Pe.
Gabriel - missionario dell'Amazzonia
Non
sono i 44 gatti in fila per tre col resto di due..., ma è un numero che si
trova nell'ultimo libro della bibbia: Apocalisse.
Il 31 luglio 2022, dopo nove ore di
navigazione, arriviamo alla comunità Tikuna di Vista Alegre. Naturalmente,
purtroppo, la luce elettrica non funziona, basta un temporale, un albero caduto
e il filo si rompe. Sono più i giorni che non funziona, delle notti illuminate.
Così lasciamo per fare il nostro incontro sulla bibbia per il mattino seguente.
Mentre salgo verso la chiesetta, che si trova ben in cima alla collina, osservo
le case e su tutte le porte vedo scritto in grande: 144.000. Cominciamo il
nostro incontro per conoscere meglio la bibbia e la Parola di Dio. Chiedo:
"Che cosa avete scritto sulla vostra porta di casa?" Silenzio
assoluto. Continuo: "Ho letto un numero importante, 144.000; perché lo
avete scritto, cosa vuol dire?" Dopo alcuni minuti di imbarazzo, Santiago,
il kassique, dice: "Vedi padre, è passato un pastore evangelico e ci ha
detto che se vogliamo essere salvi, dobbiamo far parte di questi 144.000. Solo
loro si salveranno". Dispiaciuto ribatto: "E voi gli avete creduto? É
forse questo il Vangelo che ascoltiamo ogni domenica alla Celebrazione della
Parola, e anche nella Messa che celebriamo insieme? Credete davvero che Dio sia
così cattivo e ingiusto, che in mezzo a molti milioni di persone, vostri
ancestrali, e a quanti verranno dopo di noi, Dio vorrà salvare solo 144.000?
Questo non è il Dio che Gesù chiamava di papà! Questo non è il mio Dio, che ho
conosciuto nel cammino della chiesa di Gesù! Poi riprendiamo la nostra
condivisione sulla bibbia: "Il Creatore del mondo e dell'umanità ha scelto
un popolo per portare la sua Parola di amore a tutti i popoli. Questo popolo,
Israele, era formato da 12 tribù. Purtroppo questo popolo si è chiuso in se
stesso e nel suo privilegio di essere il 'popolo di Dio', perdendo così la sua
missione di portare la salvezza a tutti i popoli. Dio, che è padre e madre, non
si arrende, e decide di camminare con noi, si fa uomo in Gesù di Nazareth e
sceglie 12 apostoli, testimoni del suo amore, per portare la sua Parola fino
agli estremi confini della terra, perché tutti accolgano la salvezza di Dio,
attraverso della fede in Gesù, che ha vissuto un amore così grande da vincere
la morte e aprire un nuovo cammino di vita piena".

Mentre
racconto la storia dell'amore di Dio per l'Umanità, vedo brillare gli occhi dei
più giovani che, ad ogni parola tradotta dal portoghese al tikuna, sembrano
accogliere la Buona Notizia. Allora dico loro: "Vedete, 12 erano le tribù
del popolo di d'Israele; 12 sono gli apostoli scelti da Gesù per formare il
nuovo popolo di Dio; e 1.000 nella bibbia è un numero simbolico che indica la
pienezza, il completamento di un tempo. Così: 12 x 12 x 1.000 = 144.000, che
dice la volontà di Dio perché molti, tutti i chiamati alla vita, con fede in Gesù
(l'agnello) possano entrare nella pienezza della vita, nell'amore grande di
Dio".
Anche
i più anziani, a questo punto, cominciano a guardarsi in faccia e dire, con
cenni del capo, che sono d'accordo e hanno capito. Possiamo lasciare questo
numero sulle porte delle nostre case, importante che non sia per escludere gli
altri, ma per includere tutti coloro che accolgono con amore la vita.
Dal
31 luglio all'11 agosto passeremo in tutte le 28 comunità cattoliche lungo il
fiume. Porteremo la bibbia a chi sa leggere e non ne ha una in casa. Cercheremo
di capire come usare il libro della Parola di Dio e prendere l'impegno concreto
di leggere tutto il Vangelo di Matteo, due capitoli alla settimana, nei mesi di
settembre - ottobre - novembre, preparandoci così all'Avvento del nuovo anno.
Settembre e ottobre saranno due mesi senza la celebrazione dell'eucaristia
perché io sarò in visita alla mia famiglia in Italia, ma saranno una opportunità
per conoscere il Signore, leggendo in Comunità il Vangelo dall'inizio alla
fine. Matteo sarà il Vangelo del prossimo Anno Liturgico e ci accompagnerà
nelle celebrazioni della Parola della domenica, per questo lo abbiamo scelto
come inizio di approccio alla Parola di Dio contenuta nelle Scritture.

Risalendo il fiume, arriviamo al 'paranà' (una
specie di scorciatoia sul fiume) detto Gamboa, vicino al paese chiamato Juí e,
senza voler credere a ciò che i nostri occhi vedevano, incontriamo una
"draga" (imbarcazione per estrarre l'oro dal letto del fiume), dove
c'è una spiaggia dovuta al diminuire dell'acqua in questa stagione. Di fianco
alla draga, una barca grande di legno del paese di Juí. Così mi ricordo di aver
già incontrato delle draghe anche all'entrata del 'Lago Grande' e dopo la comunità
di São Pedro all'entrata di un altro lago. Anche nei pressi della comunità di
São Lazaro hanno provato a garimpare, ma la gente della comunità lo ha
impedito, grazie a Dio. Mi hanno raccontato, ma io non l'ho visto con i miei
occhi, che vogliono entrare con draghe per garimpare nei ruscelli e nelle
sorgenti dopo Juí fino alla comunità della vecchia Ipiranga, perché poi c'è il
posto militare e non è possibile. Questa situazione è davvero preoccupante. Non
bastasse il garimpo illegale nel fiume Puretê, affluente del fiume Içá, dove ci
troviamo, ma in questo modo inquineranno l'acqua e provocheranno la morte dei
pesci e della vita anche del grande fiume. "Villa Alterosa", nome
originale di Juí, sta diventando il centro operativo dell'illegalità: là si
costruiscono le draghe e di lá passa molta droga, specialmente cocaina
proveniente dalla Colombia, sempre là viene venduto l'oro estratto illegalmente
nel garimpo.
La "rota" (cammino) del fiume
Puretê, purtroppo è conosciuta come la "rota della cocaina".
Certamente il garimpo e il traffico di droga sono strettamente legati. Tutto
questo ci preoccupa e ci fa soffrire, pensando al futuro della nostra gente. Si
illudono i giovani, portati a lavorare nel garimpo; giovani delle comunità che là
conosceranno la violenza, la prostituzione e l'illegalità. Illusi con un
guadagno facile, che non ha mai portato benessere a nessuno. La febbre dell'oro
è una vera disgrazia per il popolo e i suoi figli. E mi chiedo: dove sono le autorità
politiche del nostro Comune di Santo Antônio do Içá? Cosa fa la Polizia
Federale presente nella nostra città? E l'esercito che dovrebbe difendere la
vita di tutti? Nessuno s'importa e vigila in difesa dei nostri fiumi, del pesce
e dei nostri popoli!?
Da quattro anni ad oggi tutto è peggiorato,
tutto è più difficile per chi dovrebbe difendere la foresta, i fiumi, la vita
degli indigeni e le loro riserve territoriali... Tutto è stato disattivato e
non c'è più nessun tipo di appoggio federale necessario per difendere la
costituzione e il diritto alla vita. Il nostro Stato dell'Amazzonia è ormai
l'ultima frontiera per salvaguardare l'esistenza e la dignità del vivere. Il
nord dello Stato del Mato Grosso e più della metà dello Stato del Pará sono
stati distrutti dall'agro-negozio della soia, dal latifondo per l'allevamento
bovino, del garimpo dell'oro e dei diamanti e dalle grandi centrali
idroelettriche che danneggiano il corso dei fiumi. La nostra Amazzonia deve
essere difesa, oggi più che mai, perché i nostri figli hanno il diritto di
vivere anche dopo la nostra generazione. Lavoro per tutti, casa per tutti, luce
per tutti, salute per tutti, educazione e scuola per tutti e anche il giusto
divertimento e sport per tutti! Speriamo davvero che il popolo e i politici,
servitori del Bene Comune, ritornino ad una politica che difenda la creazione,
a una giustizia che riconosce il diritto alla vita per tutti. Che il prossimo
presidente, i senatori e i deputati, ma anche l'ultimo bambino nato nelle
nostre aldeie, perché i genitori non hanno avuto la possibilità economica di
raggiungere l'ospedale in città, che tutti si sentano impegnati per una nuova
ecologia integrale del creato e dell'umanità. Buona festa della Trasfigurazione
e che la nostra vita sia davvero trasformata per una fede impegnata.
IPIRANGA,
6 agosto 2022 - festa della Trasfigurazione del Signore.