giovedì 14 luglio 2022

PIRATI, NARCOTRAFFICO E SPERANZA NELLO SPIRITO

 



Si, i pirati ci sono ancora e assaltano le barche nel Rio delle Amazzoni, nella regione dove abitiamo.  

Negli ultimi giorni, nel nostro ‘pezzetto’ del Rio delle Amazzoni (o Rio Solimões) stiamo assistendo ad una serie di tragici eventi: la morte di diverse persone, uccise in modo brutale. Ieri un pirata ucciso a Tonantins, lunedì scorso 5 trovati morti sulla riva del fiume, a pochi chilometri dal centro di Santo Antonio, sabato scorso altri 5 trovati uccisi; domenica una sparatoria con morti davanti alla chiesa di S. Francesco, qualche giorno fa nel corso di una sparatoria 10 sono stati uccisi, alcuni di Santo Antonio, altri di Tonantins, altri ancora nella zona di Jutaí….  Tonantins e Amaturá sono i paesi nostri vicini, a 20-30 km di distanza.  A Tonantins ora hanno il coprifuoco, vietato uscire alla sera dalle 21.

È anche arrivato una grossa squadra di polizia speciale. Cosa sta succedendo?  I pirati sono, per la maggior parte, giovani dei nostri paesi che con barche abbastanza veloci- di solito rubate- bloccano le imbarcazioni che stanno viaggiando sul Rio delle Amazzoni per rubare merci, soldi, benzina… tutto quello che riescono a trovare. E spesso non si limitano a rubare, ma terrorizzano le persone, usano violenza e anche uccidono.  La polizia locale a volte cerca di intercettarli, ci sono scontri con armi da fuoco e, potete ben intuire, feriti e morti.  Quando capita che qualche pirata venga catturato, la popolazione, stanca di tanti soprusi, sfoga la propria rabbia: a Tonantins due sono stati presi e bruciati, a volte si trovano i corpi squartati.   La situazione diventa sempre più tragica a causa della droga. Come sapete noi siamo nella zona di confine con Perù e Colombia e dalla Colombia arrivano in Brasile, tonnellate di cocaina via fiume. I trafficanti – spesso i più ricchi e ‘rispettabili’ dei nostri paesi- hanno dei guadagni incredibili; organizzano le spedizioni di cocaina che arriva a Manaus via fiume, poi verso Europa, Stati Uniti, Asia. 

Nel tratto di fiume della nostra regione agiscono i pirati, assaltano le navi che trasportano droga e rubano il carico prezioso, scatenando- ovviamente- le ire dei trafficanti, uomini senza scrupoli e crudeli quando i loro piani trovano ostacoli. Il narcotraffico, con i loro soldati, sta ora cercando di intercettare e possibilmente ammazzare i pirati. Tonnellate di cocaina sono state rubate in questi mesi e quindi la rabbia è grande, e la violenza si scatena. Gli scontri che avvengono in questi giorni sono quindi principalmente tra trafficanti di droga e pirati e qualche volta la polizia quando individua gli uni o gli altri. La tendenza è quella di ammazzare i rivali, senza pietà.



Ho ascoltato su WhatsApp un audio di uno dei capi del traffico di droga, con parole violente e offensive, minacciando di morte i pirati e tutti coloro che si mettono contro i loro interessi; minacciava di morte i sindaci dei nostri paesi e le loro famiglie. La nostra gente è impaurita e disorientata, in certe zone uscire con la barca è diventato pericoloso, più che a Santo Antonio, nel comune confinante di Tonantins.  La speranza è che questo nuovo contingente di polizia possa frenare la ondata di violenza.  Ma sappiamo che ci sono molte persone coinvolte, e molti problemi alla base della violenza, degli omicidi…  i pirati e i corrieri della droga sono le persone più povere, spesso disperate, consapevoli che stanno rischiando la prigione e la vita, e pronti a tutto, ormai senza timore di nulla e senza rispetto per nessuno. E ci sono i medi e grandi trafficanti: rispettabili benestanti o autorità delle nostre città; e insieme a poliziotti di valore, ce ne sono alcuni coinvolti nel narcotraffico, sequestrano la droga per poi rivenderla… insomma, una vecchia storia, che si ripete in tante zone del mondo!
 In città stiamo constatando che cresce l’uso di varie droghe tra gli adolescenti…. E ci chiediamo: quanto la società vuole veramente combattere questa cultura di morte? Abbiamo la volontà di arrivare a colpire chi sta ai vertici del narcotraffico – e non sono i poveracci che accettano di fare il trasporto della droga? Si deve lavorare a livello della offerta di droga, bloccare il narcotraffico, ma anche sul versante della domanda: perché tanti cercano le droghe? Senza la domanda, il traffico di droga verrebbe bloccato in modo naturale.  Come formare una cultura diversa?  Il tema riguarda il mondo intero, non solo i nostri piccoli paesi. Sono convinto che alla base ci sia sempre una questione spirituale: la ricerca di droga è una ricerca spirituale, una ricerca di salvezza, una ricerca di felicità, una ricerca di vita…… però in questo caso l’esito della ricerca è la morte.  La violenza grave che si scatena riguarda un ristretto numero di persone, ma alcool e altre droghe invadono le nostre strade, le nostre case e stanno distruggendo le nostre famiglie. Stiamo tentando di ripartire con 2 gruppi di auto-aiuto, uno dei cosiddetti ‘narcotici anonimi’ e un altro legato alla Chiesa cattolica, cercando persone adatte e disponibili a seguire questa realtà complessa.  Una goccia nel mare ma almeno si potrebbe costituire un riferimento per chi cerca aiuto.



La scuola organizza le settimane di prevenzione alle droghe, e abbiamo concluso con una mattinata di incontro nella palestra della parrocchia, ascoltando anche le proposte dei ragazzi (loro hanno chiesto alle autorità di essere rigidi e multare chi vende alcoolici ai minori, fino a chiudere il locale se continua nella infrazione. Chiedono anche più vigilanza nelle strade, specialmente la notte dei fine-settimana). Non sono dei semplici incontri che risolvono la situazione se non abbiamo una forte volontà politica e una maturazione anche spirituale. Sono troppi gli interessi in gioco, e molti in città sono cresciuti e crescono grazie alla droga.



Per quel che noi possiamo fare, penso che la pastorale ordinaria della parrocchia, con la celebrazione dei sacramenti, la catechesi, il servizio, la evangelizzazione a diversi livelli, la condivisione comunitaria è una grande forza di vita che potrà contrastare la cultura di morte del narcotraffico.

Don Gabriele Burani, Santo Antônio do Içà, 14-07-2022

mercoledì 13 luglio 2022

ECOLOGIA INTEGRALE

 



 

Vi scrivo da Ipiranga, oggi 13 luglio, sperando che porti bene e nel prossimo ottobre LULA 13 possa vincere le elezioni presidenziali al primo turno. Davvero la situazione sociale del Brasile è ogni giorno più disastrosa sotto il 'regime fascista' dell'attuale presidente. Dopo le ultime due morti nella valle del fiume Javarí, estremo sud della nostra Diocesi dell'Alto Solimões, tutto tace e chi opera pastoralmente e nella difesa dei diritti umanitari e della foresta (ecologia integrale), continua ad essere minacciato di morte da chi adora il dio-denaro e vuole impossessarsi delle ricchezze di legname, di pesce e di minerali di una terra che non gli appartiene, ma che il Creatore ha dato in usufrutto per la vita di molti. Riconoscere la terra indigena é riconoscere il diritto alla vita che viene da Dio.

Abbiamo ormai terminato la distribuzione delle casse per raccogliere l’acqua della pioggia, mancano solo 4 comunità del fiume Puretê, dove   c'è il garimpo illegale dell'oro. É una rotta un poco fuori mano perché là non ci sono comunità cattoliche, solo della chiesa della croce, purtroppo una forma di setta fondamentalista, che si è formata 60/70 anni fa. Ma le comunità hanno saputo di questa opportunità e stanno venendo in città a prendere le casse per l'acqua, in parrocchia, così è una buona occasione per conoscerci.

Nel prossimo viaggio, dal 31 luglio all'11 agosto, iniziamo ad offrire la Bibbia a tutti coloro che la desiderano, a 5 reais (1 euro), mentre il costo effettivo è di 30 reais (6 euro), un modo di chiedere una piccola partecipazione anche a loro, perché diano più valore al dono della Parola di Dio. In agosto approfitteremo dell'incontro di comunità per aiutare a conoscere la Bibbia e come usarla. Nei mesi di settembre, ottobre e novembre, fino al nuovo Avvento, incentiveremo a fare una lettura continuata di tutto il Vangelo di Matteo, che ci accompagnerà nel prossimo Anno Liturgico. Due capitoli alla settimana, una piccola introduzione per ogni incontro e alcune domande per condividere: una forma semplice di lettura orante della Parola. Speriamo davvero che questo sforzo di offrire "acqua viva" avvicini la fede popolare alla fede biblica, e possa così sostenere il cammino delle comunità nella storia di oggi. Il sogno è che la Parola di Dio ci indichi il cammino della Vita: farci prossimi nel bisogno dei fratelli come luogo di fede per amare il Signore con tutto il cuore e tutta la mente.

Questa settimana stiamo aggiustando un ponte che è pericoloso per i bambini e anche per quanti devono passare. Noi diamo il materiale, legno e chiodi, e invitiamo la comunità a lavorare insieme, gli uomini nella parte di costruzione e le donne preparando il pranzo comunitario. Se il sindaco non fa per questioni politiche partitarie, la gente può e deve preoccuparsi della sicurezza dei piccoli e di tutti.

Nella comunità di San Cristovão II, che appartiene alla chiesa della croce, non c'é la scuola e, per questioni politiche partitarie, il sindaco non la farà.

"Padre come facciamo?"

"Siete disposti a lavorare per tagliare le assi e anche a costruire insieme la scula?"

 "Si padre, siamo quattro fratelli con le nostre famiglie, siamo capaci di lavorare e ben disposti, ma non abbiamo le condizioni economiche per completare l'opera."

 "Cosa vi manca?"

"Benzina e olio per il motosega, chiodi e specialmente lo zinco per la copertura."

"Bene, possiamo aiutarvi come comunità cristiana e, se un giorno faranno una scuola nuova, useremo questa sala grande per riunirci e anche per la preghiera comune..."

 Così ora c'è la scuola e i bambini hanno uno spazio decente per studiare. La fede al servizio della vita.

Oggi 13 luglio siamo arrivati qui ad Ipiranga, dopo cinque giorni di navigazione del rio Içá, molte case chiuse, quasi un paese fantasma. Cerchiamo di capire cosa sta succedendo e scopriamo che l'attuale comando militare è avverso alla popolazione e sta mettendo molte regole di controllo dei civili. Molti se ne sono già andati e altri stanno pensando di lasciare il paese. Vedremo cosa fare, questa sera alla Messa cercheremo di capire se c'è uno spazio di mediazione tra le poche famiglie rimaste, il comando militare e il potere pubblico che qui é molto poco presente, solo di quattro in quattro anni per chiedere voti.

É arrivato un piccolo aiuto di 300 reais per le famiglie che hanno vissuto nella difficoltà dell'acqua alta che ha distrutto le coltivazioni, oltre ad aver allagato le case. Ma bisogna andare in città per firmare, tutti senza eccezione, entro venerdì!

"Padre per andare e tornare di canoa servono due latte di benzina (40 litri), 320 reais, per riceverne 300 quando tutto funziona nelle lunghe code davanti alla banca...".

Anche questo è il nostro Brasile, patria amata, dove si continua a dare le briciole, mantenendo il popolo di Dio in una condizione di dipendenza e sottomissione. Forse anche per questo sono state espulse le suore di Madre Teresa... forse per questo in India è proibito alla Chiesa impegnarsi nell'ambito dell'educazione dei giovani.

Oggi alle 9:30 tutti i ragazzi sono ritornati a casa, la scuola finisce perché non c'è la merenda che lo Stato non ha inviato. Così non si mangia e così non si studia, perpetuando l'analfabetismo personale, sociale e politico.

Davvero il Vangelo è un messaggio pericoloso: ci invita alla libertà e ci aiuta ad organizzarci perché la vita sia rispettata nei suoi diritti e doveri fondamentali. Ringraziamo il Padre perché ha voluto rivelare queste cose ai piccoli. E lo preghiamo perché ci liberi dai pesi che ci opprimono e ci aiuti a scegliere la croce come cammino esigente  dell’amore che ci libera da ogni tipo di oppressione.

Un grande abbraccio e arrivederci a presto.

 

Gabriel Carlotti - missionario dell'Amazzonia.

 

Ipiranga, 13 luglio 2022

Cammini di libertà e di liberazione

  "La Parola si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi". 
 Il Verbo continua a parlare nella storia e a servirsi di chi è ch...