martedì 22 febbraio 2022

Sinodo: la chiesa in cammino a Santo Antonio do Içá-Amazonas

 





Zoppicando e “gattonando”: le Assemblee Parrocchiali

 

Sinodo è camminare insieme nella fede, ascoltare la Parola di Dio e ascoltarci, imparare a decidere insieme nel discernimento della volontà di Dio. I Consigli e le Assemblee parrocchiali sono parte di questo cammino; non per portare avanti strutture organizzative inutili (vive solo formalmente), ma per ascoltare, vivere in comunione, e fare la volontà di Dio.   Abbiamo avuto la gioia di riunire le comunità dei fiumi Içá e Solimões, nella loro prima assemblea (28-30 gennaio 2022) della quale ha mandato un resoconto don Gabriele Carlotti.  E le comunità della città?    Ci siamo riuniti in assemblea pastorale il 12 dicembre 2021 e il 13 febbraio 2022. Comunico alcune delle cose principale di cui abbiamo parlato. Lo scorso anno ci siamo dati 4 priorità per il lavoro pastorale:

1.      Formare una Caritas parrocchiale dal momento che non c’è mai stata in questa parrocchia.  

2.      Proporre una formazione per ministri della Comunione e della Parola.

3.     Continuare la pratica della Lectio Divina nelle comunità.

4.      Formare gruppi di adolescenti/giovani in tutte le comunità.

Nel mese di dicembre ci siamo incontrati per la assemblea di valutazione del cammino dell’anno; ogni comunità ha comunicato se è riuscita a realizzare le 4 priorità o no, quali ‘successi’ e quali difficoltà.  Una consolazione per me é che dopo assemblee caotiche, critiche, e con poco spirito di comunione, qualcosa si sta muovendo in positivo.  Non tutte le comunità hanno realizzato le priorità proposte (abbiamo in effetti situazioni difficili) ma tutte si sono impegnate su questa strada e hanno comunicato con libertà anche i loro limiti. Ora continuiamo nel futuro confermando le priorità e con una nuova generale per il prossimo anno, la missionarietà.  Ecco le nostre prospettive su alcuni ambiti centrali per noi oggi.   

- Un iniziale coordinamento della Caritas parrocchiale é stato formato e abbiamo aperto un centro di ascolto Caritas, due giorni la settimana. Alcuni volontari si sono resi disponibili per fare visita alle famiglie che vengono a chiedere aiuto, perché è importante visitare le loro case e conoscere da vicino la situazione.  Per ora non molti si sono coinvolti, cinque persone vengono in modo abbastanza regolare ed è già una vittoria: dal nulla a una piccola manifestazione del Dio che è Carità, un segno stimolante per la parrocchia.  Desideriamo un maggiore coinvolgimento nelle singole comunità, ma il nostro è un contesto di comunità povere, con poche persone attive, la maggioranza bisognose e siamo comunque solo agli inizi.  In ogni caso cerchiamo di animare sempre più questa dimensione caritativa, pur con tanta indifferenza e resistenze da parte di chi più partecipa alla vita della comunità cattolica.

-  Per quanto riguarda i Ministri della Comunione e della Parola, qualcuno ha partecipato agli incontri di formazione, qualcuno ha lasciato durante il cammino; un signore in gamba e molto disponibile è morto di Covid. Alla fine tre sono stati nominati ministri della parola e comunione. In molte comunità non abbiamo ministri, per questo le abbiamo invitate ad un discernimento e animazione perché ci siano persone disponibili ad assumere questo servizio.

- La Lectio Divina, lettura spirituale della Parola di Dio della liturgia domenicale: una proposta che abbiamo fatto quando siamo arrivati a Santo Antonio; abbiamo pensato di invitare tutte le comunità ad un incontro settimanale sullo stile della Lectio Divina ( anche semplificato) ed è ancora una cosa difficile, erano abituati solo alla celebrazione della messa e con la cultura tradizionalista che abbiamo, un cambiamento non é immediatamente accolto: ad esempio,  qui nella comunità del Centro solo da poche settimane qualcuno si è interessato; dopo essermi trovato da solo varie serate ad aspettare qualche fedele....ostacolati dalla pandemia del Covid, siamo infine riusciti a fare 4-5 incontri con un gruppetto. In genere si sono incontrati – nelle altre comunità – non sempre e con poche persone ma qualcuno ha perseverato negli incontri settimanali, e certamente porterà frutto.   Infatti per chi partecipa è una ricchezza, un grande aiuto per la vita di fede, quindi continuiamo ad insistere anche per il prossimo anno.

- Gruppo di Giovani. Una soddisfazione il formarsi di gruppi di giovani negli ultimi mesi; non avevamo quasi nulla, solo un gruppo coordinato dal Centro, e che si é quasi completamente dissolto....  ora ci stiamo muovendo in quasi tutte le comunità. Sabato 5 febbraio abbiamo fatto il primo incontro di un coordinamento della Pastorale Giovanile; una realtà semplice, ma sono già molto contento dei piccoli passi che abbiamo fatto.
Certo, gli adolescenti non partecipano in modo stabile; quelli che incontriamo non hanno un vissuto ecclesiale nella loro storia, vengono a qualche attività fatta per loro e non alla messa della comunità, si prendono un impegno e poi non si fanno vedere... insomma, come in Italia!         

Nella assemblea parrocchiale del 13 febbraio abbiamo deciso una priorità generale, continuando ad assumere le linee di evangelizzazione della Conferenza Episcopale Brasiliana: “Formare Comunità Ecclesiali Missionarie”.


La missionarietà dovrà essere un nostro maggior impegno per l’anno 2022; i nostri cattolici tendono ad essere chiusi, a vivere in una dimensione liturgica ma a muoversi poco verso altri: ci siamo presi l’impegno di fare, durante l’anno, almeno una visita a TUTTE le famiglie; ad esempio prima della festa del santo patrono della comunità o in altre occasioni ( in questo caso io ho consegnato questo impegno ai presenti: i nostri parrocchiani non hanno mai manifestato la volontà di visitare  tutte le famiglie, non ho mai colto un grande slancio missionario! Siamo noi due preti che li invitiamo a muoversi, finora con poco successo, ma la speranza non manca!)

Prima della assemblea, confrontandomi con Gabriele Carlotti, abbiamo pensato alla geografia della città; molti bairros(quartieri) non hanno cappella e nessun punto di incontro per i cattolici, ma sono pieni di luoghi di culto delle varie chiese neopentecostali.  Forse anche per questo molte sono le persone che entrano nelle altre chiese o sette: sono presenti in ogni via e alcune portano avanti una attività missionaria.
Ho manifestato alla assemblea il desiderio di formare iniziali comunità, o punti di incontro cattolici nei quartieri dove non abbiamo nulla. Con realismo, sappiamo che non ci possiamo muovere su tutti i fronti, così hanno indicato due luoghi come prioritari: uno abbastanza lontano dal centro e con pochissimi cattolici, e un quartiere vicino al centro città ma con una tipologia da periferia: le case sono baracche di legno, quasi nessuno ha un lavoro fisso, é luogo di commercio di droga, la notte dominato da giovani sbandati.     Molte delle famiglie che vengono a chiedere aiuto alla Caritas sono di questo bairro (Taracuá) e quindi vedremo se si trova un terreno per una costruzione che sia di riferimento alla comunitá cattolica.

- Una proposta che abbiamo fatto é quella di riunire, il lunedí sera,i responsabili delle comunitá per la Lectio Divina cosí che loro possano poi portare avanti  gli incontri per  ‘pregare la Parola’ nelle loro comunitá. Hanno accettato. Ma nella realtá siamo ancora lontani da un vero e consapevole impegno; ieri abbiamo fatto il primo incontro ed erano presenti poche persone, solo da 4 comunitá. La realtá a volte ci delude, e la delusione ci insegna a non pretendere ma anche a non abbandonare ció che é importante,  e nello stesso tempo a discernere: in quali modi, con quali tempi evangelizzare, in questo luogo, oggi.

Insomma andiamo avanti, zoppicando,  o forse meglio dire “gattonando” visto che per molti aspetti siamo solo ai primi passi.

Don Gabriele Burani,  Santo Antonio do Içá – Amazonas, 22-02-2022

 

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