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sabato 21 dicembre 2024

C’è più gioia nel dare che nel ricevere

 




Pe Gabriel Carlotti


È ancora Natale, forse troppo infastiditi da troppe guerre in corso, da tanta gente chiedendo ospitalità, da molti disperati, rimasti senza niente e senza Patria, da teste vuote che governano e da una dilagante insoddisfazione che anche i regali natalizi non possono cambiare. Allora forse vale la pena ascoltare l’ultimo profeta, austero e minaccioso, che deve ammettere: “non sono io il Messia che deve venire, ma è già in mezzo a voi”. Farà fatica a riconoscerlo perché “Colui che deve venire” non giudica e non condanna, come era previsto dal copione antico, ma accoglie e perdona, ama e dona sé stesso, senza chiedere niente in cambio. Davvero strano questo Messia, che disattende le nostre attese! Eppure, Giovanni rimane profeta, indica il cammino della gioia: “chi ha due vestiti ne dia uno a chi non ne ha, e chi ha da mangiare lo condivida con chi ha fame”; “Non chiedete più di quel che è dovuto ed è giusto”; “Non usate violenza e accontentatevi delle vostre paghe”. Così il Battista indica il cammino della gioia. Non chiede di fare penitenza o lunghe preghiere, neanche di osservare i comandamenti e i precetti; non forza un atteggiamento religioso o pietoso; ma offre un cammino di umanità. 



Se vuoi essere felice, rendi felice le persone che incontri nella tua vita, dalla famiglia al lavoro, dalla casa alla strada, nella relazione di dono che puoi scegliere di vivere. Così il segreto della vera gioia è scoperto: solo se doni te stesso, anche attraverso la tua condivisione, l’onestà e il rispetto per gli altri, solo così potrai vedere la gioia negli occhi e nel cuore di tuo fratello, chiunque sia, e questa gioia-vera ritornerà a te e riempirà il cuore della tua vita. Davvero, dirà il Messia, “c’è più gioia nel dare che nel ricevere”, per questo si è fatto Emmanuele, Dio-con-noi. Si è donato nella mangiatoia e nella croce, per amore nostro, per farci felici nel dono della sua vita per tutti. Si è donato perché anche la sua gioia sia piena. 



Quanta acqua è passata sotto i ponti, quante storie di vita donata durante la grande guerra e nel dopoguerra, quanta resistenza e resilienza nel popolo oppresso, quanti sogni di una costituzione e di un concilio per una Chiesa nuova e una Stato giusto, quanta sete di autenticità nei giovani che vivono il volontariato e che cercano la pace, quella vera!

 Non lasciamoci rubare la Speranza dai fumi delle nebbie inquinate di populismo, violenza, individualismo e interesse. Ritorniamo al dono e alla gratuità delle cose semplici e belle. Teniamo unite la povertà dei Pastori e la generosità del Magi perché ancora, nel silenzio di Maria e Giuseppe, la Vita vinca la morte. Buon Natale, per una nuova Umanità che risorge dalla cenere delle troppe guerre, capace di abbracciare l’Uomo e il Creato, libera dalla pesantezza del consumismo e di false sicurezze. Buon Natale de luce e di speranza per tutti. Da questa Amazzonia, terra per molti aspetti incontaminata nella natura e nei suoi popoli nativi, da qui lanciamo il grido della pace: restiamo umani!

 



Santo Antônio do Içá, 15 dicembre 2024 – domenica della gioia


Anno nuovo, scritto nuovo

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