Gabriele Carlotti – missionario diocesano in Amazzonia
Questo secondo viaggio di maggio è stato con un
tempo minore, solo cinque giorni, dovuto al ritardo causato dai lavori al
nostro mezzo di trasporto. Nell’ultimo viaggio, forse dovuto a un’elica di
ferro, molto pesante, la base del motore era andata in frantumi, così c’è
voluto del tempo per rimettere tutto in sesto. Grazie a Dio, giovedì 13 maggio,
verso sera, siamo riusciti a montare l’elica di alluminio, molto più leggera, a
coronazione dei lavori di saldatura e riparazione del blocco macchine. Così il
venerdì 14, alle sei del mattino, ci rimettiamo in viaggio. Passeremo in tutte
le Comunità, fino ad Ipiranga, che come ormai sapete bene è l’ultima sul
confine colombiano, dobbiamo percorrere molta acqua! Ma celebriamo solo in due
Comunità: São Lázaro, a metà cammino, dove passiamo la notte e Ipiranga, ultima
meta del nostro viaggio. Il tempo è breve e optiamo per non celebrare nelle
altre, ma andare un po’ più di fretta per poter visitarle tutte. A Ipiranga
troviamo la chiesetta quasi finita, e questo ci riempie di gioia, celebriamo un
battesimo e dopo pizza per tutti. Ci sono una decina di militari, rimangono in
servizio per due anni, poi verranno trasferiti ad altra zona, che sono davvero
persone di fede, con le loro famiglie, e si preoccupano per la nostra gente,
anche per sostenere la speranza in questi tempi difficili. Dopo questo viaggio,
ho deciso di scrivere una lettera al Sindaco, perché ci sono molte cose che non
vanno bene e forse lui non è a conoscenza di tutto, dopo la campagna elettorale
non è più andato nelle Comunità ribeirinhe (riva del fiume) e sa le cose solo
per bocca dei suoi collaboratori. Una bocca in più, che canta fuori dal coro,
potrà aiutare...
“Caro Sindaco, Walder Ribeiro da Costa,
le scrivo perché uno
dei suoi uomini di fiducia mi ha consigliato di informarla, perché molte cose
non giungono alla sua conoscenza, ma rimangono appena fra i suoi collaboratori.
Così, spesso, non sapendo, non può intervenire per risolvere o almeno
amenizzare le situazioni più problematiche. Cercherò di essere breve e diretto,
per essere abbastanza chiaro e obiettivo, senza giudizio e senza pretesa di
avere una risposta su tutto.
1. Già dalla precedente amministrazione nella piazza
centrale del paese, dove c’è la chiesa parrocchiale, ci sono tre guardie
notturne, tutte pagate dal Comune, con soldi pubblici, ma nessuna delle tre
lavora, solo accendono e spengono le luci alle 18 di sera e alle 6 del mattino.
Chi lavora sono due giovani, uno abita in casa con noi, che ricevono un compenso
dai commercianti della piazza. E non c’è notte che non rischino la vita per la
presenza di numerosi ladri e marginali che nelle ore notturne visitano
commercio e case della nostra città....
2. Deve sapere che stiamo distribuendo, nelle Comunità lungo
il fiume, casse per la raccolta di acqua piovana, visto che l’acqua che la
gente beve è fortemente inquinata e non sempre hanno il cloro per il trattamento.
Certo l’inquinamento maggiore è dovuto allo scarico delle fogne dalla Colombia,
fino alla nostra città, ma sappiamo della presenza dell’estrazione illegale di
minerali come oro e diamanti, e sappiamo che le ‘draghe’ inquinano fortemente
per l’uso del mercurio. Così ho cominciato a pregare nelle Messe domenicali,
per la conversione di quanti inquinano e provocano la morte di pesci e persone.
Rogerio detto Negão, si è fatto portavoce di suo figlio Wander per farci sapere
di stare attenti perché ci sono ‘pirati’ sul fiume, e qui la vita vale meno di una
draga per l’estrazione dell’oro. Non sono preoccupato per questo, piuttosto mi
preoccupo di tante persone, pescatori, donne e bambini che si ammalano a causa
dell’acqua inquinata che bevono. Ho già parlato con Rogerio, non conosco
personalmente suo figlio, per andare con lui nelle cinque Comunità del fiume
Purité, dove si trova l’estrazione di minerali, e portare casse per la raccolta
di acqua piovana. Quello che ci preoccupa è la vita di queste persone....
Consegna delle cisterne per raccolgiere l'cqua piovana
3. A São Lázaro i professori si sono lamentati che non hanno
ricevuto né quaderni, né matite per i bambini, e così è molto difficile poter
insegnare. A Ipiranga la scuola non inizia perché i professori non sono stati vaccinati...
ma cosa aspettiamo ancora? Ho visto strutture scolastiche fatiscenti e i
costosissimi libri di testo dentro sacchi di iuta, quando piove, e lei sa che
piove anche dentro e tutto si bagna.... non c’è un armadio, non ci sono banchi,
le sedie rotte e arrugginite... Poi la merenda scolare, e lei sa bene che molti
bambini vanno a scuola senza neppure aver fatto colazione, non è arrivata in
nessuna scuola.... già siamo a fine maggio! Ho saputo da suo fratello, Sabià,
che proprio in questi giorni la nave della scuola è partita per portare
materiale e merenda nelle scuole sul fiume. Questo mi ha rincuorato e spero
davvero che tutti ricevano il necessario per riprendere il cammino
dell’educazione, cammino di libertà e di civiltà.
4. A Ipiranga due terzi del paese è invaso dall’acqua alta,
i militari hanno aiutato con delle assi, facendo delle passerelle per
permettere alla gente di uscire di casa e muoversi senza dover usare una canoa,
anche per andare a far compere.... Molti raccolti di mandioca e pure di banane
si sono persi perché l’acqua ha sommerso i terreni, così molta gente è in
difficoltà. E nessuno interviene! Cosa sta facendo la Protezione Civile? Dovrebbe
aiutare in queste situazioni....
5. Anche la salute è precaria. Ci sono le lance (barche
veloci) date nel tempo della campagna politica, ma non c’è un litro di benzina.
In caso di emergenza il trasporto che dovrebbe servire per raggiungere il posto
di salute più vicino, a Villa Alterosa o a Betania, oppure l’ospedale di Santo
Antonio per i casi gravi, non serve perché non funziona. Così la gente si deve
arrangiare con i propri mezzi, di canoa per non morire! Non ci sono medicinali
e spesso manca anche il cloro affinché l’acqua sia potabile. La nave della
salute UBS, Unità Basica di Salute, è andata due volte da gennaio a maggio, ma
quando una persona si ammala ha bisogno di essere aiutata subito... Poi, mi
scusi la franchezza, non possiamo tollerare che ci siano bevande alcooliche e
si facciano festini su una struttura pubblica di salute! So che lei e il
segretario si sono raccomandati di non portare bevande alcooliche, ma sembra proprio
che le vostre parole siano cadute nel nulla... ci sarà pure un responsabile di
questa nave! Non possiamo tacere quando le comunità indigene si lamentano perché
vengono trascurate, solo perché sono indigeni, e non c’è tempo, bisogna fare in
fretta, la nave deve ripartire subito.....
6. Anche sulla discriminazione che sta avvenendo verso la
parrocchia ci sarebbe da dire: tutti i bar sono aperti, tutti vendono da
mangiare ai tavoli, tutti fanno feste e nessuno interviene... ma alla
parrocchia è stato proibito di realizzare la festa di Santo Antonio secondo i
canoni tradizionali, con condivisione di cibo e rappresentazioni culturali dopo
la celebrazione della Messa. E finora siamo stati gli unici a rispettare
completamente il distanziamento sociale e l’uso di maschera e alcool-gel anche
durante le celebrazioni realizzate con meno della metà dei posti presenti in
chiesa. A volte sembra meglio non chiedere e fare senza preoccuparsi di
rispettare le regole sociali......
7. Ho trovato alcune Comunità vuote lungo il fiume, l’acqua ha
inondato le case e le famiglie hanno dovuto spostarsi chiedendo ospitalità a
parenti di altre Comunità o qui in città. L’ultima casa che ho visitato, nella
Comunità di Manacapurù, era l’unica rimasta, le altre famiglie se ne erano già
andate. Una signora con i suoi otto figli in un’unica stanza che serve da
scuola, anche il professore, un ragazzo giovanissimo di Santo Antonio, genero
della signora, abita con loro. Nella casa-scuola si studia, si mangia, si dorme
la notte tutti insieme... per il bagno non so come facciano, ci deve essere una
canoa lasciata a disposizione per chi ha bisogno di appartarsi... Ho chiesto: ‘Avete
da mangiare?’ la mamma mi ha risposto: ‘I ragazzi vanno a pescare e Dio
è buono, non ci lascia mancare il pesce’. Così sono salito sulla barca e ho
preso tutto quello che avevo di cibo, e l’ho lasciato per aiutare. ‘Padre,
Dio la benedica!’. Ma in questi tempi di calamità dovuta alla pandemia e
all’acqua alta, il Comune, attraverso la Protezione Civile, non dovrebbe
intervenire? Non dovrebbe visitare le Comunità lungo il fiume per vedere di
cosa hanno necessità? Dov’è il senso di
responsabilità di una amministrazione pubblica?
8. Da ultimo vorrei ribadire che non ho scritto per
criticare e ancor meno per giudicare, non mi compete. Anzi abbiamo aiutato
durante la campagna politica perché crediamo che lei sia il migliore
amministratore possibile in questo momento. Vorrei solo essere i suoi occhi per
poterla informare sulla vita e la sofferenza della nostra gente. Chi è
informato, chi conosce, ha una responsabilità maggiore, ma anche la possibilità
di intervenire e di compiere il proprio dovere politico-amministrativo.
La saluto e le rinnovo
la mia stima e la mia completa disponibilità a collaborare perché tutti abbiano
vita e l’abbiano in abbondanza, come il Signore Gesù, il Buon Pastore ci ha
insegnato. Grazie!”
Giornata di sensibilizzazione contro abuso e traffico di
minori, giovedì 20 maggio 2021.
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