domenica 18 maggio 2025

LA MISSIONE SIETE VOI

 



Ciao a tutti e tutte,

oggi vi scrivo dalla casa di Ana e Gilberto, la coppia che ci aveva ospitato a Pasqua: ho presieduto la Messa nella loro comunità e loro hanno cantato "Resta qui con noi" facendo l' ultimo ritornello in italiano. L'ospitalità brasiliana è veramente da manuale...

Vengo da una settimana molto intensa e la prossima sarà uguale: scuola ed incontri mattina e pomeriggio, con relatori che danno per buono che ormai il portoghese scorra nelle nostre orecchie come acqua di un torrente... Un po' scorre, ma sul percorso ci sono ancora diverse dighe!

Vi racconto due cose, che portano ad un medesimo obiettivo.

Abbiamo fatto due giornate con una religiosa psicologa, che penso ci abbia riassunto in una dozzina di ore il contenuto dei suoi corsi universitari. La quantità di contenuti è stata notevolissima ed anche un po' pesante da digerire, perché ci siamo trovati davanti tutti i problemi e le perversità affettive e sessuali possibili sintetizzate in alcune slides: un esame di coscienza fatto a martellate che non poteva lasciarci indifferenti. Tra l'altro ci ha anche ammonito di stare attentissimi nella relazione con le situazioni LGBTQUA+, perché la legislazione brasiliana ha portato la tutela a livelli quasi estremi ed è molto facile ricevere una denuncia per discriminazione (e visto che la chiesa ha soldi la tentazione di chiedere risarcimenti è molto forte...); la cosa significativa è però che anche una legislazione così non ha aiutato una vera integrazione. La legge non cambia i cuori, serve l'amore: in ogni campo ed in ogni situazione.

La cosa più rilevante dei due giorni è però stata il messaggio centrale che la relatrice ci ha voluto lasciare e che ha guidato tutta l' esposizione: la missione siete voi ed il vostro stile di relazioni . Non le opere che faremo, le chiese che potremo costruire, la sontuosità delle nostre liturgie, ma la nostra umanità e la capacità di intessere relazioni vere e mature. Da Gesù in poi, il Vangelo passa da lì. Lo abbiamo appena ascoltato: "questo è il mio comandamento, che vi amiate come io vi ho amato", il resto (opere, chiese, liturgie...) è in funzione di questo. Da qui la necessità, per tutti e per noi missionari in particolare, di curare la nostra umanità nella relazione con Dio e nell'impegno per una maturazione personale.



L' altro momento molto rilevante è stato la visita al Congresso Nazionale (la nostra Camera) ed al Senato del Brasile, nello stupendo edificio che è uno dei capolavori dell'architetto Oscar Niemeyer (quello con le due cupole, una verso il basso ed una verso l'alto). Tutto molto rigoroso, con ineccepibile formalità e davvero bello. Abbiamo dovuto visitare un po' in fretta il Senato (nella cupola verso il basso): alle 10 iniziava un plenaria non deliberativa e mancavano pochi minuti. Quando siamo arrivati, un senatore ci ha cordialmente salutato, poi è arrivato il presidente ed alle 10.03 ha dichiarato l'inizio della seduta plenaria... alla presenza del solo senatore che ci aveva omaggiato. Uno su ottantuno, il relatore.

Anche la democrazia, come la missione, si fa con la maturità e la serietà delle persone; anche la democrazia e la libertà si fa con l'amore. Se non c'è quello, tanto le grandi cattedrali come gli i bellissimi edifici statali non servono molto.

Una cosa bella é che nell'aula i posti dei senatori, che sono tre per ognuno dei 27 stati della federazione, sono divisi per stato e non per appartenenza politica: quindi il senatore della sinistra si trova seduto al fianco del senatore della destra dello stesso stato. Forse questo può aiutare ad un dialogo più civile, perché il "diverso" é al mio fianco, non dall'altra parte dell'emiciclo.

Infine, siamo passati dalla Piazza dei tre Poteri, con il palazzo del Presidente, quello del Congresso e Senato, quello del Tribunale Supremo della Federazione. La trovate sotto in una foto panoramica ove i tre edifici appaiono affiancati, ma in realtà sono su tre fronti della piazza; nel quarto c'è la bandiera ed il Monumento ai Caduti.



Passando da qui é inevitabile ricordare l'ultimo tentativo di Colpo di Stato del 8 gennaio 2023, quando dopo l'elezione del Presidente Lula una folla assalì i palazzi provocando molti danni (avevano preso esempio dagli Stati Uniti...). É un ferita che qui ancora sanguina, anche perché i processi sono tutt'ora in corso e con molti fronti aperti. Il Brasile è una democrazia debole, uno stato nato dalla colonizzazione con élite civili e militari che non hanno mai veramente accettato la democrazia e detengono un forte potere mediatico ed economico.

Mi fermo qui. La sintesi è che é inutile cercare di nasconderci dietro ad infrastrutture: il Vangelo e la libertà passano inevitabilmente per la nostra umanità e la nostra conversione e maturità è il primo compito. Del resto è la strada che ha scelto Dio: non si è fatto Superman, né supermacchina, né superpotenza. Si è fatto uomo debole e mortale, in tutto come noi, e così ci ha salvati.

 

Il Signore ci accompagni sempre!

 

d. paolo

 

 

1 commento:

  1. Grazie Paolo Bizz. per tutto quello che hai scritto finora che è sempre molto interessante e particolare. Ha sempre un sapore di qualcosa di universale e personale... Comprensibile a centiaia di migliaia di km di distanza e applicable e condivisibile a situazioni così lontane ma così vicine nella sostanza.
    E soprattutto grazie per quello che hai scritto oggi che ha un taglio ancora più ricco e prezioso almeno per me e che mi ha quasi obbligato a aprire questo commento di riconoscenza.
    Un abbraccio da un altra parte mondo e da un altro oceano.
    Davide da Mumbai India

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