Carissimi amici, nell’ultimo viaggio di febbraio abbiamo
portato alle Comunità un pallone per i ragazzi, questa volta un pallone
professionale, di quelli che si usano nelle partite ufficiali, più caro, ma
molto più resistente. Ringraziamo di cuore gli amici scandianesi che hanno
condiviso con noi e permesso di realizzare questo dono pasquale. Abbiamo
comprato anche alcune scarpe perché molti giocano scalzi, ma nelle partite
organizzate non è permesso e alcuni ragazzi venivano esclusi per questo.
Abbiamo visto volti sorridenti e occhi sgranati… e questo ha ripagato
abbondantemente la spesa. Poi in questa Pasqua abbiamo consegnato alle Comunità
un pacco con tre chili di fagioli, tre chili di riso, tre chili di pasta, due
litri di olio e alcune bustine per preparare succhi di frutta. Mancava la
farina di manioca, l’açaì e il pesce, ma questo le Comunità riescono a
procurarselo con facilità.
In ogni Quaresima la Chiesa brasiliana lancia una “Campagna
per la Fraternità”: una riflessione su di un tema sociale che tocca la dignità
della vita umana. Quest’anno il tema è “la fame”. Durante gli ultimi anni del
governo federale di estrema destra (Bolsonaro) sono state smantellate molte
delle politiche pubbliche in favore delle popolazioni più povere; a questo si
aggiunge la struttura fondiaria, cioè una ingiusta distribuzione della terra,
pochi con molta terra e molti senza un palmo di terra per piantare e vivere;
l’assenza di una politica agricola attenta ai piccoli agricoltori, che solo
contempla il latifondo legato all’agro negozio e all’allevamento del bestiame
su grande scala; tutto questo, assieme ai cambiamenti climatici, dovuti anche
al taglio di vaste estensioni della foresta amazzonica, hanno portato
all’aggravarsi della situazione di gran parte della popolazione più povera. In
aprile del 2022, 58,1% della popolazione brasiliana era toccata da una certa
insicurezza alimentare, e il 15,5% vivevano in situazione di fame. Questo vuol
dire che nel nostro Brasile più di 33 milioni di persone vivono in situazione
di sottoalimentazione, dove i più fragili spesso muoiono: bambini, donne in
gravidanza, ammalati e anziani. In questo contesto abbiamo proposto alle nostre
piccole Comunità di riunirsi e condividere la Parola di Dio, Gesù che di fronte
a una grande folla invita i suoi discepoli a non ‘lavarsene le mani’, ma a dare
loro stessi il cibo necessario, distribuendo quei cinque pani e due pesci,
sufficienti così a sfamare più di cinquemila uomini, senza contare le donne e i
bambini. Abbiamo proposto come gesto liturgico di condividere il pesce e la
farina di manioca, insieme agli alimenti ricevuti, affinché per la Pasqua tutti
potessero mangiare insieme in Comunità.
Condividere, partecipare, educare, non buttare,
interessarsi a progetti comunitari e sociali, partecipare attivamente nel
dibattito politico… sono stati i verbi e le parole chiave di un nuovo impegno
per la vita delle persone. La sapienza popolare ci insegna che “Poco con Dio è
molto, e molto senza Dio non è nulla”, così abbiamo avuto il coraggio di
chiedere ai poveri di condividere anche la generosità della loro povertà per
contribuire a una grande raccolta in favore dei più bisognosi delle periferie
cittadine e dei campesinos del Nordest. Poter dire con gioia: anche noi abbiamo
partecipato a questo grande progetto per vincere la fame nel nostro Paese;
anch’io ho dato il contributo della mia povertà”.
Carissimi amici, con questa speranza vogliamo vivere la
Pasqua, arricchiti anche dall’arrivo di due Missionarie di Cristo Risorto:
Virginia dall’Uruguay e Mariana dall’Argentina. Oggi vivono in casa con noi, ma
stiamo costruendo una piccola casetta perché possano prolungare la loro
presenza in appoggio alle Comunità Ecclesiali di Base, nelle periferie
esistenziali, cittadine e lungo i grandi fiumi. Per tre mesi abbiamo anche la
gioia di avere con noi Anna Chiara, una ragazza di Sassuolo che, dopo aver
partecipato al campo estivo organizzato dal Centro Missionario Diocesano, nel
settembre scorso, ora è ritornata per tre mesi per scommettere sulle
possibilità creative dei giovani e adolescenti, perché il teatro è vita e la
vita si esprime e spesso si fa libertà nel teatro. Al suo rientro Anna Chiara
continuerà il suo impegno di promuovere cultura nel suo territorio di origine,
nel rispetto di tutte le diversità e nell’impegno per l’inclusione di tutti; le
auguriamo che anche questa sua esperienza amazzonica possa arricchire il suo
essere, come arricchirà certamente l’espressione della libertà e della dignità
dei nostri ragazzi.
Approfitto di questa opportunità per invitare altri a
venire a conoscere la Missione Amazzonia, a metà agosto si farà il prossimo
‘campo in missione’, quest’anno sono pochi gli iscritti per motivi logistici,
il campo va dal 16 agosto al 15 settembre, periodo buono per i costi del
viaggio, ma più difficile per la disponibilità del tempo. Comunque ci sono
posti liberi e chissà che non sia l’occasione e l’opportunità per una
esperienza nuova, con amici della parrocchia e, perché no, accompagnati dal vostro
don. Non vuole essere una alternativa alla GMG, ma una proposta parificata e
complementare. Quindi: “Non abbiate paura…”.
Da ultimo voglio condividere una gioia dell’ultimo
viaggio. Eravamo fermi nella Comunità di San Lazzaro e vediamo avvicinarsi una
canoa con una coppia giovane, due bambini e un signore più maturo.
“Padre, fai il battesimo nella Comunità?”, mi chiedono.
“Si, sempre,
quando celebriamo la nostra vita con fede possiamo realizzare il battesimo dei
nostri bambini… ma voi di dove siete?” rispondo.
“Siamo della Comunità di San Sebastiano, qui vicino”, mi
dicono.
“Ah si, siete
della chiesa dell’Assemblea di Dio, per questo non mi fermo, siete tutti
evangelici, così mi ha detto un giovane la prima volta che sono passato… solo
il sr. Siro è cattolico, ma non ho avuto ancora la gioia di incontrarlo”.
“No, padre, siamo
tutti cattolici, anche il nome della Comunità lo conferma: San Sebastiano; quel
giovane non abita più con noi, si è trasferito in città”.
“Allora, se volete, nel viaggio di ritorno posso
fermarmi, possiamo conoscerci meglio e anche pregare e battezzare i vostri
bambini… lunedì 20, verso le 11 del mattino posso fermarmi, se volete”.
“Ottimo, padre, ti aspettiamo”.
Così il Signore ha aggiunto un’altra Comunità a quelli
che avevano abbracciato la fede. Il 20 è stato un giorno molto bello, abbiamo
conosciuto queste famiglie e battezzato tre bambini, poi abbiamo pranzato
insieme e ci siamo dati appuntamento per l’8 aprile, quando potremo celebrare
insieme la Pasqua, nel prossimo viaggio, e battezzare altri due bimbi, le cui
famiglie hanno chiesto il battesimo.
L’acqua del fiume sta crescendo rapidamente e presto le
prime case saranno allagate. Qui è normale, ma in altre parti del Brasile, come
nello Stato dell’Acre o sulla costa di San Paolo e Rio de Janeiro, le piogge
stanno allagando intere città e provocando morte per chi ha costruito la casa
nei pendii scoscesi della costa. Cambiamenti climatici dovuti all’inquinamento
e al riscaldamento globale del pianeta Terra. Cambiamenti che si vedono ormai
ovunque, in tutti i continenti, e che confermano l’urgenza di prendere decisioni
radicali e responsabili sui gas e sulle risorse che stiamo utilizzando. Ormai
non è più una questione di politiche locali, ma è un imperativo che tocca
tutti: America, Russia, Europa, Cina, Africa e India, nessuno escluso, nessuno
può dire non mi riguarda. Questa dovrebbe essere l’unica guerra permessa: la
guerra all’avidità dell’imperialismo capitalista. Tutte le altre sono e saranno
sempre guerre ingiuste. Ormai la parola d’ordine dovrà essere “accoglienza e
integrazione”, affinché questo Mondo ‘glocale’ possa vivere e l’Umanità possa
ridistribuirsi nei vasi comunicanti dei nostri Paesi, alcuni troppo invecchiati
e bisognosi di gioventù e bambini, come la nostra povera vecchia Italia. Altro
che chiudere i porti e le frontiere, dovremmo spalancarli per non morire
asfissiati nel nostro miope egoismo. Anche in questo la Missione ci può
aiutare: il Brasile e l’Amazzonia sono il segno tangibile di una nuova società
frutto dell’integrazione di molti popoli di culture, religioni, colori diversi
e complementari. Una vera ricchezza! Che la Pasqua sia questo passaggio a una
mentalità nuova e rinnovata dove al centro ci sia l’Umanità del Cristo Risorto
e dei fratelli e sorelle accolte.
Un grande abbraccio a tutti e la preghiera di una Felice
Pasqua di Risurrezione.
Gabriel Carlotti – missionario dell’Amazzonia
Santo Antonio do Içá, 2 aprile – Domenica delle Palme,
Santa Pasqua 2023
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