Don Gabriele Burani, Santo Antonio do Içá - Amazonas
Arrivando nella cittadina amazzonica dove abito (circa 11.000 abitanti) ritrovo, per certi aspetti, una presenza già ben nota in Bahia: tanti luoghi di culto – chiese grandi, piccole cappelle, negozi adibiti a luogo di celebrazione, spazi all’aperto….. di tutte le forme- e di denominazioni religiose diverse come la Igreja Assembléia de Deus, Igreja Deus è Amor, Igreja do Nome de Jesus, Igreja Universal, Quadrangolar, Adventista do 7°dia.... una serie infinita di denominazioni. Passando per le strade la sera sento il predicatore che sta gridando o canti e musica a volume esagerato; in tutte le celebrazioni – anche cattoliche- non può mancare la amplificazione; potremmo trovarci in una stanza di 2 metri per 2 ma microfono e cassa di amplificazione devono esserci. Il tono della predicazione è gridato, con molti slogans e inviti ripetitivi a lodare il Signore, dare gloria a Dio….: la modalità è sempre quella di parlare velocemente e a volume alto, senza entrare in ragionamenti complessi. Insomma, una predicazione emotiva più che razionale.
Le attività delle chiese sono diversificate ma, in generale, la dimensione
prevalente è quella dell’incontro di preghiera, con predicazione e canti, alcune
curano anche momenti di formazione e attività comunitarie. Questi gruppi per la maggior parte si dicono
cristiani ma confrontando il nostro cristianesimo cattolico con il loro modo di
presentare e vivere la fede sembra di avere a che fare con altre religioni. Il
legame con la grande tradizione ecclesiale, così come con il protestantesimo
storico, è quasi inesistente; qui non abbiamo la chiesa luterana, anglicana…
solo la Chiesa Battista ha una impostazione tradizionale; mi pare sia una chiesa seria, e con loro abbiamo un
minimo di dialogo e stima reciproca.
Le altre denominazioni, la grande maggioranza, vengono
definite con un termine generale ‘evangelici’ come negli Stati Uniti ma qui le
cose sono ben diverse. Gli evangelicals americani cercano di seguire le indicazioni
dei 4 evangeli canonici; qui da noi (e in Brasile in generale) prevale una
predicazione relativa all’Antico Testamento.
Vengono chiamate anche chiese pentecostali o ‘neopentecostali’ perché, con il volto del
pentecostalismo classico di inizio ‘900, sono di recente nascita; di fatto
nella nostra cittadina la maggioranza dei credenti aderisce a queste
chiese/sette. L’uso dei termini
oscilla: chiese o sette? Giungendo
dall’Italia usavo la caratterizzazione di ‘protestanti’ ma le chiese protestanti
storiche sono poche e le nuove sette hanno uno spirito ben diverso.
Fino agli anni ’70 il brasile era quasi esclusivamente
cattolico; i missionari reggiani arrivando in Bahia trovavano una diffusa realtà
cattolica; arrivando ora si troverebbero disorientati….. i
cattolici progressivamente in calo e negli ultimi decenni un grande
successo di queste chiese neopentecostali.
In santo Antonio dove abito, noi cattolici siamo decisamente una minoranza.
Il mercoledì, ad esempio, vado per la formazione biblica
in una comunità dedicata allo Spirito Santo, e partecipano a volte 5 persone, a
volte 8, a volte 2…. Sempre un
gruppetto. Circa 500 metri prima della
cappella cattolica, una chiesa
neopentecostale del quartiere ha
la formazione biblica, stesso giorno e stesso orario, e quando passo vedo
sedute in circolo almeno 40-50 persone.
Le persone che partecipano alle messe festive del sabato e domenica sono
certamente molto meno di quelli che partecipano ai culti ‘evangelici’ e simili.
Cosa caratterizza queste chiese/ sette, e perché molti vi
sono entrati uscendo dalla chiesa cattolica?
Me lo chiedo da anni, e assisto a una sorprendente quasi-indifferenza da
parte dei cattolici; non viene affrontata la questione, anche i vescovi brasiliani
della CNBB, per quel che conosco, non offrono grandi analisi o indicazioni a
questo riguardo.
In ogni caso penso sia interessante anche per chi vive in
Europa conoscere alcune caratteristiche di questo fenomeno religioso. Si tratta
dunque di chiese (che si dicono) cristiane, con centinaia di denominazioni
diverse, le prime tutte giunte dal
Nord-America; basta avere uno spazio qualsiasi per fondare una chiesa: molti
garages o negozi vengono affittati per diventare luogo di culto. I pastori
della comunità non hanno una formazione teologica tradizionale; basta poco
tempo per diventare pastori (qualche mese nelle chiese più conosciute, ma
qualsiasi persona può aprire una propria chiesa e fare il pastore se ha fedeli
che lo seguono e gli danno offerte), non gli 8 anni per diventare presbitero
della chiesa cattolica. Questa fluidità ha limiti e vantaggi: il
limite di una formazione fatta di slogan, poco profonda, ma con il vantaggio di
facilità nella mobilità, con possibilità di avere chiese e pastori in tutte le
vie della città, in tutti i villaggi; mentre si trova solo un prete cattolico
in una grande parrocchia, ci sono decine di pastori delle varie chiese
neopentecostali.
Si può dialogare con le Chiese storiche protestanti; al
contrario, per la mia esperienza, è
molto difficile il dialogo con queste comunità neopentecostali; sono isolati
nel loro mondo, non hanno un approccio critico ai testi della Scrittura ma una
predicazione fondamentalista sui temi a loro cari; e soprattutto, per difendere
la propria identità, hanno parole di condanna contro la chiesa cattolica particolarmente
su un tema: siamo idolatri perché adoriamo Maria e i santi! Dio nei
comandamenti dice di non fabbricare immagini, e noi cattolici fabbrichiamo le
immagini dei santi e le adoriamo. Inutile dire loro che nessun documento
cattolico dice di adorare le immagini dei santi! Credo che i leaders di queste
sette cerchino di ingannare il popolo, con consapevole falsità e le persone
semplici del popolo si fidano delle loro parole.
Nel grande supermarket religioso post-moderno troviamo tantissime possibilità,
le forme sono diverse, con la possibilità di scegliere ciò che sembra più utile
per il proprio percorso di vita. Una
caratteristica è quella della fluidità/mobilità: continuamente vengono aperte
chiese con nuove denominazioni e chiuse altre; e i fedeli anche vagano da una
chiesa all’altra.
La mia visione di cattolico europeo rischia di essere eccessivamente critica,
anche per la mancanza di relazioni e di conoscenza diretta della vita delle comunità. Non vorrei essere ingiusto con tanti fedeli
sinceri e autenticamente evangelici. In
generale comunque, nella mia visione da esterno, noto modalità e contenuti
problematici e cercherò di scrivere il perché.
Contenuto principale delle chiese neopentecostali/evangeliche
in Brasile è che Dio dona salute, liberazione dal demonio, ricchezza, successo.
Si predica la Bibbia, ma in realtà, il Dio che viene annunciato assomiglia
molto al genio della lampada di Aladino: Dio al servizio dei bisogni dell’uomo,
in particolare dei desideri materiali; la fede in Dio è il mezzo per ottenere
salute, ricchezza, potere terreno, benessere. L’uomo vive per autoaffermarsi,
autorealizzarsi, avere un lavoro che fa guadagnare molto, possedere ville, auto
di lusso….. e la volontà di Dio è che l’uomo sia ricco e felice. Se il fedele segue la via della fede,
partecipa al culto, fa la sua offerta al pastore e alla chiesa, Dio lo benedirà
con grandi ricchezze.
Si invertono i ruoli: non è l’uomo che cerca di conoscere e seguire la volontà
di Dio, ma Dio al servizio degli interessi ( materiali) dell’uomo.
Le chiese più grandi in questa galassia religiosa possiedono radio, canali TV,
investono molto nella comunicazione e pubblicità. Religione è marketing! I leaders religiosi sono principalmente abili
comunicatori, abili venditori del ‘prodotto’ religioso, abili nel coinvolgere e
affascinare, promettendo soddisfazioni in questa vita. Illusionisti che mentre
ti gridano qualche passo della Scrittura, ti rubano il portafogli!
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