Ciao a tutti e tutte!
Anche oggi vi mando un
paio di pagine de “La caduta del cielo” di Kopenawa (è in PDF e non riesco a riportarlo nel blog -ndr.): pagine inquietanti, perché
parlano della missione cristiana, ad opera di evangelici statunitensi, nel
villaggio dell’autore. Pagine che fanno male, perché ci fanno capire come sia
facile fare della religione una violenza alle coscienze ed un mezzo per
comandare o perseguire altri interessi… pagine utili e purificanti, perché ci
aiutano a guardare a noi stessi ed al nostro rapporto con la realtà nella quale
viviamo.
Però sono pagine attuali,
anche e soprattutto qui in Brasile. Come già vi scrivevo, assieme al ministero
sincero di tanti preti e vescovi cattolici e pastori evangelici, il fenomeno di
una fede cristiana posta al servizio di partiti e gruppi culturali molto dubbi
qui è molto forte e portato anche con vanto. Sono di pochi giorni fa le notizie
di un vescovo che, affiancato da un “angelico” fr. Gilson (personaggio che vedo
sempre più ambiguo…), ha usato una grande processione per chiedere a Dio di
liberare il Brasile dal “comunismo” (che significa il governo Lula) e di una
parrocchia che ha tolto dal programma una Messa che p. Julio Lancellotti
avrebbe dovuto celebrare in una mensa per i poveri: importanti sostenitori
della mensa avevano minacciato di togliere i finanziamenti se il prete
“comunista” avesse messo piede nel locale.
Abbiamo anche toccato con
mano – io per la prima volta – la violenza della grande industria agraria. Abbiamo
ospitato per una notte il rappresentante di una tribù indigena di una
parrocchia a noi vicina. Insieme ad un’altra rappresentante, ospitata dalle
suore, erano venuti a S. Antonio per incontrare il Procuratore di Giustizia ed
atri enti di tutela dei popoli indigeni: un fazendeiro, a titolo personale o di
qualche grande industria agraria, si è presentato in cinque villaggi del luogo
ove diverse famiglie indigene vivono da quasi cinquant’anni, presentando un
“documento” che attesta che la terra gli appartiene e minacciando le famiglie
di chiamare la polizia se non se ne fossero andate al più presto.
D. Gabriele mi ha
spiegato che in Bahia ha visto molte volte fatti come questi e che occorre
sperare che la polizia o il giudice non siano stati adeguatamente remunerati da
chi vuole impossessarsi della terra. In quanto al documento, già a Brasilia ci
avevano parlato della notevole produzione di documenti falsi, che vengono
anticati artificialmente (o semplicemente mettendoli in un cassetto con gli
insetti giusti…) per appropriarsi dei terreni e fare agro negozio.
In questo momento qui in
Brasile la situazione è molto delicata. Alla fine di un difficilissimo
procedimento, il Supremo Tribunale Federale – l’organo giudiziario più alto del
Brasile – ha condannato l’ex presidente Bolsonaro a 27 anni di carcere per tentato
colpo di stato ed altro (è la pena minima per i reati contestati), assieme agli
alti vertici militari e politici che avevano partecipato all’organizzazione ed
esecuzione degli eventi del 8 gennaio 2023.
Su cinque giudici quattro
hanno votato a favore, mentre l’unico contrario è stato il giudice nominato
dallo stesso Bolsonaro. Dopo la mancata condanna degli esecutori del regime
militare del 1964, per il Brasile questo atto rappresenta un’affermazione forte
della democrazia brasiliana. Ora occorrerà vedere cosa succede: il fronte
bolsonarista è molto forte ed aggressivo, Trump – che ospita uno dei figli di
Bolsonaro – dopo l’imposizione di pesanti sanzioni e misure punitive contro il
giudice che ha curato il procedimento, ha usato parole minacciose contro il
Brasile… Speriamo che tutto finisca con le parole, ma guardando quanto sta
avvenendo in Venezuela, nulla è certo.
In compenso, qui stiamo
bene e procediamo con pace e serenità, con tanta coscienza del nostro poco, ma
tanta fiducia nel tanto di Dio.
Per chi vuole, ci vediamo
(via Meet) sabato prossimo alle 21.30 a Praticello!
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Il pirarucù |
PS.: Abbiamo avuto la pesca del Pirarucú, il grande pesce del Rio Solimoes, molto appetitoso. É un pesce con caratteristiche preistoriche. Le squame sono di osso, molto dure, per resistere agli attacchi dei Piranha!
Pe. Paolo