Paolo Bizzocchi
Ciao
a tutti e tutte!
Oggi
voglio parlarvi di una cosa spinosa, che sta succedendo da queste parti:
parliamo di politica… o meglio, parliamo di fedi e politica, di chiese e
politica, perché qui l’intreccio è fitto, a volte inestricabile… Questo
soprattutto ora, che siamo avvicinandoci alle elezioni politiche del 2026: di
fatto la campagna elettorale è già iniziata, o per meglio dire non è mai
finita. Non più di due settimane fa’ ho “bloccato” un giro di video
pre-elettorali che stavano iniziando a circolare nei gruppi WhatsApp della
parrocchia; in uno di questi, legato alla destra - estrema destra, i
protagonisti erano preti, pastori evangelici, leader di movimenti cattolici e
non.
Campagna
elettorale mai finita, perché il Brasile sta vivendo una fase delicatissima. Le
ultime elezioni, della fine del 2022, furono vinte per pochissimi voti da Lula
e l’ex presidente, Bolsonaro, non riconobbe la vittoria; una settimana dopo la
presa di possesso vi fu un tentativo di colpo di stato con un devastante
assalto di folla al Congresso ed il tentativo di coinvolgere l’esercito per
uccidere il presidente eletto. Ora l’ex presidente Bolsonaro è sotto processo
ed agli arresti domiciliari, con un forte movimento che continua a sostenerlo.
Ma
veniamo all’intreccio tra la politica e le chiese, che è la cosa che qui mi
preme di più.
Per
capirci qualcosa, dobbiamo aver ben presente che non siamo in Europa. Sulla
moneta brasiliana, il nuovo Reais coniato nel 2010, sta la scritta: “Deus seja
louvado” – “Dio sia lodato”. Il Brasile è un paese laico, ma la mentalità è
profondamente sacrale, con una religiosità che pervade ogni dimensione della
vita. A noi che siamo abituati a ragionare in modo eurocentrico può sembrare
strano, ma in realtà gli strani siamo noi: a parte quella minoranza sempre più
ridotta di umanità europea o europeizzata, che ha vissuto l’illuminismo e le
filosofie conseguenti, tutto l’umanità ha uno sguardo sacrale sulla realtà. Lo
hanno gli africani, gli asiatici, tutto il medio oriente, a modo loro i nord
americani, in modo forte i sud americani, non so gli australiani… Nella gran
parte dell’umanità la relazione con Dio è un dato di fatto: la laicità intesa
come ateismo o irrilevanza di Dio (qualunque egli sia…) è una cosa del nostro
pezzetto di umanità nel pezzetto di tempo che va dal 1700 ad oggi e che ormai
sta chiaramente tramontando (purtroppo o per fortuna, decidete voi…).
Detto
questo: qui che succede? Succede che qui la politica, ed in modo specifico la
politica di destra – estrema destra, assume un valore religioso. L’ex
presidente Bolsonaro nell’ultima campagna elettorale aveva l’appoggio delle
maggiori chiese evangeliche (in particolare le ricchissime e potentissime ADVEC
e UNIVERSAL). Ma quando parliamo di “appoggio” non dobbiamo pensare ad un
semplice consiglio su cosa segnare nell’urna: dobbiamo pensare a Jair Bolsonaro
che dopo il battesimo nell’ADVEC viene rinominato “Jair Messia Bolsonaro”, a
folle enormi che lo inneggiano come inviato di Dio per la salvezza del Brasile,
a pastori che minacciano l’inferno per chi non lo vota, ai politici di sinistra
definiti apertamente come “anti-cristo” ed inviati dal demonio, a persone che
pregano e piangono perché dio sia vittorioso e governi il Brasile attraverso il
suo messia…
Questo
ha portato ad un potere fortissimo di queste chiese evangeliche, che nel
Congresso e nei principali organi dello stato hanno messo pastori e persone
strettamente legate ai loro vertici ecclesiali. Si è così formata la “bancata
evangelica” (il gruppo dei deputati evangelici), che con la “bancata
dell’agronegozio” (grandi produttori agricoli) costituiscono la destra più
estrema dell’attuale parlamento. Sta uscendo ora la notizia che in diverse
città le forze di Polizia sono inviate a fare la loro formazione nei templi
della chiesa UNIVERSAL, con interventi formativi dei pastori…
La
“novità” che mi pare ora di cogliere è che anche nel mondo cattolico vi sono
importanti settori che stanno entrando in questa linea. Si sta realizzando una
strana convergenza fra le chiese evangeliche più potenti, i settori più
conservatori del cattolicesimo, il cattolicesimo carismatico: apparentemente
diversissimi, ma alleati nel combattere il “comunismo” (che per loro indica
qualsiasi persona attenta al sociale, anche il vescovo Helder Camara è
apertamente definito “comunista”…). Vi sono settori del cattolicesimo, come i
potenti “Araldi del Vangelo”, che apertamente professano la necessità di uno
stato teocratico, governato dalla Chiesa, altri che negano ogni contributo
positivo alla cultura moderna, che negano la validità del Concilio vaticano II,
che professano una morale estremamente restrittiva e condannano ogni apertura
avvenuta dopo papa Pio XII (a volte già considerato “pericolosamente
modernista”)… Le accentuazioni sono diverse, ma i punti comuni sono una morale
identitaria (o sei dentro o sei fuori) e l’idea di una di chiesa che vede nella
ricchezza e nel potere strumenti importanti per affermare la propria identità
ed i propri valori.
Il
fatto è che non parliamo di piccoli segmenti, ma di gruppi molto forti, con
mezzi di informazione estremamente efficaci e penetranti, con la chiara e
dichiarata ambizione di essere la “vera chiesa cattolica”, che fa “resistenza”
ed intende cacciare i finti cattolici di marca “comunista”.
Insomma, una situazione complessa e delicata. Che fare? Io intanto sto ascoltando e ci sto pregando sopra, il resto vedremo…
Il
Signore ci accompagni tutti!
d.
paolo