sabato 19 settembre 2020

IL DELICATO RAPPORTO TRA CHIESA CATTOLICA E CHIESE EVANGELICHE IN AMAZZONIA

Nelle ultime lettere che padre Gabriele Carlotti ha inviato, è emerso il problema del rapporto tra la chiesa cattolica e le altre chiese evangeliche, compresa la così detta chiesa della cruzada, nata proprio nel territorio in cui operano i missionari reggiani. Siccome molte persone si sono chieste il senso di una tale conflitto, padre Carlotti ha gentilmente inviato una sua riflessione 



 La questione delle chiese evangeliche, compreso la Cruzada presente solo qui nel nostro territorio, è piuttosto complicata. I seguaci della Cruzada dicono che fratel José non essendo stato accolto dai preti e neanche dai pastori è stato costretto a fondare la sua propria chiesa. E si presentano così: chiesa cattolica apostolica evangelica; dicono di essere la propria chiesa cattolica nella sua ultima riforma...

 Quanto alle chiese evangeliche degli ultimi cinquant'anni, la loro predicazione e il loro affermarsi è sempre in contrapposizione alla chiesa cattolica, vivono ancora "contro" e per questo non c'è dialogo.

Devo averlo citato nel secondo viaggio, un uomo ha chiesto durante la condivisione dell'omilia: perché noi cattolici partecipiamo al culto delle altre chiese e loro non vengono mai ai nostri incontri di preghiera?

Ad aggravare la situazione c'è poi il fatto della mancanza di appartenenza dei cattolici. Per loro va bene tutto e così piano piano si lasciano convincere a "convertirsi". Così mi ha detto gentilmente un dirigente dell'Assemblea di Dio col quale abbiamo dialogato un pomeriggio: si, padre, possiamo fare la messa alla sera nella scuola perché ci sono ancora alcune famiglie che non si sono convertite e sono cattoliche, partecipiamo tutti insieme alla preghiera perché Dio è lo stesso, è uno solo. Ma poi alla sera lui non c'era e nessuna famiglia dell'Assemblea di Dio è venuta. C'erano alcuni di altre chiese, come la chiesa Dio è Amore che hanno partecipato e condiviso e ai quali ho dato la comunione senza problemi perché effettivamente Dio uno solo. 



Fratel José, fondatore della Cruzada

Il dialogo è davvero difficile tra i responsabili.

Noi manteniamo un certo rispetto, le comunità che sono evangeliche: battista, assemblea di Dio, cruzada; le riconosciamo e evitiamo proselitismi. Cosa che loro non fanno, ma se possono cercano di convincere le persone, spesso con discorsi fondamentalisti basati sulla paura o sul merito, a passare e convertirsi.

Le pecore deboli sono ancora sfruttate e le grasse trascurate da falsi pastori!

Credo che valga ancora la pena aiutare affinché cresca la coscienza di essere chiesa, quindi l'auto-stima di una fede che sa dare ragione della sua speranza. Solo così il dialogo può essere autentico e non scadere nella coercizione.

Dall'altra parte, almeno oggi, cosa che non è sempre stata nel passato, vale la pena offrire il messaggio di liberazione integrale che il Vangelo ci porta, liberazione anche dalle coercizioni religiose. Solo così sarà davvero Buona Notizia per tutti. Non è quindi guerra di religioni, ma mantenere aperta la porta sulla libertà del Vangelo. Soffro molto quando vedo che alle persone piace essere schiave e anche sfruttate in cambio di un sogno o una illusione .... 




Per questo credo che comunque con rispetto e apertura verso tutti e tutte le forme religiose, anche ancestrali, sia importante annunciare la bellezza e la libertà del Vangelo del Signore Gesù.

Grazie! Se avete idee o suggerimenti saranno sempre ben accetti e potranno aiutarmi. 

Padre Gabriel Carlotti

 


1 commento:

  1. I poveri hanno bisogno di appartenenza perché troppo deboli
    Mi pare che Gabriele stia agendo molto bene: va, cerca di condividere, e viene fuori il Vangelo nello stile di Cristo Gesù; ciò renderà poi liberi dal bisogno delle appartenenze. Eugenio

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