Paolo Bizzocchi
Con oggi concludo la primissima fase della mia vita amazzonica; domattina con la Lancha, la barca veloce, io ed il Vescovo andremo a S. Antonio do Ica, che dovrebbe essere la mia casa per alcuni anni: qui potrò finalmente vuotare le valigie e cominciare a "far casa" in mezzo a questo pezzo di popolo di Dio. Ad aspettarmi ci sarà ancora d. Burani, perché Carlotti è partito per il viaggio sul fiume di questo mese (il prossimo invece mi pare che salterà, per aiutarmi ad entrare nella nuova realtà ed evitare che mi trovi in difficoltà, essendo il mio portoghese ancora iniziale - sono buono con me stesso, in realtà non ci capisco nulla… -). Non so se d. Alberto lo troverò in casa o se è ancora a zonzo con d. Carlotti sul fiume…
Devo sfatare un luogo comune: mi avevano detto che in Brasile tutto è lento, lentissimo… e la burocrazia più di ogni cosa. Però in meno di una settimana mi trovo in tasca un documento di identità provvisorio ed il "codice fiscale", che qui è il documento fondamentale per ogni cosa. Sempre in questi giorni il vescovo Alfonso ha preparato il decreto e domenica verrò presentato come nuovo parroco (in questo ruolo dovrò essere molto bravo, perché si dice che dove non arrivano le parole arrivano i fatti… ed io le parole ancora proprio non le ho…). Quindi, sempre grazie ai famosi Angeli custodi, quello che per altri confratelli è durato mesi, per me si è risolto in pochi giorni; evidentemente qualcuno (non certamente io…) aveva premura che arrivassi ed ha aperto le strade. Posso prenderlo come un segno che essere in Amazzonia non è frutto di una mia idea, o di qualcosa che mi piaceva fare?
Ieri sera siamo andati a celebrare nella cappella di S. Francesco di Assisi, bella e colorata. Molto bello anche il dipinto sul fondo, con Gesù che porta l'Eucaristia nel cuore, circondato dagli angeli. Però la differenza fra il volto di Gesù e quello dei presenti mi ha colpito: non potevano fare lui e gli angeli un po' più indigeni e con la pelle olivastra? E' vero che Gesù non era un indigeno dell'Amazzonia (gli angeli non sappiamo…), ma di certo non era nemmeno un europeo bianco latte come viene sempre raffigurato… Nella Messa ho chiesto al Signore di imparare ad amare questo popolo al quale mi ha affidato… il resto se c'é c'é, ma questo non può mancare!
Questa mattina mi sono avventurato per la strada a fare una passeggiata; visto che oggi è festa nazionale il traffico di moto, motorini, tricicli ed altro era molto più limitato. Un po' di timore c'era, anche se il Vescovo sapeva che ero uscito sulla strada, perché è stata la prima volta che mi mettevo sulla strada da solo. Poi una vecchietta che ho incrociato mi ha detto "bom dia" (si legge "bom gia e si usa la mattina, fino a mezzogiorno) ed anche altri mi hanno salutato (sono un diverso, un po' di curiosità ci sta…) ed un ragazzo che pareva avere qualche deficit mi ha salutato mettendomi una mano sulla spalla: che bello, mi sono sentito anche io parte di questa realtà. Un saluto è importantissimo, forse dovremmo ricordarcene quando incontriamo persone arrivate da noi (mi dicevano che i cattolici africani più volte si sono allontanati dalle nostre parrocchie perché quando hanno provato a venire nessuno li ha salutati…)
Ok. Domattina battesimo del fiume (spero senza bagnarmi…) e rinascita a S. Antonio. Affidiamo tutto al Signore!