Visualizzazione post con etichetta chiesa cattolica. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta chiesa cattolica. Mostra tutti i post

martedì 15 giugno 2021

Festa del Patrono e battesimi nella aldeia




 Pe Gabriele Burani


 

Santo Antonio do Içá. 16-06-2021   

Carissimi, abbiamo festeggiato Santo Antonio, il nostro patrono, che viene ricordato nella memoria liturgica il giorno 13 giugno; è prassi qui in Brasile fare un periodo di festa, non solo il giorno della memoria liturgica; generalmente si fanno 9 giorni, o un ‘trezenario’, 13 giorni, con liturgia, cena, bingo, musica e altre proposte culturali tipiche della zona.  Quest’anno in tono un poco ridotto a causa delle restrizioni dovute alla pandemia, ma già con una buona partecipazione di persone, segno che c’è il desiderio di incontro dopo un anno e mezzo di limitazioni nella vita della città e delle parrocchie.





Come tema per quest’anno è stata scelta “LA CHIESA” e ogni giorno una riflessione su un aspetto della Chiesa ( Chiesa e Parola, Chiesa e Carità, Chiesa e Eucaristia….). Nella speranza che possa aiutare la nostra gente ad avere una coscienza maggiore di Chiesa e di cosa è importante e secondario.


Il vescovo don Adolfo è rimasto una settimana con noi, in parrocchia, dopo quasi due anni che ( motivo pandemia) non si faceva vedere; abbiamo avuto così la possibilità di chiacchierare tranquillamente, e condividere le nostre esperienze e scelte pastorali.





Una cosa caratteristica di queste zone è il ‘mastro’, un tronco d’albero che viene innalzato il primo giorno del periodo di festa, e ‘derubado’, abbattuto il giorno della memoria del patrono: una usanza folcloristica che richiama le persone della comunità.

Il giorno 6 di giugno, battesimo di 6 adulti nella aldeia Kokama, che si sta formando nella zona di foresta, di cui ho scritto nella precedente lettera.  Mando qualche foto simpatica, per il condividere il percorso di pochi chilometri, ma non molto agevole per arrivare.

 



Uscendo dalla città, bisogna passare per la ‘Geenna’, la discarica comunale, sulla strada, luogo terribilmente malsano; non esiste qui la raccolta differenziata e il comune dovrebbe organizzare una discarica decente con nuovi sistemi, ma……  finora siamo ancora a standard ecologici primitivi, ma con sostanze moderne che inquinano!

 



Grande problema da affrontare è il fango: nei mesi di secca sono riuscito ad arrivare con l’auto, ma poche volte; altre ho tentato, ma l’auto è rimasta bloccata, e solo con l’aiuto di varie persone e molti tentativi, siamo riusciti a uscire da questo fango avvolgente.




Negli incontri di catechesi andavo con un signore che si preparava al battesimo e si muove con moto da cross, con le ruote ben equipaggiate; altre volte bisogna proseguire a piedi, e con gli stivaloni di gomma.

Ai lati della strada la foresta, gli alberi di varie altezze, piante, fiori…. La natura esuberante della Amazzonia, il canto degli uccelli, e anche migliaia di tipi diversi di insetti che accolgono con gratitudine chi si addentra nella zona.
Un giorno di sole mi sono addentrato nella parte interna del villaggio, attraverso le capanne che stanno costruendo, e fino alla fonte, luogo ‘sacro’, con l’acqua pura, protetta dagli alberi della foresta; quando siamo giunti, chi mi accompagnava ha immediatamente pregato, sentendo nel silenzio del luogo la presenza di Dio che crea e salva.  Poche persone che abitano questo luogo che potrebbe essere considerato alla estrema periferia rispetto al nostro mondo occidentale, e che è luogo per l’annuncio paziente del vangelo.



sabato 19 settembre 2020

IL DELICATO RAPPORTO TRA CHIESA CATTOLICA E CHIESE EVANGELICHE IN AMAZZONIA

Nelle ultime lettere che padre Gabriele Carlotti ha inviato, è emerso il problema del rapporto tra la chiesa cattolica e le altre chiese evangeliche, compresa la così detta chiesa della cruzada, nata proprio nel territorio in cui operano i missionari reggiani. Siccome molte persone si sono chieste il senso di una tale conflitto, padre Carlotti ha gentilmente inviato una sua riflessione 



 La questione delle chiese evangeliche, compreso la Cruzada presente solo qui nel nostro territorio, è piuttosto complicata. I seguaci della Cruzada dicono che fratel José non essendo stato accolto dai preti e neanche dai pastori è stato costretto a fondare la sua propria chiesa. E si presentano così: chiesa cattolica apostolica evangelica; dicono di essere la propria chiesa cattolica nella sua ultima riforma...

 Quanto alle chiese evangeliche degli ultimi cinquant'anni, la loro predicazione e il loro affermarsi è sempre in contrapposizione alla chiesa cattolica, vivono ancora "contro" e per questo non c'è dialogo.

Devo averlo citato nel secondo viaggio, un uomo ha chiesto durante la condivisione dell'omilia: perché noi cattolici partecipiamo al culto delle altre chiese e loro non vengono mai ai nostri incontri di preghiera?

Ad aggravare la situazione c'è poi il fatto della mancanza di appartenenza dei cattolici. Per loro va bene tutto e così piano piano si lasciano convincere a "convertirsi". Così mi ha detto gentilmente un dirigente dell'Assemblea di Dio col quale abbiamo dialogato un pomeriggio: si, padre, possiamo fare la messa alla sera nella scuola perché ci sono ancora alcune famiglie che non si sono convertite e sono cattoliche, partecipiamo tutti insieme alla preghiera perché Dio è lo stesso, è uno solo. Ma poi alla sera lui non c'era e nessuna famiglia dell'Assemblea di Dio è venuta. C'erano alcuni di altre chiese, come la chiesa Dio è Amore che hanno partecipato e condiviso e ai quali ho dato la comunione senza problemi perché effettivamente Dio uno solo. 



Fratel José, fondatore della Cruzada

Il dialogo è davvero difficile tra i responsabili.

Noi manteniamo un certo rispetto, le comunità che sono evangeliche: battista, assemblea di Dio, cruzada; le riconosciamo e evitiamo proselitismi. Cosa che loro non fanno, ma se possono cercano di convincere le persone, spesso con discorsi fondamentalisti basati sulla paura o sul merito, a passare e convertirsi.

Le pecore deboli sono ancora sfruttate e le grasse trascurate da falsi pastori!

Credo che valga ancora la pena aiutare affinché cresca la coscienza di essere chiesa, quindi l'auto-stima di una fede che sa dare ragione della sua speranza. Solo così il dialogo può essere autentico e non scadere nella coercizione.

Dall'altra parte, almeno oggi, cosa che non è sempre stata nel passato, vale la pena offrire il messaggio di liberazione integrale che il Vangelo ci porta, liberazione anche dalle coercizioni religiose. Solo così sarà davvero Buona Notizia per tutti. Non è quindi guerra di religioni, ma mantenere aperta la porta sulla libertà del Vangelo. Soffro molto quando vedo che alle persone piace essere schiave e anche sfruttate in cambio di un sogno o una illusione .... 




Per questo credo che comunque con rispetto e apertura verso tutti e tutte le forme religiose, anche ancestrali, sia importante annunciare la bellezza e la libertà del Vangelo del Signore Gesù.

Grazie! Se avete idee o suggerimenti saranno sempre ben accetti e potranno aiutarmi. 

Padre Gabriel Carlotti

 


Cammini di libertà e di liberazione

  "La Parola si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi". 
 Il Verbo continua a parlare nella storia e a servirsi di chi è ch...