comunità.  Veniamo assaliti dalle zanzare e cerchiamo rifugio sulla barca!  ( Per la prossima messa ci saranno due bambini da battezzare).

19-06-23 Partiamo alle 7:30 e arriviamo a União da boa fé alle 9:15. Poche case ( ne vedo 4), si nota la cappella che quando arriviamo sta funzionando come Scuola materna, e davanti una costruzione aperta che per ora è la scuola per i piú grandi. Ci accoglie il cacique quando approdiamo e alcune giovani donne; riconosco il gruppo che ha partecipato alla Assemblea parrocchiale. Ci fermiamo a chiacchierare e alle 10 celebriamo la eucaristia. Arrivano i bambini davanti all’altare; un giovane, Thailon e una ragazza, Luciana, scelgono i canti e fanno le letture. Hanno il libretto dei canti e tutti cantano durante la celebrazione; loro si incontrano sempre la domenica per la celebrazione. Li invito a pensare alla catechesi e mi dicono che hanno un po’ iniziato, anche se non in modo continuativo.
Alla messa partecipano 5 adulti, 7 giovani, 14 bambini; le famiglie qui sono tutte cattoliche e mi dicono che avrebbero intenzione di ampliare la cappella; alla fine della celebrazione i bambini condividono i biscotti che abbiamo portato e guardano le fotografie che ho scattato. Mi sembra una buona comunità, si respira un clima di famiglia e simpatia.    Anche per loro l’handicap della mancanza di energia elettrica; avevano un generatore ma è rotto da anni ( possibile che non ci sia modo di aggiustarlo, mi chiedo).



Alle 16 messa a Manacapuru. Ci sono 3 adulti e 7 bambini piccoli; non sanno i canti della liturgia e facciamo qualche prova prima; nemmeno qui arriva la elettricità e per mantenere in fresco le cose, come il pesce che pescano, ( in questo clima caldissimo) vanno a Santo Antonio, comprano sacchi di ghiaccio per metterlo nelle casse di polistirolo dove si conserva il pesce per un po’.

Partiamo per Nova Esperança I, messa alle 19.  Partecipano 17 persone ( adulti, giovani, bambini); ancora non sanno scegliere i canti per la liturgia così io e Moises li aiutiamo con i canti e le letture.  Sono poche le famiglie, comunque mi dicono che alla domenica si incontrano per celebrare. L’orario serale è il piú affollato per zanzare e altri insetti, siamo assaliti….

Martedì 20 partiamo alle 7:30 e arriviamo a S.Lazzaro alle 16;  vedo 8 case e la cappella, dal tipico colore giallo di quelle costruite negli ultimi anni. Chiacchieriamo con Valdeci e la sposa che hanno partecipato alla assemblea delle comunità; una bella famiglia, ci sono 5 bambini e una ragazzina ( 13 anni) sta studiando a Santo Antonio.  Ci raccontano di un incidente accaduto ieri: tagliavano legna nella foresta un anziano e un giovane della città venuto ad aiutare nel lavoro e un albero è caduto sul giovane, ferendolo, che è rimasto privo di sensi perdendo sangue. Erano a una ora di cammino dal villaggio e l’anziano non sapeva proprio cosa fare; non sapeva come soccorrerlo, si è incamminato per avvisare nel villaggio, dove sono riusciti a telefonare i responsabili della assistenza medica, che hanno inviato una barca per il soccorso. Ora è in ospedale, non sappiamo quali siano le condizioni.



Nel pomeriggio parliamo anche con la signora che ci ha ospitati in casa, ci comunica il desiderio di avere qualche lezioni per continuare gli studi; ha frequentato i primi anni di scuola poi si è fermata; i suoi genitori non permettevano di uscire dalla comunità così è sempre rimasta lí e ora desidererebbe ( e anche altri adulti) studiare ancora un po’. Penso che l’Ufficio Scuola potrebbe nominare un professore per il gruppo di giovani-adulti che vorrebbero continuare gli studi.   Mi sembra una bella esigenza da parte sua.   Ci ritroviamo nella cappella alle 19 e facciamo prove di canto con i bambini, poi celebriamo la eucaristia con 8 adulti e 11 bambini, ancora piccoli, ma partecipano; mi sembrano buone famiglie.  Un giovane che suona la tastiera nelle celebrazioni festeggia il compleanno oggi; per ora la tastiera rimane ferma, il trasformatore è bruciato, dovrà cercare a Santo Antonio uno nuovo.

21 giugno, mercoledì. Partiamo alle 6:30, arrivando a Apaparí alle 9:15. Comunità che è solo una famiglia e il capofamiglia con gli altri é in questi giorni a Santo Antonio. A casa un figlio e alcune persone che lavorano per la famiglia. Per coincidenza quando noi arriviamo arrivano anche loro su due barche, dopo un giorno di pesca; hanno tre pirarucu di circa 1 metro e due sui 2 metri; hanno i fucili, hanno cacciato e hanno preso una paca ( grosso roditore) e un uccello grande come un gallo. Con destrezza, usando grossi coltelli, squamano e puliscono i pesci, mettendoli nel ghiaccio per poi venderli a S.Antonio ( e da Santo Antonio, una parte per Manaus e Leticia in Colombia). Chiedo se posso comprare il tambaqui ( un pesce) e ce lo regalano per il pranzo. Dato che la famiglia non è presente, continuiamo il viaggio.



Alle 16,40 arriviamo al Sitio Nova Esperança, luogo molto bello; abita una sola famiglia, allevano mucche, pecore, galline. Erano  a Santo Antonio per la assemblea delle comunitá e ancora non sono tornati, è rimasto solo uno dei figli come custode della casa ( anche qui, quando la casa è vuota, arrivano i ladri)  e prendersi cura degli animali.  Quando scendiamo dalla barca ci accoglie un cinghiale nero, addomesticato e affettuoso, che si ferma accanto a noi per ricevere carezze. Molto simpatico! Rimaniamo a parlare con il ragazzo, poi si riparte per la vicina comunità di Itu.  Alle 19 celebriamo con la coppia che ci ospita nella loro casa ( donna Helena e il marito), una figlia e 8 nipoti dai 14 a un anno di età.  Prima della messa con i bambini faccio prove di canto; sono tutti battezzati, tranne la bambina piú piccola.  Sarebbe cosa buona organizzare una catechesi per i piú grandi, ancora non siamo riusciti.

22 giugno 2023, giovedì.  Partenza da Itu verso le 8. Alle 10 arriviamo a Mamuriá; ci accolgono sulla riva, con un canto di benvenuto. Gli alunni della scuola interrompono la lezione quando arriviamo; chiacchieriamo, ci aggiornano sull’intervento della polizia per distruggere alcune delle draghe illegali che cercano oro  sul Juí e Purité, affluenti del rio Içá. Pensiamo che sia stata fatta una azione in grande stile, ma tornando a casa apprendiamo che i garimpeiros hanno saputo in anticipo della azione e hanno nascosto le loro draghe, così che la azione non è stata tanto efficace.
    Nella comunità abbiamo un  gruppo di adolescenti così li invito per un piccolo incontro biblico; tutti vengono con la bibbia e il libro dei canti; faccio un ripasso sulla ricerca dei testi biblici ( libro, capitolo, versetto) e cerchiamo qualche testo sulle caratteristiche di Gesù: un miracolo di guarigione, una parabola, la scena della morte in croce.    Celebriamo la messa, 20 persone presenti, qui abbiamo anche un ministro della Parola e uno della Comunione. Tutti cantano alla celebrazione, è una liturgia partecipata.   Ci invitano a pranzo nella casa di Assis ( 10 figli, solo uno maggiorenne), mangiamo insieme pirarucu, riso e uova.  Una loro difficoltà è la scuola: sono in una stanza ormai vecchia, con il legno deteriorato; hanno chiesto al municipio di costruire una scuola nuova, ma non è stata fatta. In realtà gli alunni non sono molti, forse stanno programmando di unirli ad una altra comunità.



Alle 14:30 ripartiamo, alle 17 arriviamo a Barro Alto, una comunità nuova che ancora non conosco. Sulla riva ci accolgono due simpatiche bambine, Alexandra e Maria Vittoria. Poi conversiamo con gli adulti. È la quarta volta che  si visita questa piccola comunità, un gruppetto di famiglie. Stanno sistemando una area per coltivare manioca, vedo due case con le pareti di legno e altre che hanno solo il pavimento e teloni di plastica come pareti.  Seduti sul pavimento di legno impariamo qualche canto poi celebriamo la messa * prima del tramonto, perché non hanno elettricitá): sono 5 bambini e 7 adulti. Vorrebbero costruire una cappella e dare il nome alla comunità, quando tutto sarà pronto: San Giuseppe.  Comincia la notte e scendiamo  alla nostra barca; ci regalano un pezzo di carne di cinghiale per la cena.

23 giugno 2023. Venerdì   Partenza alle 7,45.  Alle 9:30 arrivo a Ipiranga. I militari impegnati  a  tagliare erba; entriamo nella cappella per pulire e la troviamo in ordine.  Vorrei visitare la prima città colombiana, Tarapacá, ma non abbiamo con noi la bandiera della Colobia, quindi Moises mi dice che non possiamo andare. La messa alle 20.00; un giovane suona qualche canto con la chitarra; è ancora alle prime armi, conosce solo pochi canti ma riusciamo a organizzare la liturgia. Pochi partecipano: questo giovane e il fratello, una coppia di anziani ( di cui il marito non vedente), una signora e qualche ragazzino, 11 persone in tutto. Mi dicono che ora non si incontrano la domenica per celebrare, e dei soldati e ufficiali dell’esercito nessuno viene.  In questa situazione non sappiamo a chi affidare le comunità.

24 giugno 2023. Sabato, festa della Nativitá di S.Giovanni battista. Siamo a Nova Esperança II, celebriamo nella scuola con 17 persone. Il cacique Cristovão e coppie giovani con figli piccoli. Mi dicono che sono della Cruzada ( e una famiglia protestante); il cacique è stato per 40 anni tra i responsabili della Cruzada e dato che abbiamo un unico Dio mi dice che è bene dialogare con tutti, accogliersi e si impara qualcosa da tutti. La sua volontà, come cacique è anche mantenere pace e armonia nella comunità. IAccolgono il prete cattolico quando va per celebrare.  Alle 11:30 ripartiamo. Alle 17:30 arriviamo a Santa Clara, è una sola famiglia: una coppia con figli e i loro figli. Facciamo solo un momento di preghiera e canti. Ci sono 8 bambini e 4 giovani-adulti, oltre al padre; hanno intenzione di costruire una piccola cappella. In futuro potremmo fermarci con loro con calma, e anche iniziare a celebrare la messa.

Nova Canaan. Celebriamo alle 19:30 nella scuola, al buio. Hanno il pannello solare nuovo ma oggi  non sta funzionando, forse non lo sanno gestire bene. Compaiono due candele, e con le nostre torce a pila possiamo celebrare.  In 25 della comunità, 4 adulti e il resto bambini e qualche giovane.  Si dovrebbe tentare di farli radunare la domenica e iniziare una forma di catechesi se si riesce a responsabilizzare qualcuno.

25 giugno 2023, domenica. Partiamo alle 8 e arriviamo alle 10:30 a S.Pedro.  C’è la scuola nuova ma oggi è chiusa e il professore e la professoressa sono usciti essendo giorno di festa.  Ci fermiamo davanti alla scuola, dove troviamo ombra, in cerchio; ci sono 15 bambini 2 giovani  e 3 adulti. I bambini sono molto timidi, è difficile farli esprimere; mi dicono che quasi nessuno sa leggere e scrivere perché stanno  ancora imparando. Facciamo insieme qualche canto, insegno a fare il segno della croce: la maggioranza è incerta sul come farlo. Preghiamo il Padre Nostro, leggiamo un brano del vangelo e condividiamo i biscotti e alle 11:40 ripartiamo.   Arriviamo dopo una ora a Apaparí, è ora di pranzo. Ci sono solo giovani coppie che lavorano e pranzano e la famiglia che di solito  ci ospita è fuori. Ci dicono che è meglio se celebriamo la messa il prossimo mese quando passiamo e ci saranno tutti.  Alle 14 ripartiamo e arriviamo  a Vista Alegre alle 18:30; comunità tikuna, cattolica. Facciamo un giro per parlare con Moises, il ministro: è nella cappella con il cacique e un altro giovane, stanno facendo le pulizie e preparando la cappella per la liturgia. Una chiesa grande ancora da ultimare, la più grande tra quelle che ho visto e in muratura, con il pavimento in ceramica ( per ora metá); è coperta ma mancano porta e finestre. È su una altura, qui non arriva acqua del rio Içá anche quando è in piena.  Vicino un campo da calcio, ci sono molti giovani anche di altre comunità, fanno spesso tornei sportivi.    Alle 19:30 celebriamo la eucaristia, prima arrivano i bambini che si mettono davanti, poi giovani  e adulti, circa 60 persone: canti e preghiere in tikuna, e il ministro traduce le mie parole dal portoghese.  Si radunano sempre la domenica per il culto, ma anche altri giorni della settimana.  Per quel che ho visto è la comunità maggiore che abbiamo sul Rio Içá. Mi chiedono un aiuto per la formazione di catechisti della comunità che possano fare catechesi a bambini e  adolescenti. Le missionarie potranno dare un aiuto, poi vedremo. ( Il tema della lingua è sempre problematico, ma dovrebbe esserci materiale di catechesi in lingua tikuna).

26 giugno 2023 Lunedí. S.Cristovão I.  Arriviamo alle 10, ci sono le missionarie Mariana e Virginia dal giorno prima.  Facciamo giochi con i bambini, un gruppo grande, con le mamme sedute che guardano contente.  È una comunità con alcune famiglie cattoliche ( 5, mi pare) e il resto protestanti. La maggioranza dei bambini presenti sono di famiglie protestanti.   Alle 11 celebriamo la messa, nella prima stanza di una famiglia che ci ospita, siamo ammassati in 50 ( anche bambini delle famiglie non cattoliche che sono rimasti con noi); ci fermiamo poi per il pranzo. La professoressa dice che comincerà a radunare la comunità per la celebrazione della domenica.

Alle 15 arriviamo a S.Vincente e alle 19:30 la eucaristia. Partecipano 12 persone; la ragazza che di solito anima la liturgia è fuori con il marito, per impegni scolastici. Il cacique arriva tardi, alle 21, perché ha avuto un guasto nella barca. Mi dicono che alla domenica si radunano per la liturgia.  Dormiamo a S.Vincente e il giorno dopo si ritorna a Santo  Antonio.  

sabato 10 giugno 2023

Viaggio Missionario Rio Içá. 2-6 giugno 2023. Cronaca


 

Sabato2 giugno partiamo alle 12,30di un caldo pomeriggio. Arriviamo alle 16,45 alla comunità di N.S di Nazaré; celebriamo in una casa. Alla messa 2 sposi adulti, 2 figli giovani e una signora con una figlia piccola. Si uniscono ai canti che io e Moises scegliamo, loro hanno ancora difficoltà nella scelta dei canti. La zona è allagata, non si vede terra; abbiamo molti delfini di fronte a noi.  

Alle 18 ripartiamo, arrivando a S.João de Japoacuá alle 19; un piccolo villaggio, arriviamo al tramonto con alcune persone sulla riva; si nota la cappella recente, con la croce sulla facciata. Entriamo nella nuova cappella di legno per la messa, alle 19:30 e la cappella è vuota; ancora non è entrato nessuno, non c’é tavolo e non ci sono sedie.  Aspettiamo e pian piano qualcuno arriva; mi dicono che la tavola-altare é stata portata nella scuola; alcuni ragazzi portano due panche. Io mi metto in terra per la celebrazione e li invito a mettersi in cerchio; con Moises scegliamo i canti ( normalmente hanno una animatrice del canto, ma oggi non é presente); ci sono 27 persone, qualche adulto e la maggior parte bambini e ragazzi di 10-13 anni. Tutti fanno la comunione. La professoressa della scuola é anche catechista e ha fatto catechesi eucaristica per questo gruppetto (anche se nel mese di maggio non si sono incontrati); il ragazzo che era un buon animatore della liturgia ora sta studiando a Tonantins quindi dovranno organizzarsi per le celebrazioni della comunità. La notte è fresca e silenziosa, si ascoltano le voci di vari uccelli, senza altri rumori; una esperienza che in altri luoghi è difficile per rumori di fondo continui, ed è molto bello rendersi conto della vivacità e varietà degli uccelli attorno a noi.



Domenica  3 giugno, Solennitá dela SS Trinitá.  Partiamo alle 8,20 e arriviamo alle 16,20 alla comunità di S.Sebastiano I, allagata; si arriva alla casa in cui si celebra camminando sui tronchi di legno galleggianti. Ci aspettavano, la grande stanza con pavimento di legno è ben pulita e al centro la tavola con la tovaglia, per la eucaristia. Solo 5 persone, una coppia di sposi anziani e tre uomini della famiglia. Si chiacchiera un po’, poi la celebrazione: in pochi, ma con fede e attenzione. I due anziani andranno a S.Antonio nella casa di un loro figlio, nei prossimi giorni.  In questi mesi con la comunità allagata la vita non è semplice; non lo è mai, ma ora che ci si può spostare solo con la canoa, senza  un pezzetto di terra-ferma, specialmente per due anziani è complicato.



Arriviamo poi a MOINHO, un centro maggiore, che raggiungiamo in pochi minuti. É tutto allagato (ma l’acqua non arriva al pavimento delle abitazioni), ci sono persone davanti alle case, altri che si spostano in canoa. La messa dovrebbe essere nella scuola; con la nostra barca non è possibile attraccare accanto alla scuola perché davanti ci sono i fili della corrente elettrica; quindi ‘parcheggiamo’ vicino ad un albero, aspettando che qualcuno venga a aprire la scuola e a darci un passaggio in canoa. Aspettiamo ma non arriva nessuno; non c’è terraferma, quindi non possiamo arrivare alle case. Le persone ci vedono, qualcuno passa acanto con la canoa, ma nessuno ci chiede qualcosa, nessuno apre la scuola; Moises mi disse che sono quasi tutti protestanti, forse i pochi cattolici sono in città. Una casa viene chiusa, con assi di legno inchiodate a porte e finestre: probabilmente vanno a S.Antonio, ritornando qui quando il livello del fiume si abbassa.  Rimaniamo fermi anche la notte, e al mattino alle 7 ripartiamo, passiamo davanti alla comunità di S.Sebastiano II,  e qui vediamo tutte le case chiuse. In effetti ieri avevamo incontrato una barca piena di persone di questa comunità, diretti a S.Antonio,  che ci avevano avvisato : non avremmo trovato persone in questi giorni.



Continuiamo il nostro viaggio e arriviamo nel pomeriggio alle 15 a S.João do Lago Grande.  Dato che è tutto allagato, i bambini davanti alle case si stanno divertendo nuotando, tuffandosi; una mamma (che è anche professoressa della piccola scuola) vigila dalla finestra; sulla piattaforma galleggiante a cui attracchiamo sono appesi due pirarucu (i pesci più pregiati) a seccare. Dalla piattaforma chiacchieriamo un po’ con la professoressa alla finestra; ci dice che sta cercando un terreno in Santo Antonio per farsi una casa, anche per il disagio di vivere in un luogo che é allagato alcuni mesi all’anno. Le case sono costruite su palafitte ma, a volte, l’acqua arriva fino al piano di abitazione e oltre.

Ieri il marito ha ucciso una grande anaconda che stava mangiando le loro galline e oggi é uscito a pescare, ma quando il fiume è in piena non si pesca molto.
Celebriamo la messa alle 19:30 in casa della cacique; è notte, non hanno la corrente elettrica (il generatore si è rotto, un tecnico lo ha preso per aggiustarlo e non restituito) da due mesi; un ragazzo ci viene a prendere in canoa e ci accompagna nella casa della signora. Buio, un buio quasi totale perché ci sono le nuvole e la luna è oscurata; mi impressiona sempre la esperienza del buio vero, quando esci e non vedi nemmeno i tuoi piedi, la tua mano... una esperienza che nelle nostre città italiane non abbiamo più; qui capisco meglio la simbologia luce/tenebre, e che il buio é veramente situazione di pericolo e di non-conoscenza. La messa é con due anziani ( la cacique e il marito), altri tre adulti e una decina di bambini, alla fioca luce di alcune candele; non hanno preparato la liturgia, noi proponiamo qualche canto e facciamo le letture. Noto in un angolo un altare, con la croce tipica della religione della ‘cruzada’; poi Moises mi disse che questa cacique è in conflitto con altri della comunità perché vorrebbe che tutti entrassero nella ‘cruzada’.



Martedì 5 giugno 2023. Arriviamo verso le 10 a Boa União; non riusciamo a posizionare la nostra barca vicino alla casa per non rimanere incagliati, ma ci vengono a prendere in canoa.  Stanno costruendo una cappella della comunità, ma ancora non è ultimata, e ci fermiamo in una casa. Ci sono 7 adulti e 7 bambini, famiglie giovani; chiacchieriamo e celebriamo la messa. Non hanno molta formazione ma sono molto accoglienti, con lo spirito allegro, una compagnia piacevole. Speriamo che finiscano la cappella, così avranno un incentivo per riunirsi tutte le settimane per la celebrazione.
Alle 16:30 siamo a S. Cristovão II; andiamo nella piccola scuola (costruita con il contributo dei nostri amici di Reggio); qui, per ora, non si celebra la messa. Al nostro incontro ci sono 8 bambini piccoli e tre giovani donne (2 della religione della ‘cruzada’ e una protestante della chiesa ‘Deus è amor’); leggo un brano del vangelo, facciamo qualche preghiera insieme e la immancabile distribuzione di biscotti.  Un incontro ecumenico sereno.

Alle 18 siamo a S.João da Liberdade. Da questa parte del fiume la terra sale quindi la comunità non si allaga; facciamo un giro sulla collinetta su cui stanno costruendo nuove case. Celebriamo nella scuola, con circa 20 persone, in maggioranza bambini. Una animatrice sceglie i canti e organizza per le letture. La comunità è vivace, penso che si possa fare un certo lavoro con la catechesi.

Mercoledì 6 giugno si riparte per S. Antonio, arrivando intorno alle 13. Per fortuna senza rotture alla nostra nuova barca. 

Don Gabriele Burani 

Cammini di libertà e di liberazione

  "La Parola si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi". 
 Il Verbo continua a parlare nella storia e a servirsi di chi è ch...