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sabato 23 marzo 2024

Pasqua 2024

 

Ciao a tutti, anche quest’anno la Pasqua illumina i nostri giorni. Sto viaggiando sul grande fiume, quando siamo partiti, il 10 marzo, la luna era appena un filo nel cielo stellato, ora è già più della metà e sarà luna piena il 31, giorno della Pasqua di Risurrezione del Signore Gesù.



Sappiamo che il giorno del Natale, 25 dicembre, è stato scelto per sostituire, battezzare si dice qui da noi, la festa pagana del Sole. È la nascita del Figlio di Dio che ha portato la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Così la Pasqua, festa della primavera, della vita che rinasce dopo il lungo inverno, coincide con la luna piena che rischiara la notte e vince le tenebre. Navigare lungo il fiume di notte non è facile, si può perdere la rotta, mi è già capitato alcune volte di credere di star risalendo il fiume, e invece stavamo scendendo, ritornando al punto di partenza. Quando c’è la luna piena invece è molto bello viaggiare anche durante la notte, tutto è chiaro di una luce che non abbaglia, ma ti permette di trovare la rotta giusta, e la notte non ha potere di ingannarti e farti perdere la direzione. Così credo sia la Pasqua di Risurrezione. Una presenza che non ferisce e non obbliga, ma ti da l’opportunità di navigare nel mare della vita, nonostante la notte e le burrasche a volte con onde alte, è la possibilità reale di non perdere la direzione, di non tornare indietro sui propri passi, di non rinnegare la speranza che ci chiede sempre di guardare avanti. In questo viaggio missionario abbiamo riflettuto sul Perdono, come possibilità reale di ricostruire la vita.



 Perdonare non è dimenticare, nessuno dimentica! Perdonare è riconcedere fiducia a sé stessi e all’altro. Perdonare sempre, settanta volte sette, senza stancarsi, nella consapevolezza che tutti noi abbiamo ricevuto gratuitamente la vita dalla bontà di Dio e siamo sempre accolti e perdonati da Lui. Così Gesù sulla croce si rivolge al Padre: “Perdona a loro perché non sanno quello che fanno”, perdona a tutti, anche se soprattutto a chi non lo merita. E ancora al ladrone che condivide la sua morte ingiusta dice: “Oggi sarai con me nel paradiso”. Non sanno quello che fanno, come tanti nel mondo di oggi che provocano guerre e morti ingiuste, che non sanno o non vogliono accogliere i fratelli e le sorelle che cercano vita; non sanno quello che fanno, ma che, se aprono gli occhi e si rendono conto dell’obbrobrio, di aver rubato tante vite umane, allora sono inondati dall’amore del Signore che salva.



Ho augurato Buona Pasqua alla mia gente, alle famiglie che sto incontrando in questo viaggio; ho augurato fraternità, perdono, pace, accoglienza. E una mamma mi ha risposto: “Sì padre, che sia una Pasqua con molto pesce, molto assaì (una bevanda fatta con frutti di palma), molta macaxeira e farina perché tutti possiamo mangiare e bere con abbondanza. Mi sono reso conto di come io ero ancora astratto e concettuale, mentre loro sono concreti: quando c’è cibo per tutti ed è condiviso, quando nessuno è malato o escluso, allora c’è pace e prosperità. Chiediamo al Signore della Vita che anche nelle nostre case e fra le nostre nazioni ci sia questa coerenza, che papa Francesco ci ha ricordato con quella bellissima affermazione: “A Pasqua mangiate quello che vi pare, ma vogliatevi bene!”. Buona Pasqua di vero cuore. Grazie a ognuno e ognuna di voi. Il Signore ci guardi e ci doni la sua Pace. Un grande abbraccio a tutti.

 

        Gabriel Carlotti – missionario dell’Amazzonia

 

 

   Santo Antonio do Içá, 24 marzo 2024 – memoria del martirio di Oscar Romero

venerdì 15 aprile 2022

AUGURI DI PASQUA DALL'AMAZZONIA

 




Sono a Ipiranga, sul confine con la Colombia per celebrare la Pasqua. Sono arrivato il Venerdì Santo verso sera, rimango il sabato e Domenica inizio il ritorno verso casa. Passando in tutte le Comunità per celebrare la Risurrezione, ultima e definitiva Parola di Dio sulla storia umana.

Abbiamo iniziato il nostro viaggio dalla Comunità Tikuna di Vista Alegre. Arrivando incontro il cassique Santiago, un uomo giovane, sui 35 anni, padre di cinque figli. Lo saluto:

"Che bello incontrarti! In febbraio non ci eravamo visti, stavi viaggiando".

"Si, padre, ero a Tonantins, ho accompagnato mia moglie perché mio suocero stava male, così siamo rimasti là per aiutare la sua famiglia. Siamo ritornati la settimana scorsa, ora mio suocero sta bene, e noi siamo potuti ritornare a casa".



"Meno male, che tutto si è risolto bene... ora il papà di tua moglie è guarito, grazie a Dio!" Gli dico, e lui mi risponde:

"Si, padre, ora sta bene, è morto e non soffre più, ora è nelle mani di Dio, e noi siamo contenti per lui, non ha più bisogno del nostro aiuto. Oggi sono sette giorni dalla sua partenza, nella messa possiamo ringraziare il Signore che è stato buono con lui".



Santiago mi ha spiazzato... lo guardo, sorrido, vedo la sua serenità e penso: davvero sono i poveri che ci evangelizzano! Vi auguro una buona Pasqua di Risurrezione. Restiamo vicini come Maria e Giovanni sotto la croce, sentiamoci tutti fratelli, figli e madri gli uni per gli altri, fino al giorno senza fine, quando anche la morte verrà eliminata per sempre, anche il dolore e le guerre, anche l'egoismo e l'ingiustizia, le paure dei nostri fantasmi, che ci impediscono ancora di volerci bene.

Buona Pasqua. Gabriel

Cammini di libertà e di liberazione

  "La Parola si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi". 
 Il Verbo continua a parlare nella storia e a servirsi di chi è ch...