don Gabriele Burani
Venerdì sera era il
giorno della messa nella nascente comunità di Santa Clara nella casa della
coordinatrice, come al solito; ma non vedo nessuno. Spunta dalla casa una
ragazzina, e mi dice che la mamma sta ancora lavorando per la inaugurazione di
una scuola (per il giorno seguente) e quindi non arriva nessuno per la messa.
Trascinando il mio piede ingessato, le dico che avrebbe dovuto avvisare....
Martedì incontro di Lectio Divina in una famiglia della comunità di Nostra Signora della Salute; già due volte rimandato perché veniva a mancare l’elettricità e con il quartiere tutto buio la gente non esce; questa volta entrando nella via sento musica a volume alto, molte moto parcheggiate, molte persone chiacchierando, una festa insomma. E per l’incontro biblico 4 persone della famiglia ma nessun altro.
Giovedì sera incontro nella comunità di San Giuseppe, e quando
arrivo con il mio autista, il giovane che stiamo ospitando nella casa parrocchiale
(ancora io non posso guidare): la chiesa é chiusa. Arriva un gruppo di persone,
che riconosco come i soliti frequentatori della comunità e stanno camminando
velocemente, ma non verso la chiesa: hanno un incontro politico di partito. Mi
salutano di fretta, io dico anche a loro, stizzito, che avrebbero potuto
avvisare che avevano un altro incontro e in chiesa non sarebbe venuto nessuno!
Sabato pomeriggio, catechesi nella comunità di Santo Antonio
centro, con il gruppetto di cresimandi; ma quando è il momento di entrare,
passano per la strada principale centinaia/ migliaia di persone a piedi, in
moto, con auto, cantando, sventolando bandiere... una confusione incredibile, e catechista e
ragazzi si fermano a guardare per mezz’ora, dicendo poi che l’orario di
catechesi era passato e arrivederci al prossimo sabato. In effetti il volume
della manifestazione non permetteva di ascoltare e dialogare nelle stanze di
catechesi.
Domenica invito (con molte fatiche e insistenze) ad una formazione liturgica
per chi canta e suona e anima la liturgia, invitando le varie comunità della città;
solo 3 arrivano. Non si può far molto. Ho capito che in questo periodo non si può
far molto. Cosa sta capitando? Ci stiamo preparando alla elezione del prossimo
sindaco del nostro municipio! Due
candidati si contendono questo ruolo; uno è già stato sindaco in passato 12
anni in questa città, l’altro entra nella contesa per la prima volta, è il
maggior impresario della città, possiede e gestisce l’unico grande
supermercato, forse la persona più ricca del municipio. E che dà lavoro a molte
persone.
Si formano due partiti, relativi ai due candidati
sindaci; il municipio è diviso in queste due fazioni e due mesi prima delle
elezioni cominciano incontri, feste, manifestazioni in piazza, cortei di auto e
moto per le strade. Ogni gruppo fa una
‘convention’, presentando il sindaco e consiglieri, con musiche, canti,
animazione, bandiere, colori... Un municipio
di 22.000 abitanti, ma sembra di essere alle presidenziali degli Stati Uniti.
Arrivano le barche dalle comunità che sono lungo il fiume
Içá per fare il tifo per il loro candidato sindaco; i due vice-sindaci sono Indios
e abitano nelle comunità del fiume Içá. Arrivando al 15 novembre tutti i giorni
ci sono incontri nei quartieri, feste, sfilate per le vie della città con suoni
e bandiere; i due gruppi si contendono gli elettori cercando di far colpo con
il marketing elettorale. In Italia si
vedono manifestazioni del genere solo quando si vince il campionato di calcio o
la coppa del mondo! Chiese chiuse, incontri rimandati a dopo le elezioni, quasi
tutti sono coinvolti nell’appoggiare un partito. Una grande passione politica
anima la città. Eppure ad una prima impressione mi era sembrata una
cittadinanza piuttosto passiva, sia dal punto di vista ecclesiale che da altri
punti di vista.
La questione è che qui in Brasile, il sindaco ha grandi
poteri, soprattutto le decisioni su come gestire i soldi, nell’ambito sanitario,
scolastico, urbanistico, dei servizi.
Il nuovo sindaco che arriva può dimettere chi stava lavorando nei vari
ambiti per piazzare i fedelissimi del suo partito; ecco da dove nasce la grande
passione politica di queste ultime settimane.
Non ci sono problematiche di tipo ideologico ( ad esempio
un candidato di idee più socialiste, un altro liberista) e ancora non conosco
le concrete proposte dei due ma ho capito – per il momento- che i criteri di scelta della nostra
gente non sono di tipo ideologico, né
programmatico- progettuale, ma semplicemente il vantaggio personale. Poi forse
si può ragionare con qualche parrocchiano sulla politica che guarda al bene
comune, ma per ora gli animi sono accesi nella contesa. Ci sono parole
offensive di membri un partito contro l’altro, gesti di provocazione, ancora
non di violenza fisica, ma in passato capitava spesso.
Che fare? Sono arrivati libretti della CNBB (vescovi
del Brasile) con indicazioni della Chiesa sulla politica e le elezioni dei
sindaci: dove sarà possibile cercherò di fare qualche incontro nei quartieri
per conversare in modo pacato e rispettoso degli altri, alla luce della Parola
di Dio e del magistero della Chiesa. Vedremo!
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