Pe Gabriele Burani
Santo Antonio do Içá. 16-06-2021
Carissimi, abbiamo festeggiato Santo Antonio, il nostro patrono, che viene ricordato nella memoria liturgica il giorno 13 giugno; è prassi qui in Brasile fare un periodo di festa, non solo il giorno della memoria liturgica; generalmente si fanno 9 giorni, o un ‘trezenario’, 13 giorni, con liturgia, cena, bingo, musica e altre proposte culturali tipiche della zona. Quest’anno in tono un poco ridotto a causa delle restrizioni dovute alla pandemia, ma già con una buona partecipazione di persone, segno che c’è il desiderio di incontro dopo un anno e mezzo di limitazioni nella vita della città e delle parrocchie.
Una cosa caratteristica di queste zone è il ‘mastro’, un
tronco d’albero che viene innalzato il primo giorno del periodo di festa, e
‘derubado’, abbattuto il giorno della memoria del patrono: una usanza
folcloristica che richiama le persone della comunità.
Il giorno 6 di giugno, battesimo
di 6 adulti nella aldeia Kokama, che si sta formando nella zona di foresta, di
cui ho scritto nella precedente lettera.
Mando qualche foto simpatica, per il condividere il percorso di pochi chilometri,
ma non molto agevole per arrivare.
Uscendo dalla città, bisogna passare per la ‘Geenna’, la
discarica comunale, sulla strada, luogo terribilmente malsano; non esiste qui la
raccolta differenziata e il comune dovrebbe organizzare una discarica decente
con nuovi sistemi, ma…… finora siamo
ancora a standard ecologici primitivi, ma con sostanze moderne che inquinano!
Grande problema da affrontare è il fango: nei mesi di
secca sono riuscito ad arrivare con l’auto, ma poche volte; altre ho tentato,
ma l’auto è rimasta bloccata, e solo con l’aiuto di varie persone e molti
tentativi, siamo riusciti a uscire da questo fango avvolgente.
Negli incontri di catechesi andavo con un signore che si
preparava al battesimo e si muove con moto da cross, con le ruote ben
equipaggiate; altre volte bisogna proseguire a piedi, e con gli stivaloni di
gomma.
Ai lati della strada la foresta, gli alberi di varie
altezze, piante, fiori…. La natura esuberante della Amazzonia, il canto degli
uccelli, e anche migliaia di tipi diversi di insetti che accolgono con
gratitudine chi si addentra nella zona.
Un giorno di sole mi sono addentrato nella parte interna del villaggio,
attraverso le capanne che stanno costruendo, e fino alla fonte, luogo ‘sacro’,
con l’acqua pura, protetta dagli alberi della foresta; quando siamo giunti, chi
mi accompagnava ha immediatamente pregato, sentendo nel silenzio del luogo la
presenza di Dio che crea e salva. Poche
persone che abitano questo luogo che potrebbe essere considerato alla estrema
periferia rispetto al nostro mondo occidentale, e che è luogo per l’annuncio
paziente del vangelo.
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