| La marcoa per Gesú a... San Paolo |
Ciao a tutti e tutte e
buon inizio di Avvento!
Si, noi della chiesa
cattolica abbiamo iniziato l’Avvento, ma per i nostri numerosi fratelli e
sorelle delle chiese evangeliche questi sono stati i giorni della “Marcha para
Jesus”, che è l’evento più importante che le chiese evangeliche vivono
nell’anno.
L’evento non ha una data
fissa, ogni municipio lo programma nell’anno quando crede, e qui è tradizione
farlo a fine novembre: già lo avevo visto lo scorso anno, arrivato da poco in
S. Antonio, ed ero rimasto colpito dalla grande affluenza ed un po’ tramortito
dagli altissimi volumi della musica e delle parole.
Quest’anno ho ricevuto
l’invito ufficiale, come già avveniva gli anni passati con d. Gabriele. Non è
una cosa scontata, perché se vi sono chiese evangeliche aperte ad un dialogo,
ve ne sono molte altre assolutamente chiuse e che fanno una forte propaganda
contro la chiesa cattolica, considerata idolatra e non cristiana per via del
culto dei santi (e devo ammettere che certe nostre “devozioni” che sono anche
“deviazioni” danno buon materiale per queste accuse…).
Quest’anno la Marcia era
composta di due eventi: la serata di venerdì con la presentazione delle diverse
chiese (nella lista erano presenti in undici, ma in realtà sono molte di più) e
canti dei gruppi ecclesiali; la marcia vera e propria di sabato, seguita da un
concerto con famosi cantanti gospel, evangelici. In modo “non ufficiale” nella
lista era inserita anche la Chiesa cattolica, non come parrocchia ma a nome di
una delle nostre cappelle: io ho imparato la cosa dal volantino, ma va bene
così.
Noi cattolici dovevamo
fare due canti, ed allora il gruppetto di canto interessato ha “ben” pensato di
inserire la batteria, cioè il sottoscritto. Sulla prestazione musicale lasciamo
perdere… ma ho molti giustificativi: ora devo suonare con una batteria “normale”,
mentre io sono mancino ed ho sempre suonato col piede sinistro, poi la prima
prova di canto è stata giovedì sera ed i due canti (che non conoscevo) sono
diventati tre e nella prova di venerdì pomeriggio sono diventati quattro con
uno dei primi tre modificato… lo stile delle prove amazzonensi non è proprio il
nostro…
Insomma, un piccolo
disastro (ma il pubblico presente non aveva orecchio molto raffinato), che però
è servito, perché in diversi hanno apprezzato che il prete cattolico fosse lì
suonando con la sua comunità.
Lo hanno apprezzato anche
alcuni pastori: in particolare il pastore della “Assembleia de Deus” che
dirigeva la serata ed è venuto a salutarmi. Nel corso della serata ci siamo
rivisti ed anche ieri quando sono andato alla partenza della Marcia è venuto a salutarmi.
Penso che a Natale lo cercherò per fargli gli auguri: mi è sembrato una persona
onesta ed aperta e se fosse l’inizio di un dialogo sarebbe un grande vantaggio
per molti. Anche quando ieri sera sono passato per vedere un attimo il concerto
ho avuto molti sorrisi e saluti dalle persone: sono cose piccole, ma sono ponti
che si aprono, anche attraverso una batteria molto “steccata” (dimenticavo…
mentre suonavo non sentivo gli strumenti, perché gli altri batteristi avevano
la cuffia, ma io no…).
Alla marcia invece non
sono andato, ma mi sono limitato ad essere presente alla partenza. Non sono
andato perché lì si vede tutta la differenza tra i nostri modi di pregare e
lodare il Signore: un caos incredibile, altoparlanti a mille, tamburi e bandiere
in stile militare (compresa una bandiera di Israele…), esaltazione del “Dio
forte” e vittorioso. Insomma: che siano cristiani ok, ma le differenze sono ben
marcate. Del resto, il loro rapporto molte volte è più con l’Antico che con il
Nuovo Testamento: i pastori che hanno fatto presentazioni il venerdì si sono
quasi sempre riferiti a Salmi e Profeti, quasi mai al Vangelo.
Miguel Oliveira, il pastore adolescente piú famoso del Brasile
Poi, il concerto. Io mi
sono fermato un po’ ascoltando il primo ospite, caratterizzato da una musica
molto rockkettara, ma la star della serata era Maria Marçal: 16 anni, con un
aspetto da pre-adolescente ma una voce molto “matura”, già in auge da alcuni
anni, consacrata diaconessa nella Assembleia de Deus de Madureira, con un
onorario di 210.000 R$ per serata… In alcune chiese evangeliche stanno avendo
successo questi “pastori bambini”, visti un po’ come “miracoli dello Spirito
Santo”.
Insomma: è stata una
bella cosa esserci, perché mi ha dato modo di cogliere il “sentire religioso”
emotivo e miracolista del nostro popolo (in parte anche quello cattolico) e
perché mi ha fatto conoscere un pastore col quale si potrebbe camminare un po’,
ma devo ammettere che veder certe cose non può non suscitare preoccupazione per
un popolo che con una certa facilità si lascia trascinare da chi urla più
forte.
Vedremo, intanto
camminiamo incontro al Signore.
Il Signore ci accompagni!
Nessun commento:
Posta un commento