Gabriel Carlotti – missionario dell’Amazzonia
Anno Nuovo, vita
nuova! Dopo nove giorni di navigazione siamo finalmente arrivati a casa: Manaus
– Santo Antonio do Içá, 1.200 km risalendo il Rio delle Amazzoni. Avevamo le
carte nautiche di vent’anni fa, che fr. Gino ci ha fornito, per orientarci sul
fiume. Ci hanno aiutato molto a non perdere la rotta e anche ad approfittare
dei ‘paranà’, le scorciatoie che si formano quando il fiume rompe le sponde e
cambia il suo corso. In vent’anni alcune isole sono scomparse, letteralmente
mangiate dall’acqua; altre si sono formate nell’accumularsi della sabbia e dei
detriti. Ma il giorno 15, domenica, siamo finalmente arrivati alla nostra
destinazione finale. Ora “Sempre
Encontrando”, la nuova imbarcazione della parrocchia, è pronta per il suo
viaggio di evangelizzazione. Così, il 24 gennaio siamo partiti con destinazione
Ipiranga, avvisando le Comunità che al ritorno ci fermeremo per celebrare con
loro la fede nel Signore Risorto e la Speranza di una vita giusta e fraterna. Arriviamo
il venerdì pomeriggio e verso sera ci vengono a cercare alcuni bambini, quelli
che lo scorso anno si sono preparati per la Prima Comunione. “Padre, c’è la
Messa questa sera?”, mi chiedono. “No, domani sera alle 8 celebriamo la Messa
nella cappellina, voi ci sarete?” rispondo. “Certo, che bello! Avvisiamo anche
i nostri amici, ci vediamo domani sera, allora”.
Durante il sabato visitiamo alcune famiglie,
purtroppo dopo la partenza dei due militari che animavano le celebrazioni, la
Comunità non si è più riunita. Incontro i bambini lungo le strade e.
sorridenti, mi accompagnano; “Ci vediamo questa sera, allora, verrà anche quel
giovane che suona la chitarra, così possiamo cantare…”. La sera siamo in pochi,
ma loro, i bambini, ci sono tutti. È sempre bello celebrare con loro! Chiedo un
piccolo impegno alla Comunità, due signore tengono già pulita la cappella, ora
bisogna riprendere a celebrare, così chiedo ai bambini di venire la domenica
sera e, assieme a due mamme che sono disponibili, pregare il rosario. È la
preghiera semplice che tutti conoscono, ricominciamo dalla fede del popolo:
pregare il rosario e leggere insieme il vangelo della domenica. “Sì, padre, noi
ci saremo”. La semente è gettata, speriamo il bene! Anche nella Comunità di
Nova Esperança sono i bimbi che ci accolgono gioiosi e ci prendono per mano.
“Oggi il papà e la mamma si sposano, lo sai padre?” “Che bello!” rispondo, non
lo sapevo, ma sono molto contento. Ci sono anche due battesimi di bambini, un
ragazzo di 14 anni e… lo sposo. In verità era già battezzato e circonciso nella
chiesa della croce, ma non costa nulla rinnovare il battesimo e completarlo con
l’olio della fortezza e il crisma che ci configura a Cristo. Così, tra un canto
e un segno di salvezza, celebriamo i battesimi e accogliamo la promessa di
amore e fedeltà di chi ha già generato la vita e chiede la benedizione del
Signore. A São João do Lago grande non
incontriamo nessuno, sono tutti andati a preparare la terra per piantare e
torneranno solo fra due giorni. Un signore anziano ci accoglie e ci offre
macaxeira e granoturco. La cena sarà più appetitosa: friggiamo la macaxeira che
assomiglia alle patate fritte, e cuociamo il granoturco nuovo e dolce da
sgranocchiare. A São Pedro, quindici bambini ci portano a casa della nonna, che
non c’è perché è andata in città a prendere la pensione e a fare rifornimento
di cibo. Poi arrivano due mamme e tre papà. “Oggi sono solo perché mia moglie è
andata in città, tornerà fra tre giorni, speriamo che sia stato depositato il
‘reddito di cittadinanza’, perché in casa non c’è più niente, solo il pesce che
peschiamo e ci alimenta”.
I bimbi non sanno il mese in cui siamo, non sanno quanti giorni ci sono in gennaio, non sanno neppure in che anno siamo, ma sono contenti di vederci e ci fanno festa. Preghiamo il Padre Nostro e l’Ave Maria, raccontiamo il vangelo della figlia di Giairo e della donna che viene curata perché tocca con fede il vestito di Gesù. Condividiamo i biscotti e le caramelle, poi noi adulti cominciamo a parlare… i bambini, piano piano, ci lasciano e si tuffano nel fiume, è l’ora del bagno per alleviare il calore del giorno. Arriviamo a São Lazaro, non c’è la luce perché il temporale ha fatto cadere una pianta sull’unico filo che porta energia. Non è un problema, alcune candele illuminano la nostra celebrazione questa sera. Ne approfitto per visitare la famiglia del professore, che ha finalmente costruito la sua casa. Mi avvicino alla porta e batto le mani per chiamare, subito arrivano due bambini piccoli, correndo, e scostano la tenda, perché ancora non c’è la porta. Poi arriva anche la moglie con un terzo bambino che sta allattando e mi invita ad entrare. Così mi accorgo che non solo manca la porta, ma anche le finestre, e la parete del fondo della casa è un telo di plastica. Chiaro, anche le pareti interne, per ora, sono fatte con materiale di fortuna, ma già delimitano gli spazi delle due camere, del soggiorno e della cucina. “Ciao, padre! Sei venuto a conoscere la nostra casa? Entra… ancora dobbiamo finire molte cose, ma per ora siamo contenti così, abbiamo un tetto sulla testa e ci siamo trasferiti dalla scuola alla ‘nostra’ casa. “Coraggio, piano piano riuscirete a portare a termine il vostro sogno, il più è fatto”, le rispondo. “Dov’è tuo marito?” le chiedo. “È andato a vedere la piantagione dall’altra parte del fiume, ma tornerà verso sera. C’è la Messa oggi?” “Sì, questa sera al lume di candela”. “Bene, faccio il bagno ai bimbi e ci prepariamo, grazie!” Così ritorniamo sulla barca per preparare la cena. Vedo arrivare il professore con la canoa, dall’altra parte del fiume e, ancora prima che si avvicini alla riva, ecco i suoi bambini corrergli incontro. È una festa! Lo prendono per mano e lo accompagnano a casa, dove la moglie lo aspetta per friggere il pesce che lui ha portato. Così mi vengono alla mente molte scene di pesca. Al mattino presto o verso sera, quando i pescatori ritornano, stanchi dalla lunga pesca, sono i loro bambini i primi ad accoglierli. Corrono gioiosi, schiamazzano e vanno subito a vedere se c’è pesce nella canoa, poi abbracciano il papà e cominciano a caricare tutto quello che possono e a portarlo a casa. Poi arriva la mamma con un grande cesto per caricare il pesce. Mi ricordo così della Parola del Signore: “Lasciate che i bambini vengano a me, non li allontanate, perché il Regno dei Cieli appartiene a chi è come loro”. E ancora: “Se non sarete come bambini, non entrerete nel Regno dei Cieli”. Nella notte ripenso a questi incontri e lodo il Padre perché ha tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti, ma le ha fatte conoscere ai piccoli, perché così è piaciuto a Lui. E ci ha affidato la missione del suo figlio Gesù: “Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò ristoro… Perché il mio giogo è leggero e il mio carico è dolce”. Un’alba nuova sorge e un nuovo giorno ci invita alla vita. Buon cammino a tutti e un grande abbraccio nel sorriso e nella gioia dei bambini.
São Lazaro, 2
febbraio 2023 – Festa della presentazione al tempio di Gesù