domenica 28 dicembre 2025

NATALE A SANTO ANTONIO DO IÇA

 



Paolo Bizzocchi


Ciao a tutti e tutte in questo Natale di Gesù che tutti insieme stiamo celebrando!

State facendo un buon Natale? La Parola fatta Carne vi sta parlando un poco?

 

Immagino che in molti sapendo che sono prete penseranno che per me questi sono giorni molto impegnativi ed oberati di impegni… ma non è così. Qui il Natale, come la domenica, è diverso ed anche per noi è un giorno molto sereno ed anche di riposo. La domenica abbiamo le Messe (da due a quattro, dipende da quanti siamo qui), ma per il resto è difficile ci siano attività: le persone vivono la domenica in casa o dai parenti, le strade sono quasi vuote ed è difficile che accettino di fare attività oltre la liturgia. La prossima domenica ho proposto un incontro dei giovani con i nostri Seminaristi, che in questo periodo sono a casa: avevo pensato alle 18, concludendo con la Messa alle 19.30, ma mi è stato risposto che “è troppo presto”, quindi lo faremo partendo dalla Messa delle 19.30 e poi la serata, quando “la domenica” è finita.

 


La stessa cosa vale a Natale: abbiamo avuto una celebrazione bella e partecipata nella palestra la sera del 24 alle 21, poi il 25 soltanto alle 17.30 nella comunità del “Menino Jesus” (Bambino Gesù), che concludeva il suo novenario, ed alle 19.30 nella chiesa Matrice, con un’assemblea abbastanza ridotta. Di celebrare al mattino o a metà pomeriggio non se ne parla, si sta in casa (forse anche a smaltire la mangiata e relativa bevuta della notte del 24…).

Questo non significa che non ci tengano al Natale: diverse comunità hanno vissuto l’Avvento organizzando incontri nelle famiglie, preparandosi con molta serietà (tutto in piena autonomia, noi preti lo abbiamo imparato dalle foto).

Tutto ciò non ha tolto bellezza al Natale, gli ha anzi restituito una dimensione più “umana”, familiare e semplice, meno legata all’ansia di disparate celebrazioni: c’è stato il tempo per stare in casa, per pranzare con le nostre missionarie, anche per pregare un po’…

 

È stato anche un tempo che mi ha aiutato a intravedere alcuni indirizzi per la mia presenza qui, per iniziare a delineare che cristiano e che prete voglio essere qui. La cosa che mi si sta aprendo davanti in modo più chiaro è la priorità da dare all’ascolto ed al dialogo.

In questo discernimento fino ad ora mi hanno aiutato alcune esperienze.

Innanzitutto le Confessioni, nelle quali ho iniziato a raccogliere bisogni di accoglienza e riconciliazione enormi.

Poi la visita al carcere, con le due celle strapiene di giovani ed adulti, quasi tutti persone del paese: 19 stipati in due alte stanze, con amache su diversi livelli. Cosa è possibile fare per loro? La prima cosa che mi è venuta da dire è stato: dare uno spazio periodico di dialogo e se vogliono di Confessione. Ne sto parlando con un amico poliziotto, pare che la cosa sia possibile. Ci preghiamo sopra.



Poi il trovarmi più spesso con i giovani, soprattutto con i “coroinas” che fanno servizio nella liturgia, e che mostrano un grande desiderio di sentirsi accettati, ascoltati ed accolti.

Poi le (poche) occasioni di approccio con le chiese evangeliche: in particolare con la chiesa Battista Tradizionale, che ha usato le nostre strutture per presentare uno spettacolo natalizio, e con l’Assemblea di Dio Tradizionale. Sono le chiese un po’ più vicine al protestantesimo e pentecostalismo classico, che hanno una struttura di vita e di fede un po’ più simile alla nostra e che paiono meno aggressive verso il cattolicesimo.

 

Con l’Assemblea di Dio mi ero fatto un proposito, che stamattina grazie a Dio si è realizzato. Alla “Marcha Jesus” il pastore di questa chiesa si era fermato a salutarmi ed io mi ero proposto di ripassare da lui per farli gli auguri di Natale.

Questa mattina sono casualmente passato davanti alla sua chiesa e c’era il culto. Ho provato a fermarmi e visto che stava dando gli “avvisi” ho potuto aspettare che finisse la celebrazione per andare a salutarlo.

Mi ha fatto festa, raccontando del viaggio appena fatto con la moglie nel ventennale del matrimonio e della rappresentazione natalizia che hanno fatto nella loro chiesa. Mi ha anche presentato l’altro pastore di questa comunità e chiesto di fare una foto insieme. Visto che gli ho chiesto di guardare la Bibbia che avevano in mano mi ha raccontato che ha anche una Bibbia cattolica, regalatagli da una zia che era Ministra della Comunione.



È poca cosa, ma credo che ora per loro sarà più difficile parlare male dei cattolici e per me parlare male degli evangelici… Speriamo che si possano avere ulteriori sviluppi, sarebbe un bene per tutti e per l’annuncio del Vangelo, nostro e loro!

 

Il Signore ci accompagni e ci aiuti ad Incarnare ancora la sua Parola in mezzo a noi!

Pe. Paolo

Nessun commento:

Posta un commento

NATALE A SANTO ANTONIO DO IÇA

  Paolo Bizzocchi Ciao a tutti e tutte in questo Natale di Gesù che tutti insieme stiamo celebrando! State facendo un buon Natale? La Parola...