domenica 6 aprile 2025

I SEGNI DELLA PASQUA

 




Gabriele Carlotti

Un saluto dal grande fiume, ora é davvero grande, proprio in piena e l'acqua penetra in tutti i luoghi. La foresta é allagata e i pesci sono spariti dal letto del fiume, la pesca é difficile e anche in città il pesce scarseggia. Ma dove sono andati? Anche loro in foresta, fra le radici degli alberi per nutrirsi della frutta che cade abbondante. Beati loro, sfuggono ai pescatori e mangiano bene. Così potrebbe essere anche l'Umanità, lontano dai predatori che per interessi meschini uccidono e fanno guerre commerciali per favorire quella maledetta fabbricazione di armi, che dopo la droga é il più grande giro di soldi. In verità qui non ci facciamo mancare niente, la droga corre libera, la violenza cresce ogni giorno e le autorità costituite lo sono solo per i propri interessi. 

Poveri pesci! Costretti a nascondersi per sopravvivere. É difficile parlare della Pasqua, eppure siamo circondati da molti segni: l'acqua abbondante, la gratuità dei frutti della foresta che chiedono solo di essere raccolti, i molti animali che abitano la terra e che sono sempre una risorsa in tempi difficili. In Amazzonia non si muore di fame, si muore per droga, alcool, violenza, ingiustizia e oppressione; tutte cose che dipendono dagli uomini, e anche questo fa riflettere. In questa Quaresima abbiamo riflettuto sulla bontà della Creazione e sul fatto che tutto, mondo vegetale, animale e umano, tutto sia molto intrecciato e interdipendente. A noi, all'Umanità é affidato il compito di prendersi cura del Creato. A noi é lanciata la sfida di vivere in armonia. Anche gli astri ci rassicurano, ogni giorno il sole si pone e nel giorno seguente sorge per dare vita. Anche la luna compie il suo corso, diminuisce fino a scomparire, per poi compiere il cammino inverso fino a tornare ad essere piena. Così è la Pasqua, luna piena che rischiara la notte e permette al navigante di trovare e non perdere la strada di casa. "Padre, mi disse il cassique di São Vicente, qui é molto buono per vivere, qui Dio non ci lascia mancare il cibo, l'acqua e la tranquillità"; poi ha aggiunto: "purtroppo sono apparsi pirati che rubano e squartano le persone per impadronirsi delle loro cose, sempre in cerca della droga che da denaro, allora dobbiamo unirci e fermare questa onda di violenza, per i nostri figli, perché torni la tranquillità". Anche questo é Pasqua, non rassegnarsi al male della violenza e delle armi, ma lottare per la tranquillità delle nuove generazioni, prenderci cura del futuro della vita. 



La Pasqua, il passaggio dalla morte alla vita, ci dice che c'é sempre una speranza, c'é sempre qualcosa di nuovo che farà risorgere la vita. L'invecchiamento dei paesi europei sarà salvato dai giovani immigrati, non si può fermare l'acqua che cresce, lei entra ovunque. Il disgregarsi di tante famiglie troverà ancora, nell'amore e nella cura dei figli, un suo senso, che si aprirà a nuove unioni e nuove esperienze fino ad incontrare la stabilità così difficile e sempre ricercata. Anche la religiosità dovrà abbracciare l'umanità, in nome di Colui che ha scelto di farsi uomo. Senza rigidità e senza giudizi, ma nella ricerca del bene possibile. Pensiamo all'incoerenza del fatto che un prete può sposarsi, se lascia il sacerdozio, ma un divorziato no, deve aspettare la morte della prima compagna. Due pesi e due misure che non aiutano a ritrovare la speranza dopo un fallimento, molte volte non cercato. Anche i giovani non aspetteranno più i trent'anni per sposarsi, rimanendo ognuno a casa sua, ma apprezzeranno il dono e la forza della giovinezza al servizio di una paternità e maternità naturale e non sofisticata. I popoli originari dell'Amazzonia ci insegnano la virilità della giovinezza, e la vita che nasce é sempre un dono e una possibilità nuova, spesso aiutata dal clan famigliare e mai abbandonata. Anche questo é Pasqua. 



Non permettiamo che la notte e la rassegnazione ci scoraggino, la luna continuerà a crescere fino ad essere piena, allora in quel Venerdì Santo potremo specchiarci nell'acqua cristallina dei ruscelli, e vedendo il nostro volto avremo la certezza del nuovo giorno, sarà ancora Pasqua e la vita trionferà su ogni tipo di oppressione. Coraggio, non lasciamoci rubare la Speranza. Buona Pasqua a tutti, e che sia di Risurrezione! Gabriel

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