che vivono lungo i fiumi Solimões e Içá
della Parrocchia Santo Antonio di Lisbona
Diocesi dell’Alto Solimões – Amazzonia
Il sabato 10
giugno abbiamo iniziato la nostra 2° Assemblea delle CEBs. Su 29 Comunità
hanno partecipato 21, solo 8 sono mancate a questo importante appuntamento.
Abbiamo preparato questo incontro portando l’invito alle Comunità circa due
mesi prima della data prevista, invitando almeno tre persone per ogni comunità
e offrendo la benzina per i viaggi di andata e ritorno di una canoa, chiaro,
secondo le distanze di ognuno dalla città; qualcuno è vicino e impiega tre ore
per arrivare, altri debbono viaggiare due giorni e una notte, abitando molto
distanti. 80 persone hanno così partecipato, con alcuni bambini che non
potevano rimanere a casa e molti giovani, più della metà dei partecipanti.
All’interno dell’invito a partecipare c’era anche un resoconto dei punti
positivi e negativi visti nell’Assemblea dell’anno passato, come anche gli
impegni presi. Questo per aiutare le Comunità a valutare eventuali progressi o
stagnazioni nel cammino nella fede e nella vita comunitaria.
VEDERE
Siamo 29 Comunità, con circa 225 case e 250
famiglie, per un totale di 1.135 persone. 20 Comunità sono costituite solo da
cattolici, in 5 sono presenti alcune famiglie delle chiese evangeliche e in 4
della chiesa evangelica della croce. La maggioranza beve acqua della pioggia,
alcuni bevono l’acqua delle sorgenti e altri quella del fiume che è sempre più
inquinato anche a causa dell’estrazione illegale dell’oro. 9 Comunità sono
senza luce elettrica, 6 hanno la luce ma spesso non funziona e 4 utilizzano un
piccolo generatore a benzina. 3 hanno placche solari nelle scuole, montate
dall’Amministrazione comunale per migliorare le condizioni di insegnamento,
utilizzando anche internet. Nel campo della salute, 11 Comunità hanno un
responsabile per la salute che visita le famiglie settimanalmente fornendo
alcune medicine basiche; ma 9 Comunità hanno grossi problemi per il trasporto
dei malati, che spesso possono usufruire solo della canoa, quando c’è benzina
disponibile. Questa la realtà fotografata nel dialogo con i responsabili delle
Comunità.

Ci sono poi alcuni SOGNI, desideri che sono stati
espressi dalle Comunità: 5 vorrebbero un trasporto migliore, con una piccola
lancia a motore; 4 che ci fosse un responsabile per la salute nella propria
Comunità; 4 vorrebbero una scuola migliore per i loro figli; 4 chiedono energia
per le loro case e per la conservazione del pesce; 3 si lamentano per l’acqua
sporca che bevono e vorrebbero che si perforasse un pozzo artesiano; 3 sono
ancora senza la cappella per celebrare la propria fede e condividere il cammino
della vita; 2 sognano che l’acqua possa arrivare in tutte le case con un
piccolo tubo e rubinetto; 2 sentono la necessità di avere un luogo per riunirsi
e realizzare incontri comunitari; 1 Comunità chiede aiuto per migliorare le
condizioni delle loro case; e 1 vorrebbe internet, come altre hanno avuto nelle
scuole.
Con questi dati possiamo paragonare il cammino
della nostra Chiesa fatta di piccole Comunità, al “resto di Israele”: tutto è
iniziato con i 12 apostoli, o 24 se consideriamo anche le donne presenti, e noi
siamo circa 250 famiglie, circa 1.135 persone in mezzo a un totale di circa 12.000
abitanti che vivono sulle sponde dei nostri due grandi fiumi. Un “piccolo resto”,
ma che animato dallo Spirito e aperto alle altre chiese evangeliche, potrà
essere una presenza di fede e di libertà, capace di inspirare anche le chiese
evangeliche e i cattolici addormentati. Abbiamo bisogno di svegliarci con una
fede impegnata nella la vita, la giustizia e una ecologia integrale; questa è
la nostra missione. Cerchiamo di realizzare i nostri sogni, in una Chiesa dal
volto amazzonico, come impegno di una Chiesa di Comunità che camminano insieme
sinodalmente.
GIUDICARE
Dopo aver visto la realtà ci siamo fermati a riflettere
sul nostro ESSERE CHIESA di COMUNITÁ ECCLESIALI di BASE – CEBs. Abbiamo
riflettuto su due fiumi: il fiume dell’Utopia e il fiume della Comunità che
celebra la sua fede insieme alla sua vita. Tutta la bibbia ci parla del sogno
che Dio ha per noi: i profeti, il Vangelo e l’apocalisse annunciano “cieli
nuovi e terra nuova”. Questa promessa di Dio, per non restare solo un bel
sogno, ma per essere utopia capace di diventare realtà, deve essere celebrata
da Comunità che credono nel Risorto e vivono la fraternità con tutti. Solo una
Chiesa presente nella vita della gente, nel suo quotidiano, per farla
incontrare con la luce trasformatrice della risurrezione di Gesù, reso presente
dallo Spirito, solo questa Chiesa potrà aiutare a far si che l’utopia diventi
realtà.
Þ
L’evento centrale della
nostra fede è la morte per amore di Gesù sulla croce e la sua risurrezione.
Þ
La Comunità – CEB,
celebra la propria vita in questa fede nella pasqua di Gesù (morte e
risurrezione).
In questo modo la CHIESA – POPOLO di DIO è formata
da una rete di Cebs, di piccole Comunità tutte in relazione le une con le
altre, come a formare una “rete” dei pescatori, immagine biblica per parlare
del Regno di Dio. Non c’è più la “chiesa parrocchiale” e le varie cappelle, in
Italia si direbbe la parrocchia principale e le altre parrocchiette dell’Unità
Pastorale, ma una rete di Comunità, diverse tra di loro, ma che camminano
insieme in comunione di fede e fraternità di vita. Ogni Comunità, con la sua
dignità di Chiesa, vivendo e celebrando la sua Speranza e anche la sua
Resistenza (o Resilienza), due caratteristiche dell’unico volto di Chiesa nata il
giorno di Pentecoste. Altre linee indispensabili di questa Chiesa sono il Ben
Viver: terra, acqua, salute, lavoro, educazione, mezzi di trasporto, …; la
Gioia: unione tra fede e vita; la Missione: la Parola – il Pane – la Carità – l’Evangelizzazione;
l’Impegno Sociale: la giustizia e la libertà economica, politica, culturale e
ecologica.
Þ
Vogliamo ESSERE una
CHIESA di CEBs, POPOLO di DIO: al servizio di una vita piena per tutti e tutte
(giustizia); con un volto amazzonico e latinoamericano (cultura); sinodale, di
comunione e partecipazione di tutti e tutte, laici e laiche, tutti protagonisti
del cammino di Comunità, dove si ascolta, si condivide la responsabilità, si
cresce nella formazione della fede e si decide insieme.
Nella domenica
11 giugno abbiamo lavorato in 4 gruppi, quattro tavoli di lavoro su 4
tematiche:
1.
La catechesi dei bambini
prendendo spunto dai canti liturgici, imparando i canti, scoprendo le referenze
bibliche, attualizzando il contenuto in relazione alla vita di oggi.
2.
La centralità della
Parola di Dio, l’uso della bibbia nella preghiera personale e nel
culto/celebrazione domenicale della Comunità; la relazione con le altre Chiese
cristiane evangeliche.
3.
Adolescenti e giovani,
il loro mondo e la loro presenza, la valorizzazione nella propria Comunità
ecclesiale. Dinamiche di gruppo.
4.
Come preparare una
Celebrazione della Parola: partendo dalla vita nella Comunità, nell’ascolto del
Vangelo – Buona Notizia, curando l’ambiente e la simbologia, nella condivisione
della preghiera di intercessione e di rendimento di grazie. Il nutrirci del
Pane Eucaristico, legame al mistero pasquale di morte e risurrezione, in
comunione con tutta la Chiesa. La scelta dei canti appropriati.
In questi due giorni di lavoro pastorale, ci ha
aiutato molto il canto fatto insieme, l’animazione scherzosa e coinvolgente,
come anche la condivisione della colazione, del pranzo e della merenda. Anche il
corpo deve partecipare… non solo la mente e il cuore.
AGIRE
Il lunedì 12
giugno abbiamo finalizzato i lavori della nostra Assemblea. Ci siamo divisi
in gruppi minori per permettere il dialogo e il coinvolgimento di tutti i
presenti, perché ognuno avesse la possibilità di esprimersi senza paure o
condizionamenti. Ogni gruppo doveva rispondere a un’unica questione:
Þ
Dopo aver ascoltato la
nostra realtà, dopo aver lasciato entrare la luce della Parola di Dio e dello
Spirito, quali proposte concrete possiamo abbracciare per il cammino
della vita delle nostre Comunità, per migliorare la loro organizzazione e
affinché siano effettivamente e affettivamente Comunità missionarie?
I gruppi hanno lavorato per circa due ore, poi ci
siamo riuniti per condividere la ricchezza di tutto quello che lo Spirito ha
detto alla sua Chiesa riunita in Assemblea. Finalmente abbiamo cercato di fare
sintesi e tutti abbiamo approvato 6
proposte – impegni per il cammino delle nostre Comunità:
A.
In primo luogo, ripassare tutto il contenuto
della nostra Assemblea, alle nostre Comunità affinché tutti possano condividere
il cammino e abbiano l’opportunità di portare il loro contributo.
B.
Promuovere lungo l’anno alcuni incontri fra le
Comunità vicine, tipo una domenica di fraternità: con un momento di formazione,
la celebrazione della Messa, il pranzo comunitario e giochi, tornei ….
C.
Visita delle suore/missionarie a tutte le
Comunità rimanendo due giorni e due notti per ascoltare e aiutare lì dove c’è più bisogno: nelle
famiglie, nella catechesi dei bambini, con gli adolescenti e giovani, nella
celebrazione della fede e della vita della Comunità, affinché la domenica
divenga sempre più opportunità di incontro e di fraternità, tempo di missione e
di carità.
D.
Continuare e migliorare l’organizzazione delle
Comunità affinché i vari servizi siano svolti da più persone e non concentrati nei
pochi disponibili. Migliorare l’ascolto di tutti perché ci sia una vera
condivisione e partecipazione nelle responsabilità e nelle decisioni. Iniziare
la Pastorale della Decima, dove ognuno scelga liberamente di contribuire,
mensilmente, con la vita della Comunità, per crescere nella condivisione e
anche nell’auto-sostentamento, quindi in una libertà maggiore.
E.
Impegnarci perché ci sia in tutte le Comunità
la catechesi dei bambini e degli adolescenti, dando una attenzione speciale ai
giovani, nell’ascolto e nel loro coinvolgimento nella vita della Comunità.
F.
Valorizzare la Domenica come “Giorno del Signore”,
celebrando in Comunità la Parola di Dio e condividendo il Pane della vita. Che
sia giorno di incontro e di fraternità valorizzando la presenza e la
partecipazione delle famiglie. Che sia anche opportunità di Missione, visitando
e ascoltando quelle famiglie che ancora non partecipano, offendo loro la Buona
Notizia del Vangelo e la vita in Comunità.
Così abbiamo concluso la nostra 2° Assemblea delle
CEBs dei grandi fiumi, siamo ritornati pieni di gioia alle nostre Comunità,
portando con noi le decisioni prese insieme, mossi dallo Spirito e frutto del
nostro incontro. Ora sarà importante, un passo alla volta, provare a mettere in
pratica quello che abbiamo condiviso, affinché l’Utopia degli albori della
Chiesa degli Atti degli Apostoli, piano piano, diventi la nostra realtà di
vita:
“Tutti erano
perseveranti nell’ascolto dell’insegnamento degli apostoli, nella comunione
fraterna, nello spezzare il pane e nelle preghiere. In tutti loro c’era un
grande stupore, a causa dei numerosi prodigi e segni realizzati dagli apostoli.
Tutti coloro che avevano abbracciato la fede erano uniti e mettevano in comune
tutte le cose; vendevano le loro proprietà e i loro beni e dividevano il denaro
con tutti, secondo la necessità di ciascuno. Tutti i giorni, insieme, frequentavano
il Tempio e nelle case spezzavano il pane, mangiando insieme con gioia e
semplicità di cuore. Lodavano Dio e godevano della stima di tutto il popolo. E,
ogni giorno, il Signore univa alla Comunità altre persone che accoglievano la
salvezza”. Libro degli Atti degli
apostoli: 2,42-47